Ruben Montini – Le paure condivise
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Comunicato stampa
Nessuno può più raggiungermi
Se dovessi morire ora, morirei da solo
Se dovessi stare male ora, solo degli sconosciuti potrebbero soccorrermi
Questo periodo di lockdown non è semplice da gestire.
Inizialmente sembrava che noi potessimo avere del tempo a nostra disposizione, che avremmo potuto impiegare nel fare cose che solitamente non riusciamo a realizzare; invece poi, di fatto, occupiamo la gran parte di questo periodo a leggere le news o a guardarle in TV, pensando ai nostri cari amici, alla nostra famiglia e alle persone con cui solitamente lavoriamo.. sperando che tutti loro, nessuno escluso, stiano bene e che sopravvivano alla pandemia. Inoltre, stiamo vivendo in un tempo che sembra essere sospeso, che non abbiamo idea di quando finirà, se finirà... e, a quel punto, come influenzerà il nostro modo di vivere, di relazionarci agli altri, come occuperemo e ci comporteremo negli spazi pubblici e così via.
In questo periodo, mi sembra naturale passare il tempo a riflettere sul tema dell’isolamento e dell’isolamento forzato; isolamento come unica soluzione per poter sopravvivere, isolamento che - nei maggiori dei casi - significa solitudine. Non perché lo abbiamo deciso noi, non perché qualcun altro ci rifiuta... ma perché è l’unico modo che ci assicura di sopravvivere a tutto ciò.
Manipolando i due hashtag principali in uso in Italia oggi #iorestoacasa e #andràtuttobene ho realizzato due disegni che enfatizzano la solitudine che questi comportano, un qualcosa che non è nuovo per una persona come me che vive da solo da tanto tempo e in generale per noi artisti, una categoria di persone che vive immersa nella solitudine sia durante il processo meditativo o di progettazione sia in quello più creativo, e per tutti quelli di noi che hanno deciso di spendere parte della propria esistenza in aree più defilate. Perciò, nel mio lavoro i due slogan diventano “io resto a casa da solo COME SEMPRE” e “andrà tutto bene DA SOLO”, sottolineando la necessità di dovercela fare, ancora una volta, come sempre, da soli.