Saverio Bonelli – Il peso delle parole
Un’esperienza multisensoriale, nata in forma collaborativa e di co-progettazione tra il mondo scientifico-riabilitativo e quello artistico, affini nell’impegno al supporto dell’espressività.
Comunicato stampa
Saverio Bonelli
IL PESO DELLE PAROLE
nell’ambito del
PERCORSO MULTISENSORIALE DELLA VIVAVOCE WEEK
CINQUE GIORNI DI INCONTRI ED EVENTI PER UNA NUOVA CULTURA DELLA VOCE
22 – 27 ottobre
Casa degli Artisti, Milano
Inaugurazione martedì 22 ottobre h. 19.00
Un’esperienza multisensoriale, nata in forma collaborativa e di co-progettazione tra il mondo scientifico-riabilitativo e quello artistico, affini nell’impegno al supporto dell’espressività. Apre il percorso la mostra di Saverio Bonelli, “il Peso delle parole”, a cura di Giulia Restifo, che permette di entrare in un mondo in cui esprimersi è visibilmente faticoso ma dove, al tempo stesso, si ampliano le modalità di relazione con l’altro. Proseguendo si entrerà in uno spazio all’interno del quale alcune postazioni audio-video consentiranno di far vivere in maniera immersiva l’esperienza della balbuzie.
Saverio Bonelli (Poggibonsi, 1991) è un artista che, attraverso i più disparati mezzi espressivi, indaga le dinamiche che costituiscono le basi delle interazioni sociali. La sua natura di balbuziente, dall’eloquio interrotto da pause e blocchi, lo ha spinto ad esplorare con grande interesse l'eterogeneità di linguaggi, atteggiamenti e aspetti comunicativi appartenenti agli individui. Per queste ragioni nessuno meglio di lui poteva comprendere e inserirsi nella VIVAVOCE WEEK: cinque giorni di incontri ed eventi a ingresso libero per raccontare la materia più recondita, personale e trascurata che ci costituisce, la nostra voce. Promossa dall’associazione Vivavoce, in collaborazione con Casa degli Artisti e con il patrocinio del Comune di Milano, l’iniziativa, nell’abito del suo nutrito programma di incontri ed eventi, permetterà di visitare una mostra-percorso inedita, pensata per far vivere in prima persona l’esperienza destabilizzante della balbuzie.
Ad aprire il percorso multisensoriale sarà proprio la mostra “Il Peso delle parole”, realizzata da Saverio Bonelli e a cura di Giulia Restifo, che permetterà di entrare in un mondo in cui esprimersi è visibilmente faticoso, ma dove al tempo stesso si ampliano le modalità di relazione con l’altro. L’allestimento, progettato da Michela Genghini, attraversa stanze effimere realizzate da tende sospese, per restituire quell’idea di leggerezza in grado di predisporre il visitatore a viverne l’esperienza con spirito di apertura e condivisione.
Le opere, diverse per natura e metodo di realizzazione, riescono però a raggiungere tutte il medesimo obiettivo: sovrastano il rumore circostante e ci portano a entrare in sintonia con l'artista e con noi stessi. Ad esempio Vite (2024) riflette sulle dissonanze, concepite in musica come disaccordi e contrasti che prendono qui la forma di intervalli e respiri: in questa opera video l’artista racconta la sua storia attraverso uno strumento musicale. Le parole, le pause, i blocchi e i silenzi sono stati tradotti integralmente prima in note musicali, poi riportate sul nastro e successivamente suonate dal meccanismo del carillon. Bonelli così pone uno scarto quasi accidentale alla continuità dell’ascolto di un pentagramma che suona seguendo un movimento caricato a mano, quasi come un carillon che produce nuovo senso e musica altra, musica nuova.
Anche Interruptus (2021) parte dallo stesso concetto, entrando però in una dimensione spaziale: la voce che si espande nel vuoto e mostra che ogni suono può essere materico e compiere una trasformazione relazionale.
Il peso delle parole (2024) e Sisifo (2024) sono opere che presentano invece la fatica della parola caduta e il supplizio dell'incomunicabilità: la prima dove l’artista, avvalendosi della scultura, si immedesima totalmente nel protagonista del mito e la seconda nella quale rende esplicita la sua fatica attraverso l’opera audiovisiva.
Il secondo momento del percorso è lo spazio Nel caos della balbuzie che porterà a vivere in prima persona e in maniera immersiva l'esperienza destabilizzante della balbuzie. Si è scelto di rappresentare due scene icastiche nelle quali il visitatore, mediante una tecnologia sviluppata dal Centro Medico Vivavoce, viene indotto alla perdita delle parole e quindi a vivere un’esperienza destabilizzante: l’aula scolastica con la cattedra che simboleggia il momento dell’interrogazione e il bancone di un bar, luogo di socializzazione per eccellenza. Due momenti fortemente problematici per chi vive la fatica della balbuzie.
Con gli occhi del bambino, terza tappa del percorso, è una rassegna di disegni di bambini e ragazzi affetti da balbuzie raccolti dall’Associazione Vivavoce in questi ultimi anni: una rappresentazione della balbuzie e del voice shaming attraverso lo sguardo sincero e senza filtri dei più piccoli.
Il percorso si chiude con un video realizzato dallʼAssociazione Vivavoce che vuole proporre ai visitatori un messaggio di consapevolezza e inclusione. Il claim ogni voce ha la sua storia costituisce la soglia dʼaccesso ideale alla sala Il mondo nel cuore attraverso le parole, dove per tutta la settimana si ascolteranno esperienze, testimonianze e storie di voci, appassionate, sensibili ma soprattutto vive.