Rothko in Lampedusa

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO QUERINI
Calle Lunga San Barnaba , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
Chiuso il martedì

Vernissage
10/05/2019

ore 18,30 su invito

Generi
arte contemporanea

Rothko in Lampedusa, un progetto espositivo realizzato in occasione della 58esima Esposizione Internazionale d’Arte che racconta l’importanza dell’arte come strumento attraverso il quale i rifugiati esprimono il loro talento, arricchendo enormemente le comunità che li ospitano.

Comunicato stampa

Valorizzare il patrimonio di creatività
che i rifugiati portano con sé nella
fuga, un contributo che, se libero di
esprimersi, arricchisce enormemente
le comunità che li accolgono: è questo
l’obiettivo di Rothko in Lampedusa,
il progetto espositivo organizzato
dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite
per i Rifugiati, e curato da Luca Berta
e Francesca Giubilei in occasione della
58. Esposizione Internazionale d’Arte
di Venezia, che aprirà al pubblico il
prossimo 11 maggio.
Il progetto nasce dalla volontà di
proporre una narrazione alternativa
rispetto a quella prevalente, in cui
i rifugiati siano considerati non come
una massa, o un onere spersonalizzato,
ma nel loro pieno potenziale di individui
unici, portatori di arricchimento per
la società nel suo insieme.
Rothko in Lampedusa nasce anche
grazie al sostegno del Gruppo
UniCredit, fiero di essere main sponsor
di questa iniziativa che è un grande
esempio di come usare l’arte per fini
più alti e come stimolo per un dialogo
innovativo su una tematica sociale di
grande rilievo. La cultura è senza dubbio
un potente motore per lo sviluppo
sostenibile delle nostre comunità e
UniCredit ha una lunga tradizione di
sostegno ad essa attraverso partnership
di rilievo e iniziative specifiche che
promuovano la crescita sociale ed
economica e stimolino un dialogo
sull’innovazione per favorire l’inclusione
sociale, una maggiore coesione e il
comune benessere sociale.
Il titolo Rothko in Lampedusa allude
al legame ideale tra uno dei più
grandi artisti del XX secolo e la massa
mediaticamente anonima che, in fuga
da conflitti e persecuzioni, raggiunge le
nostre coste a Lampedusa.
Fuggito insieme alla famiglia d’origine
dalla Lettonia per approdare in
America, nel nuovo paese Rothko ha
potuto esprimere il proprio talento
e donare all’intera umanità la sua
opera. Chi saremmo noi oggi senza
Rothko? Se quel rifugiato non avesse
trovato, nel paese di accoglienza, delle
condizioni idonee all’espressione della
sua potenzialità, oggi non avremmo
le sue opere. Ecco cosa avremmo
perso. E forse questo sta accadendo
proprio in questo momento. Forse tra
quanti arrivano a Lampedusa - e, per
estensione, tra tutti i rifugiati nel mondo
- potrebbe esserci il Rothko del XXI
secolo.
Sono molti gli ingredienti che fanno
parte del progetto, a partire dalla
mostra ospitata a Palazzo Querini,
palazzo settecentesco messo a
disposizione dalla Fondazione Ugo
e Olga Levi, che presenterà le opere
di otto artisti contemporanei, che
hanno vissuto l’esperienza dell’esilio
o affrontato il tema della fuga nella loro
ricerca artistica. In primis Ai Weiwei
– artista tra i più grandi comunicatori
della nostra epoca e che come Rothko
ha un passato di esilio e fuga – il quale
presenta un’opera provocatoria: un
“fake Rothko”, ovvero una riproduzione
del lavoro del maestro realizzata usando
blocchetti di LEGO donati da migliaia
di volontari. E poi Adel Abdessemed,
Christian Boltanski, Nalini Malani,
Abu Bakarr Mansaray, Richard
Mosse, Dinh Q. Lê e Artur Żmijewski.
Le loro opere dialogheranno con quelle
di cinque artisti rifugiati emergenti.
Oltre a presentare le loro opere,
Majid Adin (animatore, Iran, rifugiato
in Inghilterra), Rasha Deeb (scultrice,
Siria, rifugiata in Germania), Hassan
Yare (fumettista, Somalia, rifugiato in
Kenya), Mohamed Keita (fotografo,
Costa d’Avorio, rifugiato in Italia) e Bnar
Sardar Sidiq (fotografa, Iraq, rifugiata
in Inghilterra) saranno a Venezia dal 28
aprile al 23 maggio per partecipare ad
una residenza artistica, organizzata
in collaborazione con il progetto
Waterlines, promosso dal Collegio
Internazionale dell’Università Ca’ Foscari,
dalla Fondazione di Venezia e da San
Servolo srl, che offrirà loro l’opportunità
di entrare in contatto con la scena
artistica internazione e di avviare una
rete di relazioni utili alle loro carriere.
Per la prima settimana a Venezia gli
artisti emergenti saranno ospitati da
famiglie appartenenti alla rete locale
Al via l’11 maggio a Venezia Rothko in Lampedusa, un progetto organizzato
dall’UNHCR che racconta l’importanza dell’arte come strumento che permette ai
rifugiati di esprimere il loro talento e di portare enormi bene fici alle comunità
che li ospitano. Dalla mostra a Palazzo Querini a workshop, seminari e
laboratori artistici: sono tanti gli appuntamenti in programma fino al 24
novembre 2019.
IL TALENTO ARTISTICO
DEI RIFUGIATI
PROTAGONISTA A
VENEZIA
DURANTE LA 58.
BIENNALE D’ARTE
A project organized by:
di Refugees Welcome Italia, la onlus
partner di UNHCR che promuove
l’accoglienza in famiglia dei titolari
di protezione internazionale. Nelle
settimane successive si mescoleranno
con gli studenti ospiti del Collegio
Internazionale sull’Isola di San Servolo. Il
programma per la residenza è costellato
da momenti formativi, tra cui visite
guidate, seminari, laboratori, organizzati
con la collaborazione di Refugees
Welcome Italia, Palazzo Grassi – Punta
della Dogana, IED Istituto Europeo di
Design Spa e l’Università Iuav di Venezia.
“Attraverso l’arte le persone in fuga
mantengono viva la propria umanità,
la propria dignità e riaccendono
la speranza di ricostruzione del
proprio paese. Allo stesso tempo
contribuiscono, nelle comunità che
li ospitano, a gettare le basi per un
futuro migliore, fatto di convivenza e
di arricchimento nella diversità,” ha
dichiarato Carlotta Sami, Portavoce
UNHCR per il Sud Europa.
Fino al 24 novembre, il Padiglione
dell’UNHCR ospiterà eventi, iniziative,
esperienze, incontri.
Tra questi, la performanceinstallazione
Dress For Our Time
organizzata in collaborazione con
il London College of Fashion della
University of the Arts di Londra, con la
modella Bianca Balti il 9 maggio; la
presentazione del documentario Torn
con l’Ambasciatore di Buona Volontà
UNHCR Alessandro Gassmann in
occasione di Art Night Venezia il 22
giugno – evento, questo, che si inserisce
nel programma ufficiale per la Giornata
mondiale del rifugiato; il workshop
formativo AtWork organizzato dalla
Moleskine Foundation e condotto da
Simon Njami dal 9 al 13 settembre
per 25 rifugiati e richiedenti asilo
provenienti dalla rete dei progetti di
integrazione nazionale (SIPROIMI), a
cui seguirà l’allestimento in mostra dei
taccuini elaborati dai partecipanti a
Palazzo Querini; e il talk con la Prof.
ssa Helen Storey del London College of
Fashion, ideatrice del progetto Dress For
Our Time, il 22 novembre.
Infine, il Padiglione ospiterà
un’installazione interattiva dedicata
all’UNHCR e al suo lavoro di protezione
dei rifugiati, realizzata dall’agenzia TIWI.
All’installazione è legata un’applicazione
che consentirà ai visitatori di aiutare
concretamente migliaia di famiglie
rifugiate in Niger, Iraq e Tanzania
attraverso la distribuzione di Refugee
Housing Units, innovativi moduli
abitativi sviluppati dall’UNHCR in
collaborazione con la Fondazione Ikea e
con la Fondazione di Disegno Industriale
svedese.