Salvatore Esposito – Fiore in inverno

Informazioni Evento

Luogo
BONAIRE CONTEMPORANEA
Via Principe Umberto 39, Alghero, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/06/2019

ore 18,30

Artisti
Salvatore Esposito
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra di Salvatore Esposito, artista pittore che ha eletto residenza e studio nelle vicinanze di Alghero da oltre quaranta anni.

Comunicato stampa

Domenica 30 giugno 2019, s'inaugura presso la Galleria Bonaire Contemporanea la mostra di Salvatore Esposito, artista pittore che ha eletto residenza e studio nelle vicinanze di Alghero da oltre quaranta anni, da quando questo luogo magico e divampante lo investì con tutta la sua carica di natura maestosa.
Nato e cresciuto sul mare di Gallipoli Esposito ne scelse un altro. Un'elezione particolare, che nulla porta dal passato ma si apre su altre luci e luccichii, altri profumi e silenzi. Una distesa blu e una verde sì, però selvaggia e nello stesso tempo più tenera, dotata di una forza attrattiva per numerosi artisti di quel periodo degli anni 70. Salvatore Esposito – classe 1937 - non esita infatti a coinvolgere i suoi compagni d'arte in questa emozionante scoperta, e per qualche anno verranno a trovarlo e - a trovarsi- gli scultori Mauro Staccioli, Hidetoshi Nagasawa, Tony Trotta, e ancora Davide Boriani, Sergio Sermidi, Fernando De Filippi, Igino Panzino e altri.
Il pittore Esposito è rapito, s'incuriosisce di ogni tonalità, viaggia per città e sentieri, s'inabissa nei fondali e ne richiama l'incostante frusciare, il dileguarsi di forme e colori, ricompone su tela la trasformazione continua del paesaggio di cui è pervaso.
Entriamo nella stanza e l'acqua si muove. Apriamo gli occhi in immersione, percepiamo i contorni e i colori, ci affidiamo all'immaginazione. Possiamo abbandonarci al mondo estraneo che ci accoglie, potremmo dimenticarci di definirci e finalmente seguire il movimento delle alghe e delle correnti, sentire il sole da quaggiù. Momento subacqueo nasce negli anni 70, dalle incursioni sottomarine prolungate cui Salvatore Esposito si nutre insieme agli amici e ai fratelli. Il quadro, 3mx2m, composto da sei parti e trasformato fino al 2018, ci porta a guardare l'insondabile, a percorrere il limitare degli stati fisici e della nostra presenza. La percezione è sempre soggettiva e cambia con noi. Qual'è il vero colore del mare? Quali parametri umani possono raccontare il mondo com'è? Cosa tralascio nel vedere differentemente dalla murena e dall'aragosta? Il mare è nella stanza, avvolgiamocene adagio, fino a respirare.

Il titolo della mostra, Fiore in Inverno, ci sollecita a spostarci di nuovo. Da questa prima immersione nel colore di altre frontiere, Salvatore Esposito si mette a scandagliare la superficie terrestre. Il tratto diventa figurativo, più vicino all'esperienza tattile e olfattiva, più intima e personale.
Con il progetto per Il mare di Villanova Monteleone, trittico, pittura su carta, 3m x 1m, viene esaltato un orizzonte e capovolta l'aspettativa che si può avere di una paese montano, dove le rive che bagnano il suo territorio scintillano di luci colorate e fantasmagoriche ombre.
Incendio al Barranc, cinque momenti declinati in cinque quadri 100x70, tecnica mista su carta, racconta lo stupore davanti alla metamorfosi del paesaggio che si percepiva eterno. La Natura lenta e potente viene modificata dalla potenza del fuoco e da un soffio di vento e dalla disattenzione umana. Si apre lo spettacolo fantastico della distruzione, a cui non possiamo resistere e che la mano dell'artista trasforma in momento catartico.

Con un intenzione simile, con la sua serie di fiori in inverno Salvatore Esposito ci porta a interrogarci sul processo, sulla bellezza che s'irradia ad ogni fase, su come essa sia presente anche laddove sembra finita. La Carota Selvatica, Daucus Carota L., è qui ritratta nella sua fase ultima, quella invernale. Il fiore si ripiega su sé stesso, il gambo è secco. Eppure raccoglie in sé il mistero abbondante dell'estate quando il fiore era aperto e bianco, e nei suoi intrecci filamentosi racconta non solo di una bellezza passata ma con molta eloquenza questo suo essere diventato, fiore in inverno.
Saper abbassarsi, cogliere la grazia nell'inatteso, onorare il processo del divenire, rilevare la bellezza inusuale rifuggendo dalla tirannia del tempo, questo sembrano voler raccontare questo esile e caparbio fiore spontaneo e le macchie fluttuanti dei fondali marini portati a vita dal segno di Esposito.

Coquelicot Mafille