Rubens – Adorazione dei pastori
Le porte di Palazzo Marino a Milano si aprono anche quest’anno per il tradizionale appuntamento natalizio con i capolavori dell’arte.
Comunicato stampa
Le porte di Palazzo Marino a Milano si aprono anche quest’anno per il tradizionale appuntamento natalizio con i capolavori dell’arte. Dal 3 dicembre e fino al 10 gennaio il Comune di Milano offre la possibilità di ammirare in Sala Alessi una maestosa opera di Pietro Paolo Rubens, l’Adorazione dei pastori: una grande pala d’altare riscoperta come opera del pittore fiammingo solo nel 1927 dallo storico dell’arte Roberto Longhi, nella Chiesa di San Filippo Neri a Fermo.
Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale - e con il sostegno di La Rinascente, l’iniziativa, organizzata anche quest’anno con la regia di Palazzo Reale, è realizzata insieme alla Città di Fermo - Pinacoteca Civica in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, curata da Anna Lo Bianco e organizzata in collaborazione con Civita.
Anticipazione del progetto che vedrà protagonista Rubens in una grande mostra a Palazzo Reale nell’autunno del 2016, la scelta dell’opera, oggi conservata nella Pinacoteca Civica di Fermo, risponde a diverse motivazioni che si intrecciano tra loro creando una felice opportunità.
In primo luogo il soggetto in tema con le festività natalizie. La grande tela dell’Adorazione dei pastori, che Rubens dipinse nel 1608, celebra infatti il momento più intimo e suggestivo della Natività, momento centrale della tradizione del Natale.
L’opera racchiude in sé tutte quelle prerogative che raramente ritroviamo unite in un unico dipinto: la qualità altissima, che esprime tutta la forza della pittura del grande artista in questa sua fase di prima maturità, ma anche l’ampia documentazione che permette di seguire tutto l’iter dell’esecuzione, avvenuta in breve tempo e quindi di getto, senza ripensamenti, correzioni, difficoltà.
In secondo luogo: perché Rubens? Si tratta di un artista così famoso e così centrale per la storia dell’arte europea, eppure forse ancora poco o parzialmente conosciuto in Italia, dove viene considerato semplicemente “fiammingo”. Al contrario, il suo soggiorno in Italia dal 1600 al 1608, seppur breve, lascia un segno indelebile nella sua pittura, che rimarrà vitale per sempre. Un’influenza - questa dell’Italia su Rubens, appassionato di scultura classica e di maestri rinascimentali - che tutta la critica riconosce ed esalta. Se però l’Italia è fondamentale per Rubens, altrettanto possiamo dire di Rubens per l’Italia: a lui si devono i primi segnali della nascita del Barocco che si diffonde in espressioni altissime in ogni regione. L’Adorazione dei pastori rappresenta il punto più alto dell’invenzione del pittore, in un momento riassuntivo della sua formazione, anticipando la sua ricerca successiva e gettando le basi per la grandiosità, appunto, della maniera barocca. Un capolavoro assoluto dunque ed il saluto, o meglio l’addio, all’Italia di Rubens, che il 28 ottobre 1608 riparte per Anversa per non fare mai più ritorno nel nostro Paese.
Rubens fu anche un grande maestro per gli artisti più giovani. Ed ecco l’altra importante ragione che ha guidato la scelta del pittore fiammingo per la mostra di Palazzo Marino. Questa occasione vuole, infatti, offrire al pubblico un’anticipazione di quella grande mostra dedicata proprio a “Rubens e la nascita del Barocco” che aprirà nel prossimo autunno a Palazzo Reale, con opere provenienti da grandi musei internazionali, messe a confronto tra loro, ma anche con la statuaria classica che le ispirò e con i dipinti dei giovani talenti del barocco, sui quali Rubens lascia un segno evidente.
Inoltre, scegliendo questa opera il Comune di Milano ha voluto selezionare un grande capolavoro proveniente da una piccola città, valorizzando così una delle numerose, quanto poco note, eccellenze artistiche disseminate nel nostro Paese.
Un insieme di circostanze favorevoli, dunque, che l’Adorazione dei pastori di Rubens riassume con la sua grandiosa bellezza.