Ryoichi Kurokawa – al-jabr (algebra)

Informazioni Evento

Luogo
FMAV - PALAZZO SANTA MARGHERITA
Corso Canalgrande 103, Modena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mercoledì, giovedì, venerdì: 11-13; 16-19
sabato, domenica e festivi: 11-19

Orari per il festivalfilosofia 2018
venerdì 14 settembre, ore 9-23
sabato 15 settembre, ore 9-24
domenica 16 settembre, ore 9-21

In occasione di festivalfilosofia
In collaborazione con fuse*

Vernissage
14/09/2018

ore 18

Contatti
Email: press@nodefestival.com
Sito web: http://www.nodefestival.com
Biglietti

Intero: 6 € | Ridotto: 4 € Per tutte le riduzioni, convenzioni e gratuità, visitare il sito: www.comune.modena.it/galleria/mostre/ryoichi-kurokawa.-al-jabr-algebra

Artisti
Ryoichi Kurokawa
Generi
arte contemporanea, personale

NODE 2018 apre il percorso che porterà al festival internazionale di musica elettronica e live media (14>18 novembre 2018, Modena) con al-jabr (algebra), mostra di Ryoichi Kurokawa a cura di NODE e prodotta da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE.

Comunicato stampa

NODE 2018 apre il percorso che porterà al festival internazionale di musica elettronica e live media (14>18 novembre 2018, Modena) con al-jabr (algebra), mostra di Ryoichi Kurokawa a cura di NODE e prodotta da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE. La mostra, prima personale in un'istituzione italiana dell'artista giapponese, inaugura venerdì 14 settembre 2018 alle ore 18 alla Galleria Civica di Modena, nella sede di Palazzo Santa Margherita, in occasione del festivalfilosofia 2018 dedicato quest’anno al tema della Verità. L’esposizione raccoglie alcune tra le produzioni recenti più significative di Kurokawa, attraverso un percorso multisensoriale caratterizzato da imponenti opere audiovisive, installazioni, sculture e stampe digitali.

Originario di Osaka ma residente a Berlino, Kurokawa descrive i suoi lavori come sculture "time-based”, ovvero un’arte fondata sullo scorrimento temporale, dove suono e immagine si uniscono in modo indivisibile. Il suo linguaggio audiovisivo alterna complessità e semplicità combinandole in una sintesi affascinante. Sinfonie di suoni che, in combinazione con paesaggi digitali generati al computer, cambiano il modo in cui lo spettatore percepisce il reale.

Il concetto di unione delle parti rappresenta il tema chiave della mostra, a cui si richiama il titolo al-jabr, radice araba da cui deriva il termine “algebra” la cui etimologia indica la ricomposizione delle parti di un insieme. Nelle opere in mostra si ripropongono concetti e metodologie quali la decostruzione e la conseguente ricostruzione di elementi naturali (elementum, lttrans, renature), la riunione di strutture divise (oscillating continuum), la rielaborazione di leggi e dati scientifici (ad/ab Atom, unfold.alt, unfold.mod). Tali metolologie ricordano una versione moderna e tecnologicamente avanzata della tecnica artistica del kintsugi, ideata alla fine del 1400 da ceramisti giapponesi per riparare tazze e vasi, in cui le linee di rottura sono evidenziate con polvere d’oro che rende la fragilità il loro punto di forza. Il kintsugi non è solo un concetto artistico ma ha profonde radici nell’estetica del wabi-sabi, la visione del mondo tipica della cultura giapponese fondata sull'accettazione della transitorietà delle cose che echeggia anche nella poetica di Kurokawa.

Ne costituisce un esempio la serie elementum (2018): fiori essiccati e pressati che hanno perso la loro bellezza originale sono riassemblati dall’artista e arricchiti da un intervento su vetro creato attraverso un processo di elaborazione digitale dell’immagine che sembra collegare i vari frammenti e dare al fiore nuova vita valorizzandone il processo di decadenza. In maniera analoga le grafiche astratte della serie lttrans (2018), e le sculture appartenenti alla serie renature::bc-class (2015) possono essere percepite come immagini di fiori e insetti, ma, avvicinandosi gradualmente, si rivelano un insieme di filamenti e particelle: si tratta quindi di una rappresentazione digitale del vero in cui viene reso visibile il processo di ricostruzione, esattamente come avviene nel kintsugi.

L’osservazione della natura per Kurokawa è intesa come analisi scientifica e negli anni il suo interesse verso questo tema lo ha portato a coinvolgere sempre più spesso membri di istituti di ricerca nel processo creativo. L’installazione audiovisiva unfold.alt (2016) trae ispirazione dalle ultime scoperte nel campo dell'astrofisica e cerca di tradurre i fenomeni che caratterizzano la formazione e l'evoluzione delle stelle. Per realizzarla, Kurokawa si è avvalso della collaborazione di Vincent Minier, astrofisico dell’Istituto di ricerca sulle leggi fondamentali dell'Universo che fa parte della Fundamental Research Division del CEA-Irfu, Paris-Saclay di Parigi.

In ad/ab Atom (2017) cambia l’ottica dello strumento: dal telescopio si passa al microscopio elettronico a scansione utilizzato per le ricerche sulle nanotecnologie. Realizzata durante una residenza presso l’INL, il Laboratorio internazionale di nanotecnologia iberica di Braga (Portogallo), l’opera è composta da sette schermi ad alta definizione posizionati in maniera elicoidale. Attraverso fenomeni audiovisivi generati dall’elaborazione di materiali quantistici, Kurokawa crea un viaggio nella scala nanoscopica in cui è possibile osservare l’estrema deformazione e astrazione del mondo atomico. Analogamente, la scultura audiovisiva oscillating continuum (2013) unisce l’infinitamente grande dell’universo e l’infinitamente piccolo, nel tentativo di rappresentare la costante ricerca di equilibrio intrinseca in ogni forza e materia presente nel nostro universo.

Quella di Ryoichi Kurokawa è un’arte che mira dunque a rendere accessibile al pubblico livelli di osservazione del vero altrimenti impossibili da decifrare, suggerendo affascinanti parallelismi con il mondo interiore.

Scarica la cartella stampa:
www.comune.modena.it/galleria/area-giornalisti/ryoichi-kurokawa-al-jabr-algebra

Ryoichi Kurokawa (Osaka, 1978) è un artista audiovisivo. Attivo a partire dalla fine degli anni Novanta, utilizza il computer per creare installazioni e performance in cui gli elementi sonori e visivi sono in stretta connessione tra loro ricercando la creazione di esperienze sinestetiche. Considerato un pioniere nell’ambito dell’arte generata attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, Kurokawa ha iniziato il suo percorso artistico come musicista ed ha mantenuto nel corso degli anni un forte interesse verso l’atto performativo. Oltre alla creazione di installazioni multimediali ha di recente iniziato a lavorare a sculture e stampe, sperimentando nuovi processi creativi. Negli ultimi anni l’interesse verso la scienza ha portato a collaborazioni importanti come quelle con l’astrofisico Vincent Minier del CEA-Irfu, Paris-Saclay. e con l’INL, il Laboratorio internazionale di nanotecnologia iberica.
Le sue opere sono state presentate in festival e centri d'arte internazionali tra cui Centre Pompidou (Parigi, 2018), Palais de Tokyo (Parigi, 2017), FACT (Liverpool, 2016), Biennale di Venezia (2011), Sónar (Barcellona, 2009), Transmediale (Berlino, 2009), Tate Modern (Londra, 2007), Ars Electronica (Linz, 2006), Mutek (Montreal, 2006). Nel 2010, ha vinto il Golden Nica al Prix Ars Electronica nella categoria Digital Musics & Sound Art.

NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media è la rassegna che da nove anni si dedica all’incontro delle arti visive con la musica, le arti performative, il cinema e le nuove tecnologie. La nuova edizione si svolgerà a Modena dal 14 al 18 novembre 2018 ospitando artisti provenienti da tutto il mondo scelti tra i più grandi esponenti della sensibilità digitale contemporanea. Una manifestazione di grande importanza all'interno del calendario eventi della città, capace di attirare in importanti luoghi culturali come la Galleria Civica di Modena e il Teatro Storchi un pubblico proveniente da tutta Italia per assistere ad anteprime nazionali e internazionali.
www.nodefestival.com