Sara Maino – Tempora et auris
In occasione del festival di arrampicata libera, la video installazione ‘tempora et auris’ di Sara Maino (Arco, 1970) si ispira alla stratificazione della memoria sonora espressa dai luoghi simbolo del Bosco Caproni di Arco: la falesia, dedicata all’arrampicata sportiva, e le cave di oolite, usate per l’estrazione della pietra dalla metà dell’Ottocento fino alla seconda metà del Novecento.
Comunicato stampa
In occasione del festival di arrampicata libera, la video installazione ‘tempora et auris’ di Sara Maino (Arco, 1970) si ispira alla stratificazione della memoria sonora espressa dai luoghi simbolo del Bosco Caproni di Arco: la falesia, dedicata all’arrampicata sportiva, e le cave di oolite, usate per l’estrazione della pietra dalla metà dell’Ottocento fino alla seconda metà del Novecento. Le impronte sonore udibili nell'installazione contraddistinguono tre epoche: il tempo in cui quel luogo era il fondale di un antico mare; l'epoca moderna, in cui il luogo era sfruttato per l'estrazione della pietra; l'epoca attuale, in cui al suono degli scalpellini è stato sostituito il suono degli attrezzi degli arrampicatori che lo usano come palestra di roccia. Per dare modo a turisti e visitatori di conoscere e di esperire personalmente il luogo rappresentato nell’installazione, l’artista ha creato inoltre una mappa virtuale a loro disposizione e rintracciabile facilmente in Internet. All’interno della mappa relativa al Bosco Caproni, ha geo-referenziato fotografie e suoni che si riferiscono alle fasi del progetto di ripresa, attraverso l'applicazione SoundCloud per iPhone.