Sabina Mirri – Inventario (provvisorio) dello studio d’artista
La mostra intende restituire l’atmosfera di uno studio, con l’accumulo di oggetti, opere e materiali disparati in esso contenuti, configurandosi come una sorta di “inventario”, per dare luce alla costellazione di senso che essi vanno a comporre.
Comunicato stampa
Passaggi
Arte Contemporanea è lieta di ospitare nel suo spazio espositivo la
personale di Sabina Mirri Inventario
(provvisorio) dello studio d’artista,
basata sulla sua produzione più recente.
Tra
le protagoniste di spicco a livello nazionale e internazionale della
stagione artistica degli anni ’80 e ’90,
Sabina Mirri ha sempre utilizzato nel suo lavoro mezzi espressivi
diversi – pittura, disegno scultura – per
trascrivere un immaginario che si alimenta sia di ossessioni e
memorie personali che di visioni trasfigurate di oggetti della
quotidianità, con un’attitudine
in cui si intrecciano introspezione, sentimento e ironia.
La
mostra Inventario (provvisorio)
dello studio d’artista
consiste in una serie di lavori
inediti, alcuni dei quali inseriti in una grande installazione
architettonica incentrata sull’idea dello “studio” quale
metafora del processo creativo,
spazio intimo dedicato alla riflessione e alla realizzazione di
opere, contenitore di oggetti d’affezione legati alle esperienze di
vita e di lavoro. Dagli studioli rinascimentali alle wunderkammer
agli studi di artisti e scrittori contemporanei, questi luoghi hanno
sempre esercitato un fascino particolare, per la possibilità di
leggervi in filigrana i percorsi mentali, più o meno tortuosi,
caotici, rigorosi, di chi li abita e vi lavora.
La
mostra intende restituire l’atmosfera di uno studio, con l’accumulo
di oggetti, opere e materiali disparati in esso contenuti,
configurandosi come una sorta di “inventario”,
per dare luce alla costellazione di senso che essi vanno a comporre.
Lo spazio
espositivo, luogo “pubblico” temporaneamente adibito a studio
privato, “intimo” si configura come un inventario provvisorio di
opere, oggetti, memorie, pensieri ed emozioni.
I
lavori di Sabina Mirri esposti in mostra testimoniano
i variegati ambiti di ricerca del suo percorso artistico.
Tra i disegni e gli acquerelli innumerevoli
sono gli omaggi ad artisti e a personaggi letterari che hanno segnato
la storia del suo percorso formativo;
altri invece hanno una connotazione
più autobiografica; una serie
di dipinti, dal titolo Cromo,
rappresentano gli esiti più attuali del suo lavoro, tendente
verso una ricerca cromatica sganciata da qualsiasi connotazione
figurativa, all’insegna del
piacere dell’accostamento del puro colore.
In
occasione della mostra verrà
realizzato un catalogo che sarà presentato in galleria durante il
finissage.
Biografia
Sabina
Mirri
(Roma, 1957), attualmente vive e lavora nella tenuta di Petrolo a
Mercatale Valdarno (Arezzo). La sua produzione artistica si avvale di
diversi mezzi espressivi – pittura, disegno scultura – per
trascrivere un immaginario che si alimenta di ossessioni e memorie
personali e di visioni trasfigurate di oggetti della quotidianità,
con un’attitudine in cui si intrecciano introspezione, sentimento
e ironia.
Ha
studiato pittura al Liceo Artistico di Roma con il maestro Giulio
Turcato. Nel 1976 esordisce, giovanissima, nel mondo dell’arte, con
una personale alla Galleria “La Margherita” di Roma. In quel periodo stringe anche amicizia
con la fotografa Francesca Woodman che con lei realizza la serie
del guanto del 1977 (sucessivamente ripresa della Mirri in con caffè con panna, il suo omaggio alla fotografa americana).
Negli anni
’80 ha partecipato alle prime rassegne dedicate da Achille Bonito
Oliva alla post Transavanguardia; i compagni dell’avventura
artistica romana sono i pittori del gruppo di San Lorenzo, Marco
Tirelli, Giuseppe Gallo, Gianni Dessì. Si è poi trasferita a New
York, dove ha esposto in mostre personali e collettive alla Annina
Nosei Gallery. Tra gli anni ‘80 e ’90 ha partecipato a importanti
mostre internazionali: a Washington, Oslo, Helsinki, Basilea, Parigi,
Tokyo, San Paolo, Valencia, Saragozza e Madrid. Sempre negli stessi
anni ha preso parte a numerose biennali: nel 1985, XIII Biennale di
Parigi e XVIII Biennale di S. Paolo; nel 1989, II Biennale
Internazionale dell’Arte di Istanbul e Biennale d’arte
Contemporanea di Guimares in Portogallo. Le sue opere sono presenti
in importanti collezioni di arte contemporanea. Hanno scritto di lei,
tra gli altri: A. B. Oliva, P. Balmas, E. Crispolti, T. Lichtenstein,
F. Moschini, M. Quesada, G. Soave, L. Laureati E. Kontova, L.
Cherubini, L. Pratesi.