Sarenco è Vivo: Viva l’Avanguardia
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra intitolata Sarenco è Vivo: Viva L’Avanguardia! dedicataad uno dei maggiori esponenti della Poesia Visiva. A cura di Glenda Cinquegrana, con un testo di Giosuè Allegrini,in collaborazione con la Fondazione Sarenco.
Comunicato stampa
La mostra propone un excursus nell’opera di Sarenco che comprende un nucleo di opere degli anni Sessanta e Settanta, accanto un ulteriore composto di lavori degli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Sarenco si pone come figura eroica di guerriero impegnato nel rinnovamento della società attraverso l’uso della parola poetica. Negli anni Ottanta, la riflessione sulla necessità di una guerra sociale di cui l’artista deve farsi promotore cede in favore di una ricerca più riflessiva. Negli anni Duemila, a seguito dei numerosi viaggi condotti in Africa, la sua visione diventa fortemente africanista: del Continente Nero a Sarenco interessano gli elementi culturali caratterizzanti, di cui intravede il futuro impatto sull’Occidente europeo. La sua figura di artista e di agitatore culturale non cessa di affascinare ancora oggi per la poliedricità dei temi della sua ricerca, che l’esposizione intitolata Sarenco è vivo: Viva L’Avanguardia! si propone di restituire nelle sue diverse sfaccettature.
A dispetto delle dinamiche correnti di mercato, la Poesia Visiva resta una delle più importanti avanguardie italiane del Secondo Dopoguerra, capace di maturare un’autonoma riflessione sul linguaggio che per la prima volta diventa strumento artistico e poetico dotato di una forza rivoluzionaria autonoma. Attingendo alle basi delle avanguardie storiche del Futurismo e del Dadaismo e concentrandosi sul linguaggio del presente, la Poesia Visiva si focalizza sul mezzo espressivo come strumento di comunicazione verbale e visiva. Come ci racconta Allegrini nel testo del catalogo, il Poeta Visivo attinge da materiali di prelievo che arrivano dalla nostra cultura quotidiana, quella delle pubblicità, dei titoli giornali e dei fotoromanzi, ovvero materiali ampiamenti conosciuti e digeriti dai mezzi di comunicazione di massa. Il gesto poetico è un atto di rottura e di critica profonda alla banalizzazione costante del linguaggio che il mondo dei mass-media compie per attuare i suoi processi comunicativi: a partire dalla consapevolezza del carattere stereotipato della comunicazione mediatica, l’opera si pone come costante atto di riattribuzione di significati al linguaggio per renderlo poesia, che è tutto quello che si oppone alla banalizzazione, come trionfo dell’individualità artistica. Sarenco in questo campo è stato guerriero, poeta e maestro dell’uso spiazzante ed ironico del linguaggio.
La mostra sarà accompagnata dal catalogo Sarenco, con i testi di G. Allegrini e O. Mabellini, ed. Glenda Cinquegrana Art Consulting, Milano, 2023.