Sapientia contaminatio
Tripla personale Sapientia “contaminatio” (Enzo Barchi, Gianfranco De Micheli, Ramanuja) a cura di Francesco Gallo.
Comunicato stampa
Lunedì 5 marzo 2012 alle 18:30 nella sede romana di Bibliothé Bhaktivedanta, in via Celsa 4/5, sarà presentato dai curatori e dagli artisti coinvolti, il progetto Ginnosofisti - Denudati fino all’essenza. Un ciclo di mostre e di incontri che Martedì 6 marzo 2012 prenderà il via con la tripla personale Sapientia "contaminatio" (Enzo Barchi, Gianfranco De Micheli, Ramanuja) a cura di Francesco Gallo.
Gli appuntamenti che, nel corso del 2012 (marzo/luglio e settembre/dicembre) e di parte del 2013, avranno luogo nella spazio espositivo di Bibliothè sfoceranno in un convegno sul tema ed in una mostra collettiva presso l’IISF - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e, contestualmente, in alcune sedi espositive istituzionali della Capitale.
Il progetto Ginnosofisti. Denudati fino all’essenza, è incentrato sulla figura del ginnosofista, “il sapiente nudo”, come i greci antichi definirono i saggi Rishi. È frutto della sinergia dei curatori (Lori Adragna, Maria Arcidiacono, Manuela De Leonardis, Francesco Gallo, Guglielmo Gigliotti, Iacopo Nuti) e di artisti - tra cui Enzo Barchi, Claudio Bianchi, Trina Boyer, Filippo Carli, Giancarlino Benedetti Corcos, Bruno Ceccobelli, Gianfranco De Micheli, Baldo Diodato, Andrea Fogli, Uttam Karmaker, Emilio Leofreddi, Massimo Livadiotti, Ria Lussi, Swami Madhurya, Ban Maharaja, Patrizia Molinari, Simona Morgantini, Chiara Mu, Gianluca Murasecchi, Luca Padroni, Anna Paparatti, Paola Parlato, Alberto Parres, Paola Princivalli, Salvatore Pupillo, Ramanuja (Gino Sansone), Jack Sal, Silvia Serenari, Fra Sidival, Naoya Takahara, Tarshito.
Per ritrovare una spiritualità originaria, il ginnosofista, “il saggio vestito dal vento”, squarcia il velo delle apparenze, si libera dal superfluo e trascende le influenze del mondo materiale - come la totale identificazione con il corpo, la nazionalità e il credo. Allo stesso modo l’artista contemporaneo chiede di ritornare alla propria essenza. Rivendica la libertà di muoversi in un’ottica integralmente artistica come soggetto e non più come oggetto di mercato; spogliandosi dai condizionamenti delle fabbriche d'immagine e degli interessi economici, auspica di riappropriarsi della peculiare “creatività teurgica” orientandola alla conoscenza di Sé travalicando ogni confine geografico, religioso, culturale.