Sali Muller – Ultra Contemporary Landscape
primo solo show dell’artista lussemburghese Sali Muller dal titolo ULTRA CONTEMPORARY LANDSCAPE.
Comunicato stampa
Può l’apocalisse essere sublime?
Tramonti al fluoro, aurore boreali metalliche e bagliori da “bastioni di Orione”. Questo sembrano testimoniare gli “Ultra Contemporary Landscape”, la nuova serie di opere che Sali Muller presenta nella sua prima personale alla galleria The Flat-Massimo Carasi a Milano.
Ma può l’apocalisse essere sublime?
Già oggi ammiriamo, con stupore e mal riposta beatitudine, tramonti rosati e paesaggi romantici senza accorgerci che la loro ormai incredibile frequenza, altro non è che un effetto causato dello smog che aleggia nell’aria ovunque e a qualsiasi latitudine.
L’artista luxemburghese ci spinge ai confini dell’immaginato, con paesaggi futuribili-fantascientifici-apocalittici.
Sono paesaggi liquidi con cui Sali Muller esce dalla riflessione e dall’indagine del se, per proiettare il proprio sguardo sull’ambiente e su scenari Ultra-Contemporanei.
Si concentra sul paesaggio che ci circonda e approccia il mezzo fotografico sempre con la carica sperimentatrice che la contraddistingue.
Infatti la ricerca di nuove tecniche e materiali innovativi sono alla base della rapida evoluzione e notevole produzione a cui l’artista concettuale ci ha abituato negli ultimi anni .
Le opere “Down the Rabbit Hole” e “Der Moment in dem sich alles dreht“ ci accolgono con la loro carica estraniante. Ancora una volta Sali Muller sperimenta i fogli dicroici, grazie ai quali sorprende e confonde il suo pubblico, mescolando la dimensione del tempo e dello spazio e generando uno spaesamento che ci conduce in un mondo futuribile e fantascientifico.
In mostra passiamo quindi dalle serie di iconici oggetti specchianti già anticipati in galleria nelle precedenti presentazioni (si vedano ad esempio le nostre "If walls could talk", "Life on Tralfamadore") alle fotografie stampate direttamente su alluminio spazzolato.
Le immagini appaiono mutevoli in base alla luce o alla posizione dell’osservatore: paesaggi metallici appunto.
Così come “nobilmente“ metallici (Argento) appaiono i tre nuovi “specchi antichi”, resi ultracontemporanei dall’artista, grazie alle speciali verniciature, la cui coloritura si ispira alle chiazze di olio disperse nell’ambiente: i titoli delle singole opere rivelano infatti il legame con petroliere o piattaforme offshore che hanno causato disastri ambientali.
Il mondo che l’artista si immagina non è il mondo scuro e cupo in cui si dipana la storia di Blade Runner, e non ci sono androidi, ma immagini riflesse di ciò a cui tutti noi stiamo contribuendo.
Nessun vento solare spira dunque nelle Ultra Contemporanee aurore di Sali Muller solo la fata morgana della civilizzazione.
Daniela Barbieri