Salvatore Palazzo – Fuoco Fluido

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MONOPOLI
Via Giovanni Ventura 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da martedì a sabato ore 14-19

Vernissage
08/05/2024
Artisti
Salvatore Palazzo
Curatori
Daniele Capra
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra, a cura di Daniele Capra, raccoglie una ventina di opere realizzate recentemente dall’artista con la tecnica dell’acquerello.

Comunicato stampa

Galleria Monopoli è lieta di presentare la personale di Salvatore Palazzo Fuoco Fluido. La mostra, a cura di Daniele Capra, raccoglie una ventina di opere realizzate recentemente dall’artista con la tecnica dell’acquerello.

 

Il progetto si sviluppa come un diario intimo che ha per fil rouge una casa che brucia e i mutamenti del paesaggio circostante. La casa avvolta dal fuoco e i cieli incendiati evocano le immagini dei conflitti e delle troppe guerre che abbiamo negli occhi, ma alludono, allo stesso tempo, anche al furore dello scontro nelle relazioni umane, sociali e famigliari. Al tormentato leitmotiv delle fiamme l’artista contrappone l’imperturbabilità di un paesaggio calmo e placido, cromaticamente freddo, che sembra alludere alla possibilità di una serena e pacifica ricomposizione.

 

Il corpus delle opere che costituiscono Fuoco fluido è caratterizzato nel complesso da continue contrapposizioni che Palazzo costruisce tra gli elementi: dal punto di vista spaziale (verticalità del fuoco / orizzontalità del paesaggio), cromatico (colori caldi / freddi) e anche narrativo (racconto concitato / stasi). Gli acquerelli sembrano essere caratterizzati da mondi emotivi antitetici che lo spettatore avverte inevitabilmente l’esigenza di ricomporre, stabilendo un ipotetico ordine cronologico e costruendo una possibile narrazione. Palazzo spinge infatti l’osservatore a non limitarsi a ricevere passivamente le immagini, ma esserne contributore attivo con la propria sensibilità, nel tentativo di arginare dubbi e inquietudini. Come scrive il curatore nel suo testo, “più che ‘contemplative’ sono infatti opere ‘generative’, che abbisognano di un nostro ulteriore lavoro”.

 

Se ne è in qualche modo imprigionati, colpiti dall’estenuante ripetizione del soggetto e dalle variazioni che l’artista ne trae, animato da un’ossessione che, per sua stessa natura, risulta incontenibile.

 

La mostra è accompagnata da una pubblicazione con le immagini delle opere e il testo del curatore.