Sacro – Francesca Gagliardi
Mostra Sostanziale Aspirazione a Creazioni Rituali dell’Ordinario di Francesca Gagliardi in dialogo con Marco Cordero.
Comunicato stampa
La galleria Opere Scelte vi invita, martedì 9 maggio alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, all’inaugurazione della mostra Sostanziale Aspirazione a Creazioni Rituali dell'Ordinario di Francesca Gagliardi in dialogo con Marco Cordero.
S A C R O racchiude due momenti: Separano Auree Cancellate Razionali Oracoli, ospitata nel settembre 2016 - Marco Cordero - e Sostanziale Aspirazione a Creazioni Rituali dell'Ordinario - Francesca Gagliardi. All’interno di ciascuna esposizione le opere di Gagliardi e Cordero entrano in dialogo proprio come hanno fatto i due artisti nella fase ideativa con la volontà comune di relazionarsi con il S A C R O, un macro concetto difficilmente delimitabile e decifrabile con un unico linguaggio.
In mostra i rituali, banali e ordinari, acquisiscono un’aurea di sacralità che nella loro reiterazione trascendono la materia: l’ossessiva ripetizione che disancora la razionalità dal corpo trascinandolo in derive sconosciute. Per la produzione della mostra Francesca non poteva scegliere luogo più idoneo ovvero l’India, Jaipur.
Nel lavoro di Gagliardi gli oggetti oltrepassano la loro funzione originaria: rossetti che si trasformano in lance, ricami leggeri diventano scudi, boccette di profumi personificazioni di divinità; seduzione e difesa si alternano in una serie di manufatti che mettono in collegamento la terra e il cielo.
Il lavoro di Francesca Gagliardi è femminile, fragile e potente allo stesso tempo, e con ironia e provocazione pone simboli e stereotipi del mondo femminile al centro di un pensiero sulla società moderna, e sul ruolo della donna contemporanea.
Così i merletti, il cui intreccio è una costruzione nel vuoto ben chiara nella mente e nelle mani di chi li crea, si irrigidiscono e si fondono con bronzo e metalli pesanti, diventando
scudi di difesa e simboli arcaici. Gli intrecci dei pizzi si mescolano con disegni e figure che nelle loro rotondità assumono la forma di Mandala che rappresentano la natura transitoria della vita materiale.
Dalla simbologia delle forme si passa quindi allo Yoni che nella filosofia Hindu raffigura l’origine della vita, una rappresentazione astratta dell’intero universo e che nel lavoro di Gagliardi assume la composizione di una serie di rossetti in vetro su una superficie specchiante a forma ovale.
A questi lavori si affianca Lavarsi le mani, di Marco Cordero, che prende in considerazione un rituale in particolare proponendo una riflessione sul doppio significato sacrale dell’acqua attraverso un lavatoio originato da una combustione di libri. Una sorta di acquasantiera che contiene idealmente acqua benedetta dove lavarsi le mani per purificarsi e dove poter idealmente cancellare le tracce di comportamenti immorali tenuti in passato, quasi non fossero mai accaduti.
La mostra sarà visibile fino a sabato 10 giugno 2017.
Francesca Gagliardi (Novara, 1972)
Vive e lavora ad Ameno (No). Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Successivamente ha studiato Incisione presso l’Università di Ghent in Belgio e presso l’Università Complutense di Madrid. Nella ricerca di Gagliardi gli oggetti bellici rappresentano la forza in equilibrio tra l’essere maschile e quello femminile, tra terra e cielo, tra materia pesante e leggera. Tra le esposizioni principali: Qui ne dit mot consent, Galerie Géraldine Banier, Parigi (2016); Generazioni a Colloquio, Museo della Permanente, Milano (2016); Fino alla fine del mondo, 41.Artecontemporanea, Torino (2012); Icubarte, galleria Punto, Valencia (2012); Gallery Artist & Guests, Michele Balmelli Gallery, Lugano (2011); Blues de mon rouge à lèvres, Galleria Alexandre Mottier, Ginevra (2007) pers; Je m’oublie oblie- moi, 41.Artecontemporanea, Torino (2007)pers.
Marco Cordero (Cuneo, 1969)
Vive e lavora a Torino, dove ha conseguito la laurea in Scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti. Cordero si relaziona in modo fisico e materico al testo scritto che letteralmente scava e incide rivelando forme sinuose e curiosi profili. Nel suo lavoro l’elemento corporeo fa parte della speculazione concettuale stessa. Tra le esposizioni principali: Qui ne dit mot consent, Galerie Geraldine Banier, Parigi (2016); Nell’aria sottile, Museo della Montagna, Torino (2015) pers; Forse un mattino, Galleria Opere Scelte, Torino (2014) pers; A che temperatura fondono le consonanti?, Galleria Maria Cilena, Milano (2013) pers; Artesera live, Fondazione Merz, Torino (2012); L’Aquila volta la carta, Cartiera del Vetoio, L’Aquila (2011); Vivere e Pensare in Carta e Cartone tra Arte e Design, Museo Diocesano, Milano (2011); Au pied de la lettre, Bétonsalon, Paris (2005) pers.