Sabine Müller-Funk
Nel mare dei segni è la prima personale di Sabine Müller-Funk a Roma. La mostra, promossa in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, raccoglie lavori recenti, alcuni prodotti durante i soggiorni romani: oggetti in vetro inciso, serigrafie, cortometraggi e le tipiche Mesh, composizioni stampate su materiale plastico.
Comunicato stampa
Nel mare dei segni è la prima personale di Sabine Müller-Funk a Roma. La mostra, promossa in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, raccoglie lavori recenti, alcuni prodotti durante i soggiorni romani: oggetti in vetro inciso, serigrafie, cortometraggi e le tipiche Mesh, composizioni stampate su materiale plastico.
Il progetto ruota attorno al grande Wirsindalleverbunden/Siamotutticollegati (2018) in cui l’artista sovrappone immagini e parole con riferimento alla rete internet, nella quale è facile smarrirsi. Questa medesima idea di palinsesto visivo e sonoro emerge nelle proiezioni su supporti installati nello spazio. Una ricerca che descrive, quindi, l’accumulo dei segni sull’individuo e nell’ambiente, che se ne impregnano.
Non a caso, al centro della raffinata ricerca di Sabine Müller-Funk (Munchen 1958) vi è una prolungata riflessione sulla natura del segno, in particolare della parola, che si confonde con il disegno, che perde le sue caratteristiche comunicative, per farsi muta traccia di un processo creativo, in cui riflessione teorica e fisicità della pratica artistica hanno peso equivalente. Il mare dei segni è quello della storia dell’uomo e della attuale babele semiotica, in cui perdersi e ritrovarsi è esperienza quotidiana.
Il 21 marzo, alle 17.30, Wolfgang Müller-Funk legge in tedesco e italiano le sue poesie, tratte da Wunschbilder (Bibliothek der Provinz 2017) libro progettato da Sabine Müller-Funk, alla presenza dell’artista.
A cura di Francesca Gallo