Sara Bonaventura / Elisa Muliere – Iconoplast
Iconoplast è un progetto transdisciplinare delle artiste Sara Bonaventura ed Elisa Muliere, con la partecipazione di Madelon Vriesendorp, artista olandese e co-fondatrice dello studio OMA, a cura di Adiacenze e Anna Rosellini.
Comunicato stampa
Sabato 12 marzo alle ore 18:00, al Museo CAOS – Centro Arti Opificio Siri, debutta Iconoplast: terza mostra dell’ormai già celebre rassegna artistica Inside the CAOS.
Iconoplast è un progetto transdisciplinare delle artiste Sara Bonaventura ed Elisa Muliere, con la partecipazione di Madelon Vriesendorp, artista olandese e co-fondatrice dello studio OMA, a cura di Adiacenze e Anna Rosellini.
La mostra, visitabile fino al 24 aprile, è stata preceduta da un periodo di residenza presso il CAOS, durante il quale le artiste hanno potuto attuare proficue collaborazioni con alcune aziende del territorio - Bazzica, Enycs, Faroplast, Lucy Plast, Beaulieu Fibres International Terni - e con l’HackLab del museo per la produzione delle opere e del piano espositivo. Partner fondamentale del progetto anche La Romita School of Art di Terni.
La residenza sul campo delle artiste e il contatto diretto con le aziende hanno permesso di mettere in dialogo arte contemporanea, territorio e imprese locali, gettando le basi per una rete di scambio arricchente e di stimolo reciproco sia per la ricerca artistica sia per gli attori locali coinvolti nel processo.
Un futuro inaspettato e con-diviso
Iconoplast è il racconto di un mondo e di un tempo altro, una speculazione sul futuro del materiale più iconico del nostro tempo: la plastica. Le artiste si inoltrano nell’immaginazione di uno scenario post-umano in cui la contaminazione e la mescolanza tra organico e artificiale sono i principi generativi di una nuova specie che si compone e si nutre di scarti di plastica, non più materia inerte, oggetto di scena dell’attività umana, ma presupposto creativo di nuova vita.
All’interno della Sala Ronchini, smaterializzazioni video, elementi scultorei e assemblaggi realizzati con plastiche di recupero, di scarto domestico o industriale compongono un ambiente sensuale, mutevole e pulsante, in pieno fermento vitale. Un habitat ancestrale e futuristico insieme che invita all’immersione, alla partecipazione empatica. Sotto la sua apparenza giocosa, questo microcosmo nasconde un destino drammatico per l’uomo, ma al tempo stesso si rivela terreno fertile per altre nuove, inaspettate specie che proliferano in una celebrazione continua della vita.
Sara Bonaventura ne narra la genesi in un video che oscilla tra il documentario scientifico e il racconto mitico, archetipico, dell’evoluzione della vita sulla Terra a partire da una visione microscopica. Nello stadio germinale di questa nuova era, infatti, i batteri hanno riconvertito le microplastiche presenti nelle acque del pianeta in petrolio, per poi crescere, proliferare e svilupparsi in simbiosi con questo in organismi sintetici.
Dalla dimensione cellulare e informe, poi, le creature di Iconoplast emergono dal loro caldo ‘brodo primordiale’ per occupare il pianeta in un inarrestabile slancio vitale. Sono le sculture di Elisa Muliere, che nella sua personale narrazione schizza avanti in un tempo ancora più lontano, verso un nuovo stadio evolutivo. I suoi sono esseri sinuosi, soffici, colorati. Nella loro piacevolezza avvicinano, invitano all’incontro tattile con la loro pelle-pellicola sintetica. Riproducendosi incessantemente, compongono una cosmogonia tentacolare e rizomatica, gioiosa e libera.
Iconoplast è il tentativo, per Bonaventura e Muliere, di ribaltare un punto di vista, di suggerire una narrazione del futuro alternativa allo scenario oscuro, desolante e minaccioso dell’Antropocene. Le artiste ricorrono alla parabola dell’evoluzione per riconoscere la superiorità creativa di organismi come batteri e vegetali che, nell’elaborare soluzioni collaborative, sono in grado di abitare e proliferare in ambienti ostili alla vita. Iconoplast è metafora di questi altri mondi e altri modi di generare vita e di sopravvivere nella mescolanza. Non è spazio di sovranità, esclusivo, ma luogo della coabitazione e del con-divenire in solidarietà tra organismi viventi e non. Immaginare tempi e scenari possibili è la modalità con cui le artiste invitano a riconsiderare la posizione di privilegio dell’essere umano sulla Terra, forma di costruzione attiva di una nuova sensibilità nei confronti di altre specie e oggetti con cui condividiamo più o meno consapevoli lo spazio in cui viviamo.
Per accedere alla mostra sarà necessario essere muniti di Green Pass Rafforzato e mascherina Ffp2.
Il CAOS – Centro Arti Opificio Siri rimane aperto dal giovedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.