Rune Guneriussen – Lights go out
Torna a Pietrasanta l’artista norvegese dalle magiche atmosfere.
Comunicato stampa
La galleria Marcorossi artecontemporanea di Pietrasanta è lieta di riaprire la stagione espositiva con la mostra personale del fotografo norvegese Rune Guneriussen, intitolata Lights go out.
Rune Guneriussen crea affascinanti installazioni temporanee nella natura norvegese che diventano il soggetto delle sue eteree immagini fotografiche. Le opere vengono realizzate in situ, in totale solitudine e riflessione, nel quadro di paesaggi insoliti e selvaggi. Immersi nella natura incontaminata, lampade, libri, sedie e telefoni, e nell’ultimo suo ciclo di lavori, sculture luminose da lui create, perdono la loro connotazione di manufatto e si animano fino a confondersi con gli elementi immutabili del paesaggio. Allo stesso modo, anche l'ambiente circostante si trasfigura da naturale a fiabesco.
Il contesto naturale, infatti, svolge un ruolo duplice: si configura al tempo stesso come protagonista e cornice delle installazioni. Nel silenzio rarefatto della natura norvegese, Guneriussen dispone lampade, libri, telefoni, seggiole, che metaforicamente risuonano come amplificate da un’eco, come spiega l’artista. Il processo si conclude con lo scatto fotografico dell’installazione, che viene realizzato in analogico, senza ritocco digitale in fase di post produzione. L’effetto finale è un affascinante connubio tra natura e oggetti, dove questi ultimi dominano la scena, diventano immutabili come gli elementi della natura circostante, trasformano il paesaggio ma nello stesso tempo lo rispettano.
Dice del lavoro di Guneriussen nel catalogo Resound with an echo, Walter Guadagnini, uno dei più importanti critici esperti di fotografia e Direttore di Camera, Centro per la fotografia di Torino,: “(..)In effetti, la prima impressione che suscitano le fotografie dell'artista norvegese è quella di trovarsi di fronte a una composizione che coniuga il concetto di déplacement caro alle avanguardie storiche, con la spettacolarità della fotografia contemporanea, un'impressione rafforzata anche dalle grandi dimensioni di queste opere. Ciò che viene percepito solo in un secondo momento, superata la soglia dello stupore per l'immagine inattesa, è che la scena è realmente esistita per alcune ore, non è stata creata dalla fotografia, e non è nemmeno stata fotografata per testimoniarne l'esistenza, ma è stata creata per esser fotografata. Guneriussen, in questo modo, costringe a interrogarsi anzitutto sulla natura di ciò che si sta vedendo e, di conseguenza, sul linguaggio che la può descrivere. (..)
Rune Guneriussen è nato a Kongsberg in Norvegia nel 1977, ha studiato in Inghilterra presso il Surrey Institute for Art and Design per tornare poi a vivere e lavorare in Norvegia. Artista dal curriculum internazionale, negli ultimi due anni ha esposto mostre personali in Germania al Museum die Westküste, di Föhr, in Italia nelle gallerie Marcorossi artecontemporanea di Milano e Verona, negli USA alla Gallerie Waltman Ortega Fine Art di Miami, in Francia alla Galerie MelanieRio, a Nantes e alla Galerie Olivier Waltman, di Parigi, e nei Paesi Bassi alla Rutger Brandt Gallery, di Amsterdam.
Didascalia dell’immagine:
RUNE GUNERIUSSEN, Ayellow dwarfed cycle (ED. 2/8) 2010, Digital c- print/Dibond, cm 127 x 90