Saulo Guarnaschelli – Una cronaca di natura
La mostra presenta le opere di Saulo Guarnaschelli, artista contemporaneo alla ricerca spasmodica dell’immutabile nella natura in una narrazione che nel luminoso dell’esistere fissa la sua grammatica immaginaria, accostandole in una simmetria inedita che si fa movimento, sequenza, unità con le collezioni naturalistiche del museo Craveri.
Comunicato stampa
Venerdì 14 novembre 2014 inaugura al Museo Craveri di Scienze Naturali di Bra la mostra “SAULO GUARNASCHELLI. Una cronaca di natura”, promossa dal museo Craveri, ideata e curata da Victor De Circasia.
La mostra presenta le opere di Saulo Guarnaschelli, artista contemporaneo alla ricerca spasmodica dell'immutabile nella natura in una narrazione che nel luminoso dell'esistere fissa la sua grammatica immaginaria, accostandole in una simmetria inedita che si fa movimento, sequenza, unità con le collezioni naturalistiche del museo Craveri. La mostra fa parte a pieno titolo della rassegna “Contaminazioni Artistiche”, nata per accompagnare con eventi espositivi significativi le collezioni del museo.
Si tratta del più importante museo di storia naturale della provincia di Cuneo e uno dei più antichi del Piemonte nel quale sono custodite numerose collezioni naturalistiche alcune delle quali costituite da reperti raccolti in Messico da Federico Craveri tra il 1840 e il 1859.
La rassegna allestita a Bra si articola in sezioni che, partendo dalle opere del museo che hanno alimentato la cartografia immaginaria di Guarnaschelli, accompagnano il visitatore in un percorso intimistico con le collezioni, facendo della peregrinazione artistica un approdo poetico abitato dall'innocenza.
Le opere di Saulo Guarnaschelli sanciscono simbolicamente la conciliazione con il creaturale, quasi che la semplicità dei materiali riverberino il chiaro e l'oscuro dell'esistere, l'imperfezione risarcita dalla essenzialità del gesto, della forma che toccano l'animo dell'osservatore offrendosi come strategia di riflessione che va oltre i confini del dicibile.
La finalità di questa mostra è di interagire con il museo come fonte di ispirazione e risponde alla necessità di valorizzarne la concezione di “Wunderkammer”, una delle poche rimaste nel '900, che mantiene intatta la sua capacità di fascinazione e di presa sul pubblico nel mondo contemporaneo. Ciò è dovuto non solo alla piacevolezza dell’approccio di Saulo Guarnaschelli con la sua scultura e al suo tono onirico per alcuni oggetti, ma anche ai temi che ha affrontato nel corso della sua vita.
Guarnaschelli si rivela straordinario poeta, capace di sviluppare nelle sue visioni i temi della relazione dell’uomo con la natura, della luce trova nell'essenziale la modulazione di infinite narrazioni. In fondo la sua è una ricerca di un paradiso perduto dove la poesia si fa promessa e la scultura minuziosa fatta di materiali inerti e di sfridi diventa movimento, interrogazione incessante sul senso dell'esistere.
La natura, ll mondo degli animali, delle piante si propongono come principio vitale, ascensione e distacco da un tramonto che è deriva, consumo che invade la scena dell'esistenza, hybris che non consente la riflessione sull'umano, sulla sua appartenenza alla terra, sull'immensità e sulla finitezza.
La mostra esalta il museo, la cultura naturalistica dei Craveri e l’opera stessa di Guarnaschelli.
L’elemento che definisce la “contaminazione artistica” si scopre quando Guarnaschelli inizia a scrivere la sua prima cronaca, il primo appunto delle sue sculture, che ci guida nel secondo episodio del suo viaggio quasi accademico, dove l'artista vive i cambiamenti e l’improvvisazione dell’interpretazione con grande espressività visuale attraverso i materiale che utilizza.
Con la scelta dell’artista di stabilire un rapporto con le collezioni del museo, Guarnaschelli ritrova un linguaggio poetico e disteso, schiarito dall’atmosfera serena della natura. E qui si accinge a stendere l'abbozzo dei suoi ricordi, della sua cronaca di natura, delle memorie affiancate che offrono la possibilità di comprendere meglio il Museo Craveri.
Le vicende che Guarnaschelli è riuscito a fissare e conservare sono il cuore delle collezioni, una dichiarazione di pura dedizione alla natura. Con le sue opere è capace di esprimere lo stupore, la gioia e la meraviglia di fronte alla natura e manifesta la nostra concreta fiducia di poter costruire un mondo fantastico e pieno de interpretazioni capace di valorizzare un museo come il Craveri.