Sandra Tomboloni – Homeless#2013. Oggetti Senza Tetto

Informazioni Evento

Luogo
POLO ESPOSITIVO CASA ROSSA
Via Raffaello Sanzio 42 Loc. Mezzana, Pontassieve, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19

Vernissage
19/09/2013

ore 17,30

Contatti
Email: comunica@spaziooff.org
Sito web: http://www.spaziooff.org
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

evento organizzato da

Comune di Pontassieve

con la collaborazione di

Biagiotti Progetto Arte

Associazione MOOMA

Associazione Arte in Erba

Spazio Off | Buone pratiche culturali

con il patrocinio di

Regione Toscana

Provincia di Firenze

Comune di Firenze

in collaborazione con

Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

Accademia delle Belle Arti di Firenze

Sponsor Tecnico

AER

Ambiente Energia Risorse Spa

Stampa del materiale didattico e catalogo

Fotoincisione Tanini

con la sponsorizzazione di Associazione Arte in Erba

Artisti
Sandra Tomboloni
Generi
arte contemporanea, personale

Sandra Tomboloni riprende un tema a lei caro, quello dello spreco. Dare un tetto agli oggetti abbandonati per la Tomboloni è da sempre un’azione che va oltre un atteggiamento ecologista, ma si tratta di un vero e proprio atteggiamento sociale. L’oggetto non è solo una cosa, l’oggetto è vita e racchiude ricordi, immagini, odori. Perchè abbandonarlo e scordalo in mezzo a una strada? La gente fa così con gli oggetti e anche con le persone ormai.

Comunicato stampa

Con Homeless#2013. Oggetti Senza Tetto, dal 19 settembre presso il Polo Espositivo Casa Rossa di Pontassieve (FI), Sandra Tomboloni riprende un tema a lei caro, quello dello spreco. Dare un tetto agli oggetti abbandonati per la Tomboloni è da sempre un’azione che va oltre un atteggiamento ecologista, ma si tratta di un vero e proprio atteggiamento sociale. L’oggetto non è solo una cosa, l’oggetto è vita e racchiude ricordi, immagini, odori. Perchè abbandonarlo e scordalo in mezzo a una strada? La gente fa così con gli oggetti e anche con le persone ormai.

Attorno a queste riflessioni Sandra Tomboloni ha coinvolto le Associazioni Mooma, Arte in Erba e Spazio Off che hanno collaborato alla preparazione e alla discussione, e l’accompagneranno anche nell’organizzazione dei laboratori didattici con le scuole del territorio e nel coinvolgimento del pubblico.

L’universo di Sandra Tomboloni è all’apparenza giocoso, in continua sospensione tra fantasia e realtà. Il suo perdersi in favole e sogni però non è mai una fuga, ma una profonda riflessione sulla vita di tutti i giorni. L’uso della plastilina, materiale legato all’infanzia, che ha la proprietà di essere contemporaneamente materia e colore, non avviene con un atteggiamento decorativo, ma con la consapevolezza della fragilità dell’essere umano e di ogni cosa, della trasformazione, della continua distruzione e ricostruzione. Queste caratteristiche di fragilità e trasformazione l’artista le ha trovate in parte anche nella ceramica, altro materiale con cui spesso lavora, “ma con la plastilina, si ha veramente la sensazione che tutto sia in divenire”.

Molte delle opere di Sandra nascono quindi da oggetti recuperati dalla strada. A volte essi stessi diventano riparo per i personaggi creati dalle mani dell’artista, che si accalcano e si moltiplicano alla ricerca di un rifugio, un tetto, un posto dove stare, in una relazione con lo spazio e con il prossimo.

Anche il blog homeless2013.tumblr.com in questi mesi è stato rifugio e riparo, spazio di ritrovo e di confronto, una sorta di diario di bordo dove l’artista e i collaboratori delle associazioni, e tutti coloro che hanno voluto partecipare, sono diventati il collettivo Homeless#2013. Qui il pubblico può seguire il percorso che è stato fatto e partecipare attivamente con le propri idee e riflessioni, anche durante lo svolgimento della mostra.

Sul blog Sandra Tomboloni scrive:

“La spazzatura, l’espulsione il rifiuto, la cosa buttata via RI GETTATA (cioè non buttata via una sola volta, ma per sempre) è stato ed è il fondamento del mio lavoro, ma soprattutto della mia vita. Ho vissuto la strada come si respira l’aria, ho visto cose, case, persone, animali e fiori gettate in marciapiedi o stazioni ferroviarie. Vite buttate come oggetti in una discarica, veri e propri ostelli della miseria, aspettando di essere giustiziati da un inceneritore, vero e proprio strumento mortuario. L’espulsione di ciò che non ci piace perchè non è assimilabile in una società di indifferenza. Per me invece le cose, le vite buttate sono lo scrigno del tesoro, e… stanno lì, sul marciapiede, pronti ad essere colti come si raccolgono i fiori. E io vedo loro come invitati, come attori principali sul palcoscenico della vita, o come primi cittadini della REPUBBLICA DELLA FANTASIA dove, come veri e propri ospiti d’onore, sono i più attesi. Una sedia zoppa, raccolta nella pancia di un cassonetto, pronta per la pena di morte, e invece salvata, sprigiona la sua essenza trasformandosi in una o più città visibili, invisibili, dove tutte le brulicanti umanità hanno cittadinanza, o specchi che diventano veri e propri alveari dove tutti sono api regine! Sedie che diventano troni regali, vecchie coperte impreziosite che cingono grandi cose, quasi morte per l’ indifferenza. Per questo ho voluto che tutto partisse dal basso immaginando una casa pubblica fatta scoppiare da questi ospiti d’onore, per ricordare a noi stessi che non siamo uno spreco.”