Sabrina Notturno / Magda Starec Tavčar
La chiave di lettura che ci permette di identificare il nesso esistente tra i lavori, diversissimi, di queste due autrici, si colloca nella sfera del medium artistico, prima che nella narrazione che ne consegue e sulla possibilità che la dissomiglianza o la distanza tra generi opposti possa generare un dialogo prima che un contrasto o una opposizione.
Comunicato stampa
Giovedì 5 giugno, alle ore 18.15, presso il Centro Direzionale di Trieste della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (al n. 20 di via Roma, I piano) si terrà il convegno “Natura e materia”, relatori: Elisabetta Bacci e Roberto Vidali. A seguire l’inaugurazione della mostra di Sabrina Notturno e Magda Starec Tavčar.
La chiave di lettura che ci permette di identificare il nesso esistente tra i lavori, diversissimi, di queste due autrici, si colloca nella sfera del medium artistico, prima che nella narrazione che ne consegue e sulla possibilità che la dissomiglianza o la distanza tra generi opposti possa generare un dialogo prima che un contrasto o una opposizione. Il dialogo interiore tra un contenuto, che oscilla tra l’osservazione dell’esterno da sé, quindi agli accadimenti, alla natura, alla dinamica urbana, si tramuta all’interno di sé in qualcosa che viene a noi restituito del tutto trasformato. Che cosa è riconoscibile nella sua totalità o che cosa viene percepito ed elaborato attraverso dei particolari, appartiene alla sfera esperienziale di chi osserva. Indulgere lo sguardo sui segni impressi sulla carta, di Sabrina Notturno, o sugli inesauribili e inestricabili fili di Magda Starec Tavčar apre così a un rapporto con ciò che pulsa nel reale che ci circonda e con gli impercettibili cambiamenti che ne conseguono all’interno di noi stessi.
Sabrina Notturno dipinge con tocco delicato e leggero: le sue tele hanno radici innestate nell’evocazione dei ventagli settecenteschi e dei paraventi giapponesi per un verso, ma anche in certa illustrazione molto minuziosa e descrittiva che ha caratterizzato i libri di favole della nostra infanzia. La stretta e particolarissima adesione al dato di natura, che connota tutti i quadri qui esposti, è segnata da uno stile statico, severo, raffinato; un’arte del tempo ormai perduto li pervade di una libertà capace d’offrirsi a innumerevoli indirizzi. La poesia avanza non tanto da immagini precostituite, quanto dalla necessità di rievocare una sfumatura che non c’è o che non è mai stata, all’interno di una tessitura narrativa che si fa collage di segni e di situazioni.
Magda Tavčar, artista visiva, grafica e illustratrice, esperta e ricercatrice nel campo della tessitura, crea invece dei materiali tessili usando anche vari prodotti di risulta, assemblati secondo la sua esigenza espressiva del momento. È presente nel suo approccio, un’attenzione all’aspetto ecologico del creare che si evidenzia nella scelta del riciclo, sia come simbolico prolungamento della vita, sia come trasformazione della natura. Presenta fra l’altro progetti installativi di fiber art in grande formato. Queste soluzioni policrome e polimateriche reinterpretano aspetti sociali ma anche naturalistici all’interno dei quali l’artista dilata la sua esperienza esistenziale fino a toccare le corde del reperto recuperato e riportato a nuova vita, attraverso il processo dell’incorporamento, come se i fili divenissero ragnatela capace di imprigionare mille immagini.