Sabrina Mezzaqui – Appello ai Meditanti
Due sono gli spazi inaugurali della mostra di Sabrina Mezzaqui alla Galleria Nazionale di Parma, in Pilotta: le sale della Rocchetta, che ospitano alcuni tra i capolavori più famosi del museo –Correggio e Parmigianino– e il Teatro Farnese, uno scrigno ligneo, un’icona maestosa che accoglierà sul palcoscenico gli ospiti della mostra in una performance ideale condivisa, guidata dalle parole di Mariangela Gualtieri, riferimento poetico che ricorre nel lavoro e nella mostra.
Comunicato stampa
Due sono gli spazi inaugurali della mostra di Sabrina Mezzaqui alla Galleria Nazionale di Parma, in Pilotta: le sale della Rocchetta, che ospitano alcuni tra i capolavori più famosi del museo –Correggio e Parmigianino– e il Teatro Farnese, uno scrigno ligneo, un’icona maestosa che accoglierà sul palcoscenico gli ospiti della mostra in una performance ideale condivisa, guidata dalle parole di Mariangela Gualtieri, riferimento poetico che ricorre nel lavoro e nella mostra.
L’evento rientra in un progetto di committenza artistica dedicato all’idea di comunità voluto dalla Soprintendenza per i Beni Artistici Storici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, con il sostegno della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Su questo tema complesso, sulle sue metamorfosi, sul modo con cui si ripristina, si rinnova, si ricrea la comunità nei suoi molteplici legami e aperture –perno simbolico del percorso nuovo delle attività della Soprintendenza parmense- è nato il dialogo con un'artista dalla sensibilità colta e raffinata come Mezzaqui. A partire dalla Pilotta come cittadella della cultura e naturale crocevia di comunità, nel quale si sono sedimentate esperienze e dialoghi, laboratorio di conoscenze, competenze e relazioni che rappresentano nuclei concreti di appartenenza alla comunità, dal Teatro Farnese alla Biblioteca Palatina, dalla Galleria Nazionale di Parma al Museo Archeologico all’Università.
Accogliendo l’invito, l’artista ha scelto di rivolgersi alla più invisibile e trasversale delle comunità contemporanee, quella di coloro che scelgono di meditare, in un processo che guarda al sè e all’altro da sè.
L’appello ha trovato risposta nella città e nel territorio e così, dal mese di novembre, il gruppo dei meditanti si ritrova in Pilotta con appuntamento settimanale, per condividere riflessione e azione.
Sabrina Mezzaqui ha scelto il tema del libro -un tracciante formale, visivo e concettuale della sua storia artistica– con un testo simbolico dell’umanità che mantiene intatta e attuale la forza visionaria e l’impegno etico, Teoria e pratica della non-violenza del Mahatma Gandhi. Con paziente determinazione - settimana dopo settimana, mese dopo mese– il gruppo si ritrova e realizza un’opera collettiva, frutto delle relazioni e di quel passaparola che ha dato avvio tra le mura possenti del palazzo ad una nuova comunità temporanea che in questo progetto ha trovato il senso di una propria appartenenza. La modalità con cui l’artista ha scelto di condurre il lavoro -che andrà ad arricchire le collezioni permanenti del Museo– è un processo di stratificazione delle conoscenze e delle esperienze con scambio di materiali, reading, letture, tè caldo e un andirivieni di persone che vogliono conoscere, partecipare, vedere.
Il processo è in corso –il tavolo di lavoro dei Meditanti resterà attivo nelle Sale della Rocchetta ad appuntamenti cadenzati– e si concluderà il 29 giugno con la presentazione dell’opera e del libro che racconterà questa esperienza artistica e comunitaria.
La Rocchetta sarà così il cuore espositivo e progettuale di un dialogo che risuona verso le comunità creative, culturali e disciplinari che abitano il complesso della Pilotta –grafica, musica, archeologia, accademia– e che animano la struttura monumentale, autentico contenitore di conoscenze ed esperienze, luogo di luoghi, museo di musei, per proiettarsi verso la città.
La mostra, curata da Cristiana Colli e Mariella Utili e realizzata in collaborazione con la Galleria Continua San Giminiano/Bejing/Le Moulin, la Galleria Minini di Brescia, e alcuni collezionisti italiani, presenta libri, installazioni, opere grafiche, light box, opere su tessuto e su carta.
Con questo progetto continua l’impegno per rinnovare la centralità di un luogo che nei secoli ha rappresentato la vera cittadella della cultura di Parma e per riallacciare i legami forti con i cittadini per sollecitare attenzione, stimolare appartenenza, e riconoscere nel museo un punto di incontro, di ascolto e di dialogo per la comunità.