Saverio Todaro – Reel

Informazioni Evento

Luogo
RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY
via Goito, 8 - 10125 , Torino , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 11.00 | 13.00 – 15.00 | 19.30. Lunedì e domenica chiuso.

Vernissage
19/05/2022

ore 18

Artisti
Saverio Todaro
Curatori
Marco Enrico Giacomelli
Generi
arte contemporanea, personale

Reel è il titolo della mostra di Saverio Todaro, a cura di Marco Enrico Giacomelli, che si terrà nei nuovi spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary.

Comunicato stampa

Reel [riːl]

noun

(in fishing etc) mulinello

(cotton reel) rocchetto, spoletta

(Technical) aspo

(for tape recorder) bobina

(Photography)

(for small camera) rotolino, rullino

(of cine film) bobina, pizza

(dance) danza scozzese o irlandese molto vivace

(Collins Dictionary)

Reel è il titolo della mostra di Saverio Todaro, a cura di Marco Enrico Giacomelli, che si terrà nei nuovi spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary, in via Goito n. 8 a Torino, dal 19 maggio al 1 luglio 2022.

“Reel” è anche il titolo dell'opera installativa, ispirata dai cavalli di frisia, a cui viene arrotolato il filo spinato, ormai nei nostri occhi quotidianamente tramite le immagini che ci provengono dagli scenari di guerra.

Reel è anche il breve filmato riavvolgibile che Instagram ha creato per contrastare lo strapotere di questo tipo di contenuto che, fino ad allora, era dominato da un altro social network: Tik Tok. Nella mostra infatti si parla proprio di internet e soprattutto dei social che sempre di più controllano e dominano la nostra esistenza.

Saverio Todaro indaga i meccanismi che ci rendono schiavi di un sistema subdolo e divisivo e che inconsapevolmente determinano le nostre opinioni e le nostre posizioni su qualsiasi tema.

La serie di opere pittoriche dal titolo “Follower” si ispira, per lo più, ad avvenimenti recenti. Nella loro singolarità potrebbero sembrare erroneamente didascaliche ma è nella pluralità che riescono a infonderci una visione complessiva e universale della cronaca. I social network, soprattutto Facebook e Twitter, ci portano a discutere ed esprimere opinioni che diventano sempre più radicali e lo fanno con il cosiddetto “filter bubble”, ovvero quel processo per cui ci appaiono, nella nostra bacheca, post e tweet inerenti ai nostri interessi o ai nostri precedenti interventi su un qualsiasi argomento.

“Luftwaffe” è un grande stendardo dove l'aquila che dominava l'emblema della aviazione tedesca durante il nazismo è qui sostituita dal logo di Instagram, simbolo del nuovo totalitarismo dell'immagine.

L'opera murale “Globe” è una rivisitazione del logo di Google, una finestra del mondo attuale, uno dei luoghi di quella geografia inconsueta e senza sostanza generata dai motori di ricerca.

Le tre opere dal titolo “Loading” fungono da “sentinelle” nelle tre stanze principali del percorso di mostra. Sono lavori a carboncino su carta, infinitesima parte di un corposo progetto che indaga la genesi di internet e gli scenari che emergono dalla connessione globale: la gestione delle relazioni sociali, il sapere, l'economia, la religione, la storia che l'essere umano oggi scrive nell'etere.

Infine con l'opera installativa “Breccia” si torna al tema della guerra evocata dalle macerie provocate da una “jihad” interiore.

Saverio Todaro nasce nel 1970 a Berna (CH). Vive e lavora a Torino dove ha compiuto gli studi al Liceo Artistico e all'Accademia di Belle Arti nel corso di Scultura.

Ispirato dai codici della biologia e della comunicazione, inizia ad esporre nei primi anni Novanta macchine per scrivere, tavoli tagliati e DNA di acciaio.

Nel secondo millennio, con la diffusione di Internet, avviene una rivoluzione planetaria e il biopotere assume una dimensione pervasiva. Attualmente la sua ricerca è attratta dagli

scenari che emergono dalla connessione globale e dal controllo che esercita sul mondo.