Sacrosanctum.5 – Andrea Di Marco
Un omaggio all’artista Andrea Di Marco in collaborazione con l’Archivio Di Marco. A cinque anni dalla prematura e ancora sofferta scomparsa, il suo straordinario lirismo pittorico torna ad emozionarci con un’opera che ci parla di sacro, accettazione del dolore e caducità dell’esistenza.
Comunicato stampa
"Consolidare la propria esperienza nel mondo
per tentare di renderla sensata, plausibile, armoniosa.
O almeno confortevole" (Andrea Di Marco)
Mercoledì 1 novembre, alle ore 18:30, si celebra per Sacrosanctum.5 un omaggio all'artista Andrea Di Marco in collaborazione con l’Archivio Di Marco. A cinque anni dalla prematura e ancora sofferta scomparsa, il suo straordinario lirismo pittorico torna ad emozionarci con un’opera che ci parla di sacro, accettazione del dolore e caducità dell’esistenza. Un soggetto tra i meno noti che ci offre un nuovo scorcio sulla sua produzione, legata a doppio filo a un’attrazione innata per il paesaggio, sempre vivido e intenso.
“Ladro di sole” al pari del suo conterraneo Francesco Lo Jacono (1838-1915), la sua pittura lucida e intrisa di luce ha saputo descrivere con disincantato splendore e forti tensioni emotive gli scorci più rappresentativi della realtà urbana isolana, inesorabilmente divisa tra poeticità, abbandono e dilagante degrado.
La rassegna, qui giunta alla seconda edizione, è organizzata e coordinata dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani e a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto.
BIO
Andrea Di Marco (Palermo, 1970-2012) pittore raffinatissimo e archeologo del moderno come amava definirsi. Artista tra i più apprezzati esponenti dell'attuale scena artistica contemporanea italiana, figurano fra le sue personali La corrente del golfo (Casa Natale di Raffaello, Urbino, 2016); Endemico (FAM - Fabbriche Chiaramontane, Agrigento, 2015); Andrea Di Marco, un archeologo del moderno (Museo di Arte Contemporanea, Lissone, 2013); Postmeridio (Il Granaione, Montestigliano, Siena, 2012); Almanacco e Diario per il diletto comune (GAM - Galleria d’Arte Moderna, Palermo, 2011); Pensieri estremamente sparsi (Galleria Maniero, Roma, 2010); Comune Mortale (Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo, 2009); Spettri (Libra Arte contemporanea, Catania, 2008); Antropologia Minima (Cartiere Vannucci, Milano, 2007); Globo news (Galleria Liliana Maniero, Roma, 2006); Fatti Fuori (C4 Complesso Monumentale di Villa Caldogno, Vicenza, 2005); Trasporti e affini (Galleria Sergio Tossi, Firenze, 2003); Paesaggio (Galleria ES, Torino, 2002); Soprattutto Sottoterra (Galleria Sergio Tossi, Firenze, 1998); Di Marco vs Di Piazza (Galleria Prati, Palermo, 1997).
Andrea Di Marco ha esposto in collettiva in prestigiosi contesti museali quali il Goethe Museum e il Kunstpalast di Dūsseldorf (2012-2013); l'Ausstellungsraum Klingental di Basilea, Svizzera (2011); RISO - Museo d’Arte contemporanea della Sicilia di Palermo (2009-11); la Galleria Civica Montevergini di Siracusa (2010); MAM - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Mantova (2010); Gallery Raiko Aleksiev, Sofia, Bulgaria(2009), Casa Cogollo detta del Palladio di Vicenza (2009); la Galleria delle Logge e Pinacoteca di San Francesco di San Marino (2009); Palazzo Ziino di Palermo (2009); la Pinacoteca Civica di Follonica (2009); il Palazzo delle Esposizioni di Roma (XV Quadriennale, 2008); la Collezione Farnesina di Roma (2008); il Parlamento Europeo di Bruxelles (2007); la Fondazione Del Monte di Bologna (2007); il PAC di Milano (2000-2007); la Fondazione Michetti di Chieti (2002-2007); il Palazzo Reale di Milano (2007); la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino (2006); il Parlamento Europeo di Strasburgo (2003); l’Istituto di Santa Maria della Pietà di Venezia (mostra a latere della 50ª Biennale di Venezia, 2003); la Barbara Davis Gallery di Houston, Texas (2003); il Palazzo della Permanente di Milano (2002); la Kunsthaus Tacheles di Berlino (2002); il Centro Culturale Zapata di Stoccarda (2002); i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo (2001); il Flash art Museum di Trevi (1997); il Teatro Ambra Jovinelli di Roma (1996); i Musei Comunali di Rimini (1991).