Seconda Classe
Una bi-personale il cui comune denominatore è quello dell’analisi sociale rapportata agli stilemi dell’arte attra-verso un’originale messa punto di tecniche proprie della xilografia e della fotografia.
Comunicato stampa
Si inaugura sabato prossimo alle 18,30, presso la galleria RESA LIBERA, al n. 3 della omonima via di Ortigia, la mostra SECONDA CLASSE degli artisti Vittorio Bellanich e Salvatore Zito.Una bi-personale il cui comune denominatore è quello dell’analisi sociale rapportata agli stilemi dell’arte attra-verso un’originale messa punto di tecniche proprie della xilografia e della fotografia.
Sia Bellanich, diplomato dell’Accademia di “Kulturdesign Und Prozessorganization Freiehoch-schule”di Metzingen (DE), che Zito, fotografo autodidatta nonché esperto cultore di critica e storia della fotografia, convergono nella vetrina comune della galleria siracusana RESA LIBERA in un connubio interessante di ricerche personali che preannunciano, a partire dal titolo dell’evento, un’intrigante occasione per apprezzare la contemporaneità dei lavori proposti ricchi di concetti rappresentati.
I lavori di Vittorio Bellanich fanno parte della serie “Impressioni”, prototipi di stampe xilogra-fiche, personalizzate dall’uso di tavole di legno grezze intinte nei tre colori base, per raggiungere l’obiet-tivo di rivelare o far nascere immagini possibili senza premesse o promesse progettuali. “Impressioni” che viaggiano in “Seconda classe” non per diminuirne la qualità, piuttosto per ritrovare il punto di partenza del viaggio della vita che ognuno di noi ha intrapreso, quasi sempre con un biglietto di 2^.
Dice Bellanich - “…è il viaggio dove tutto accade silenziosamente, dove il destino scorre lontano da ogni aspettativa e i nostri frammenti di vita semplice si ricongiungono(2a Classe)……Sequenza dopo sequenza, il paesaggio diventerà astrazione e orizzonte possibile, meta desiderata e mai raggiunta (Impressioni).”-.
Per caso,o forse no, entrambi gli autori di questa “Seconda Classe” si integrano vicendevolmente nel susseguirsi dei frame della mostra, proprio come il paesaggio che distrattamente scorre di lato, dai finestrini di un treno in corsa dai quali indistinti orizzonti lasciano posto ai paesaggi urbani di Salvatore Zito, paesaggi “Past Pastel”, il titolo della ricerca iconografica condotta nel territorio raffigurativo delle cartoline postali di Siracusa, pubblicate negli anni ’50 ai ’60.
In queste immagini l’autore elimina l’intento o il significante primitivo per focalizzare il senso del pro-getto con la riqualificazione di un prodotto fotografico commerciale il cui restauro ha il fine di filtrare ciò che il tempo ha lasciato, attraverso gli uomini che lo hanno vissuto, dentro le figurazioni rappresentate nelle cartoline. “Erano anni in cui si pensava che i sogni potessero realizzarsi e cheil tempo della sof-ferenza fosse sparito per sempre, la società si avviava a perdere definitivamente i connotati della civiltà contadina, dipendente e sottomessa”, afferma Salvatore Zito descrivendo il suo lavoro.
Una Seconda Classe a ingresso libero che porta a bordo il prezioso carico dei sentimenti e delle passioni di due artisti di casa nostra.