Scienza coscienza conoscenza
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
L’arte suona contemporaneamente le 4 corde del violino. Quell’esile archeƩo di crine di cavallo nitrisce
inebriando il blu del cielo e del mare. L’orizzonte svanisce, li unisce. Donne e uomini nudi s’incastrano facendo
svanire la propria idenƟtà. Creano la terza enƟtà, l’unione e la fusione magica delle pelli. PlasƟche arƟficiali e
pietre naturali si baciano. La pietra diventa arƟficiale e la plasƟca schiacciata e penetrata dalla pietra assume
il volto della natura. La viƩoria cavalca l’onda in equilibrio danzando e aprendo le menƟ delle genƟ. La terra
coƩa a fuoco si fa carne solida del passato, del presente e del futuro. Ti conosco o pallida scienza! Le tue
sembianze odierne d'oggeƩo materico ripeƟbile non arriveranno mai a toccare noi esseri unici e irripeƟbili. Le
nostre esperienze ed i nostri esperimenƟ sono possibili soltanto nel regno dell'impossibile. Lo spirito che ci
nutre, tocca la materia dell'immaginazione meravigliando i bambini di tuƩo il mondo. La magia dei loro cuori
sorride ai nostri occhi alimentando la ricerca, la crescita e l'evoluzione umana di questo paradiso terrestre che
tu e i tuoi seguaci fate assomigliare all'inferno. È l’ora che io possa inieƩarƟ nelle vene e nel cuore il sacro
sangue della nobile coscienza e dell’infinita conoscenza: “L’amore è l’eterna medicina di tuƫ i mali“.
(Alberto Magrin)
In mostra 7 opere fotografiche in porcellana e alluminio di Alberto Magrin, 2 opere scultoree in ceramica raku,
gres, terracoƩa e materiali vari di Serena Zanardi, 6 opere fotografiche in stampa Fine Art su Leger di Florindo
Rilli e 2 opere scultoree in pietra naturale e plasƟche di Alberto Timossi.
Alberto MAGRIN (Rapallo 1970) dove vive e lavora. Studia architeƩura all’Università di Genova. Dopo aver
vinto una borsa di studio con lo scultore Arnaldo Pomodoro all’Università di Urbino intraprende una breve
esperienza teatrale. Riceve il premio 'Libertas' per l'arte visiva e la leƩeratura dall'Onorevole Ferri e collabora
a Torino alla creazione dell'Associazione ScienƟfica G. A. Rol con la finalità di dimostrare la viƩoria dell'uomo
sul tempo aƩraverso la capacità del proprio spirito individuale. Nel contempo riceve a Roma il premio 'Open
Art' dall'Onorevole Vita. Al MIA Art Fair di Milano vince nel 2021 il Premio Punctum con il patrocinio
dell’Università di Milano e della Fondazione Maimeri. Partecipa alla fondazione dell'Organizzazione
Internazionale d'Arte Digitale ONDA. ProgeƩa l'ONDA Contemporary Art Museum per permeƩere ad arƟsƟ
di calibro internazionale di costruire il proprio spazio permanente e di dialogare con il rapporto tra loro stessi
e l'eternità. Preveggenza e simbolo del 'nulla eterno' questo progeƩo rappresenta il crollo e la rinascita
dell’era moderna. Pubblicazioni: 'Alberto' (Monografia Guardamagna Editore, 2009), 'Parentesi' (Poesie - Il
Filo, 2010), 'Gli acrobaƟ del tempo' (Poesie - Seneca Edizioni, 2011), 'Coincidenze' (Poesie - Seneca Edizioni,
2012), 'Scienza, coscienza, conoscenza' (Monografia - Il Geko Edizioni, 2015), 'La libertà spirituale'
(Monografia – 081grafica, 2018), ‘Tra naturarale e soprannaturale’ (Monografia, 2023). UƟlizza qualsiasi
linguaggio arƟsƟco sperimentando nuove tecniche.
Serena ZANARDI (Genova, 1978), dove vive e lavora. Dopo essersi diplomata all'Accademia di Belle ArƟ di
Carrara, segue il corso di specializzazione in tecnologie e linguaggi del progeƩo fotografico contemporaneo
presso CPFR Bauer di Milano. In seguito, ha frequentato lo studio di Adriano Leverone dove ha potuto
apprendere la conoscenza della ceramica ad alta temperatura. Nel 2017 vince al concorso “Open To Art”
promosso da Officine Saffi di Milano una residenza arƟsƟca a Sasama in Giappone dove realizza una mostra
personale sperimentale nella sua stanza in sƟle tradizionale giapponese: Utopia. Nel 2013 vince il “Premio
San Fedele” a Milano presso Galleria San Fedele presentata da Chiara Gaƫ. Tra le altre mostre
personali, Biancomangiare al Museo della ceramica Gianeƫ di Saronno (VA), a cura di Mara de FranƟ e
Gabriele Resmini; Cromlech alla 3D Gallery di Venezia Mestre a cura di Giulia Bortoluzzi e Apologia Vegetale
alla Fondazione Rivoli 2 di Milano. Partecipa a diverse colleƫve tra cui Tellus negli spazi della biblioteca
L. Sepulvada a Castelnuovo Rangone (Modena) a cura di Alessandro Mescoli e Ricognizioni sull'Arte; Naturel
pas Naturel presso Palais Fesch, museé des Beaux-Arts di Ajaccio; Terra! 56ª Mostra della Ceramica di
Castellamonte presso Palazzo BoƩon a cura di Olga Gambari. Diverse le esperienze di residenza d’arƟsta tra
cui BoCs Cosenza; CAIR Ceramic ArƟst Residence (Neümunster); JCE (Montrouge, Paris); FRAC Corse (Ajaccio)
e Albisola arƟsƟ cercasi.
Florindo RILLI (Cagli, 1962), dove vive e lavora. È dagli anni 90 che inizia la sua ricerca fotografica.
Concentrandosi sul corpo si diverte a giocare e renderlo così versaƟle da risultare il più delle volte soggeƩo e
insieme oggeƩo della rappresentazione. Interessante è anche il rapporto che riesce a creare con la danza
contemporanea e il teatro in genere. Altre esperienze provengono quando si affaccia sul perverso mondo del
feƟsh adoƩando spesso e volenƟeri la tecnica del bondage per frammentare il corpo e renderlo così
segmentato più esplorabile. Ha esposto in molteplici spazi sia pubblici che privaƟ
Alberto TIMOSSI (Napoli, 1965), si è formato fra Genova e Carrara dove ha frequentato la scuola di scultura
dell’Accademia di Belle ArƟ, vive e lavora a Roma. Da qualche anno si interessa di arte ambientale realizzata
con materiali derivanƟ dall’edilizia (tubi in PVC lavoraƟ con la fiamma e lo smalto). Dopo aver allesƟto opere
in contesƟ urbani, ex struƩure industriali e centri storici, la sua ricerca si è orientata con decisione verso
l’installazione scultorea nella natura. L’ambiente che si modifica a causa del progresso, e che spesso subisce i
danni del cambiamento climaƟco, diventa il centro del suo interesse.