Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO BORROMEO
Piazza Borromeo, 12, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

Vernissage
05/10/2022

ore 17,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Segno, curata da Looking For Art, galleria d’arte Milanese, in collaborazione con Antonini Milano.

Comunicato stampa

Looking for Art è un’azienda creativa, nata nel 2019 come start-up innovativa, gestita da un team di giovani
creativi e dedicata alla diffusione dell’arte contemporanea. Il suo principale obiettivo consiste nella
promozione e nell’inserimento nel mercato di artisti emergenti under 35. Il team segue un approccio etico e
sostenibile, mettendo a disposizione dei propri artisti un sito di e-commerce, una community online, una
galleria d’arte a Milano, numerosi eventi sul territorio e, infine, servizi dedicati alle aziende. Il settore b2b
permette a Looking for Art di porsi come interlocutore privilegiato per brand e aziende interessate a
collaborare con il mondo dell’arte a qualsiasi livello.
Con la collaborazione di Antonini Milano nasce Segno, una mostra collettiva che riunisce i lavori di Andrea
Gallotti, Flavio Di Renzo e TETI.
L’allestimento, curato per l’occasione da Looking for Art, con i testi critici di Francesca Bardazzi, propone
opere fresche, innovative e molto diverse tra loro. Gli scatti di Flavio Di Renzo e i lavori pittorici di Andrea
Gallot e TETI sono stati realizzati appositamente per la suggestiva location di Palazzo Borromeo, che ha
ispirato e guidato la ricerca dei tre artisti nella costruzione di un particolare percorso espositivo.
Francesca Bardazzi, curatrice critica d’arte, specialista in arte dell’Otto e Novecento (tra le mostre curate si
citano, a Palazzo Strozzi, Cézanne a Firenze e Americani a Firenze) e impegnata nella ricerca di giovani artisti
emergenti, presenta così Segno: «Tre artisti emergenti, ognuno impegnato in una personale ricerca, nel
confronto con il contesto trecentesco, reagiscono con una commistione di linguaggi ed esiti originali. Il
dialogo con l’ambiente si rivela stimolante e ispiratore».

www.lookingforart.it 1 [email protected]

«La levigatezza è il segno distintivo del nostro tempo. [...] Perché oggi troviamo bello ciò che è
levigato? Al di là dell’effetto estetico, esso rispecchia un generale imperativo sociale, incarna cioè
l’attuale società della positività. La levigatezza non ferisce e neppure offre alcuna resistenza. [...]
L’opera d’arte provoca un urto, scuote chi la contempla. La levigatezza ha tutt’altra
intenzionalità: si adatta all’osservatore, gli strappa un like. Vuole soltanto piacere non scuotere».
Byung-Chul Han, La salvezza del bello

Segno, esposizione collettiva a cura di Looking for Art, nasce proprio dall’esigenza di creare uno
sconvolgimento, far scaturire una riflessione, lasciare un segno in chi osserva. Permettere ad artisti
emergent di esprimere le proprie poetiche, di imprimere il proprio passaggio in un mondo sempre più
rapido e in espansione e di consentire all'osservatore di elaborare uno spirito sufficientemente critico per
riflettere sulla nostra condizione attuale.
Proprio sul ‘segno’, in maniera molto differente, lavorano tutti e tre gli artisti in esposizione, le cui opere, tutte
site-specific, sono state liberamente ispirate alla storia del luogo in cui sono esposte: Palazzo Borromeo.

Andrea Gallot, presenta due grandi tele (130x180cm, smalti, pastelli a olio e acrilico) intitolate No Name
35 e No Name 36: la perfetta sintesi delle ricerche a cui ha lavorato negli ultimi anni.
Le due opere, a primo impatto, si rivelano estremamente simili, dotate di poche, impercettibili differenze.
Francesca Bardazzi sottolinea la ripetitività del gesto pittorico dell’artista, molto semplice, quasi infantile, che
muta impercettibilmente di quadro in quadro. Una forte esigenza personale a trovare una via alternativa alle
difficoltà che egli percepisce nella nostra società, dinamica, veloce e satura di stimoli, portata a ridurre a
‘uguale’ quello che non è completamente diverso, trascurando i dettagli. Il segno di Gallotti è meditativo e
intriso della concentrazione che porta l’artista fino al compimento dell’opera.

TETI, presenta tre tele di grandi dimensioni (200x100cm, acrilico e smalto) intitolate Vieni, Fallo e Senza
Senso. La ricerca di TETI nasce dall’analisi del mondo interiore dell’uomo: emozioni e sensazioni più profonde
e stati d’animo di inquietudine e ansia sono le protagoniste del percorso creativo dell’artista che lo guida nella
realizzazione delle opere.
Il segno di TETI è primitivo, rimanda a linee semplici, quasi rupestri, che epurano il linguaggio di tutte le sue
forme più complesse ed elaborate per giungere all’atto della semplificazione più completa.
Francesca Bardazzi vede nelle parole di TETI, riportate a caratteri cubitali nero su bianco, rimandi a manifesti
rivoluzionari di epoche passate, flussi di pensieri intricati e senza censure, che si dipanano su cartelli dove il
digitale si fa temporaneamente da parte per lasciare un segno nel ricordo.

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Flavio Di Renzo, presenta il progetto Rota Fortunae, composto da otto scatti (60x40, Fine-Art su supporto
Hahnemuhle Photo Rag Ultra Smooth con tiratura limitata) liberamente ispirati al ciclo di affreschi di Palazzo
Borromeo raffigurante il Gioco dei Tarocchi: L’Imperatrice, Le Stelle, La Luna, Il Mago, Il Sole, La Morte, Il
Mondo, L’Eremita.
Gli scatti si svelano come una reinterpretazione di alcuni degli Arcani Maggiori, letti secondo un parallelismo
che li accomuna alla condizione dell’artista contemporaneo, sempre più in difficoltà nel lasciare un effettivo
‘segno’ nella società in cui opera.
L’artista, infatti, afferma: «Abolisco la rappresentazione della realtà̀sostituendola con il pensiero. La fotografia
materializza le mie visioni. Un immaginario sublime e futuribile. Incommensurabili estensioni temporali. Oltre
le convenzioni morali e sociali per una nuova poetica dello straordinario contemporaneo, figlio del digitale e
del romanticismo».
Gli scatti del ciclo Rota Fortunae sono ‘opere in divenire’; grazie alla App SlashFolderAR, messa a punto
dall’artista, alcuni contenuti digitali sono stati inseriti all’interno dell’immagine fisica. Le Opere in divenire
vengono descritte da Francesca Bardazzi come «piccoli racconti, pièces teatrali, scentografie. Antico e iper
moderno si fondono nelle fotografie di Di Renzo, grazie alla riuscita sintesi tra una tecnologia di ultima
generazione e la natura universale dell’uomo e dell’artista: avere il coraggio di guardare oltre le cose terrene,
cercando di penetrare in un universo in continuo divenire».

Artisti in Esposizione
Andrea Gallotti
Flavio Di Renzo
TETI (Matteo Piccolo)
Social
IG Looking for Art: @lookingforartmilano
IG Antonini Milano: @antoninimilano
Sito web
www.lookingforart.it
Contat
[email protected]