Scrittoio Istituto di traduzione
Il workshop è il punto di partenza di un progetto più ampio (Scrittoio) che si concluderà con la mostra al Museo d’Arte Contemporanea di Marsiglia dal titolo “Le pont”, a cura di Thierry Ollat . Evento che avrà luogo all’interno delle manifestazioni per Marsiglia città della cultura europea 2013.
Comunicato stampa
Scrittoio, Istituto di traduzione – Parte I: Workshop a cura di Giuseppe Caccavale e Galleria Valentina Bonomo Roma, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee (APL Shed 5)
Artisti: Giuseppe Caccavale
Studenti: Massimo Campedel, Alice Da Ros, Anna Fietta, Arianna Licori, Niccolò Paganin
Il workshop è il punto di partenza di un progetto più ampio (Scrittoio) che si concluderà con la mostra al Museo d’Arte Contemporanea di Marsiglia dal titolo “Le pont”, a cura di Thierry Ollat . Evento che avrà luogo all’interno delle manifestazioni per Marsiglia città della cultura europea 2013.
Con l’aiuto degli studenti coinvolti nel workshop di Taibon (Massimo Campedel, Alice Da Ros, Anna Fietta, Arianna Licori, Niccolò Paganin ) e gli studenti del corso di Arti Murali dell’Ecole Nationale Superiore des Arts Decoratifs de Paris, i quali parteciperanno alle successive tappe del percorso pensato dall’artista, Giuseppe Caccavale analizza il lavoro poetico di Ossip Mandelstam e Christian Guez Ricord.
In questa prima parte del progetto si effettuerà la traduzione plastica di alcuni passaggi di “Viaggio in Armenia” di Ossip Mandelstam e “Contro ogni speranza” di Nadezda Mandelstam, grazie alla quale le opere lettararie del marito sono giunte fino a noi.
Un progetto quindi che porta Dolomiti Contemporanee ad essere parte di un percorso internazionale riaffermandone le istanze primordiali e la volontà d’essere un laboratorio d’arti visive in ambiente, nowhere, everywhere.
“Le dolomiti in questa parte del progetto si trasformano in lavagne dove scrivere tempo di parole, strumenti di chiarificazione del nostro essere nel presente. Le parole scritte quasi un secolo fa diventano punte aguzze di diamanti che scavano dentro un alfabeto di chiarezza” (Giuseppe Caccavale).