Sarah Moon – Alchimies
Figura di spicco della fotografia contemporanea e autrice di grande sensibilità, Sarah Moon ha inventato una scrittura visiva unica e inconfondibile.
Comunicato stampa
Figura di spicco della fotografia contemporanea e autrice di grande sensibilità, Sarah Moon ha inventato una scrittura visiva unica e inconfondibile. Ben più che uno stile, un modo di vedere e trasformare la realtà che, fin dai primi passi nella fotografia, si è andato sviluppando nell’arco di trent’anni, tanto nei suoi lavori per il mondo della moda quanto in quelli più personali, fotografici o cinematografici, in un rinnovarsi permanente.
Sarah Moon ha creato un universo originale fatto di grazia, immaginazione e poesia, un universo onirico e ludico dove regna una gaia nostalgia. Nostalgia del primo Novecento, dell’infanzia e di un tempo incantato che, come un filo, tiene insieme tutti i suoi lavori.
In acrobatico equilibrio tra vero e falso, tra favole e finzioni, ogni immagine risuona di mille echi e fa pensare alla scena di un piccolo teatro. Paesaggi di nuvole di cotone e cieli d’inchiostro, boschi incantati e mari di ghiaccio, vecchie case di famiglia senza età dove tutto è sospeso e che, a volte, fanno da sfondo a rare e strane apparizioni.
Aggraziate creature allora volteggiano e traversano lo spazio; animali vivi o impagliati dimenticati nelle loro gabbie o in dimore abbandonate sembrano prigionieri dei propri e dei sogni altrui.
Evidente la fascinazione di Sarah Moon per i musei di storia naturale, per i Cabinet de Curiosités, dove risuona l’eco di altri tempi, di altri luoghi, di misteri naturali, templi di cultura e natura.
Da qui l’idea d’invitarla a fotografare la sezione di storia naturale dei Musei Civici di Reggio Emilia, nelle stanze popolate dagli oggetti che arredavano la casa natale dello Spallanzani a Scandiano, le sue fantastiche collezioni di reperti minerali, vegetali e animali o i curiosi pesci, come il Cophanus concatenatus, da lui ottenuti assemblando parti animali e artificiali; gli erbari antichi con le preziose ricette dei monaci; i trofei di caccia del barone Franchetti riportati dall’Africa e presentati in enfatiche ricostruzioni; gli scaffali ottocenteschi riempiti dalle collezioni di uccelli esotici, notturni o gran migratori.
BIOGRAFIA
Fotografa di moda dal 1970, Sarah Moon sviluppa un lavoro più intimo e personale a partire dal 1985. Le sue fotografie sono apparse su numerose riviste e sono state il soggetto di diversi libri: Souvenirs improbables, Le Petit Chaperon rouge, Vrais Semblants, Coïncidences, Circuss, L’Effraie, Le Fil rouge, La Sirène d’Auderville, Le Chaperon Noir. Nel 2008 il libro 1.2.3.4.5 riceve il Prix Nadar.
Da diversi anni Sarah Moon costruisce e arricchisce un universo personale incentrato in particolar modo su tre temi: l’evanescenza della bellezza, l’incerto e lo scorrere del tempo.
Nel 2003 la Maison européenne de la photographie presenta una grande esposizione dei suoi ultimi lavori che fa in seguito tappa a Kyoto, Mosca, Shanghai e Pechino. Nel 2008 1.2.3.4.5 è stato presentato a Londra al Royal College of Art e alla Michael Hoppen Gallery, a Parigi a Camera Obscura a Parigi e a New York alla Howard Greenberg Gallery.
Nel 2013, invitata dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, ha presentato, con l’esibizione Alchimies, il suo lavoro sul mondo animale, vegetale e minerale.
Sarah Moon ha anche realizzato numerosi film, fra cui un lungometraggio, Mississipi One, e alcuni film dedicati alla fotografia e ai fotografi, in particolare a Henri Cartier-Bresson e Lillian Bassman.
Ha lavorato a due cortometraggi ispirati ai racconti di Hans Christian Andersen e a Charles Perrault: Circuss, L’Effraie, Le Fil rouge, La Sirène d’Auderville e Le Chaperon Noir. Nel 2012 ha scritto e realizzato un mediometraggio di fantasia, 5h-5.