Sélène de Condat – Ici-bas
Il Museo di Trastevere accoglie le fotografie di Sélène de Condat, il cui lavoro consacrato alle fogne parigine è stato esposto a Parigi e in Francia.
Comunicato stampa
Un itinerario negli abissi della Ville Lumière. Benché possano sembrare contraddittorie, le parole “abissi” e “lumière” sono la trama del viaggio immaginario scelto da Sélène de Condat per far scoprire un altro volto di Parigi. Dalla loro organizzazione alla fine del 1700, les égouts, le fogne parigine non sono mai state visitate da nessun fotografo: Sélène de Condat è l’unico fotografo che ha trascorso sei mesi nel ventre di Parigi insieme ai suoi fognaioli.
Musa di artisti, scrittori, uomini di teatro e di scienza; meta di artisti e simbolo del Sapere che illumina il mondo, Parigi è anche un universo nascosto. Segreto. Perso nelle chimeriche e arcaiche cattedrali di tessuto celate sotto i piedi frettolosi dei cittadini. Considerato come una sorta di al-di-là della contemporaneità, le fogne fungono da scena ideale della rappresentazione della nostra società con le sue preoccupazioni post-industriali e filosofiche. Vero e proprio universo, le fogne di Parigi costituiscono una straordinaria fucina di esperienze, che non solo si pone come riflesso della società del tempo, ma permette anche di scorgere i cambiamenti della società e della memoria collettiva.
La mostra Ici-Bas. Le fogne di Parigi - promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal Comune di Parigi e dall'Institut Français Italia a cura di Jean Yves Quierry e Pierre Higonnet con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura - documenta molto bene questo viaggio nei meandri della capitale francese con le immagini della fotografa Sélène de Condat.
Il Museo di Trastevere accoglie le fotografie di Sélène de Condat, il cui lavoro consacrato alle fogne parigine è stato esposto a Parigi e in Francia. Fotografie che mostrano un lato poco conosciuto di Parigi, fatto di ombre, di luci, di stalattiti di chiffons, sculture di rifiuti, acque e luoghi scuri, donne e uomini che – come Ulisse – scoprono ogni giorno una nuova meta.
Le fotografie di Sélène de Condat – la cui opera fotografica è stata celebrata con successo in Francia - trae la sua ispirazione da una visione del soggetto fotografico inteso come metafora della società e riconoscenza di un sapere antico, di cui le fogne sono il simbolo. Da un lato prettamente più tecnico, il lavoro fotografico di Sélène de Condat è costruito sull’opposizione del chiaroscuro, della sfumatura, dell’arte complessa del mostrare e del celare. Traendo ispirazione dalla sua visione teatrale del mondo – Sélène de Condat esordisce la sua carriera come produttrice di teatro – le fotografie della mostra Ici-bas. Le fogne di Parigi permettono di delineare una sorta di viaggio esoterico nell’aldilà urbano, ma anche una sperimentazione della società contemporanea attraverso i suoi simboli meno sconosciuti: la lordura intesa come mezzo per ritrarre l’Umanità.
Sélène de Condat concepisce il suo lavoro fotografico come un’opera sempre volta alla trasformazione, una visione mutatis mutandis della fotografia di cui il valore intriseco risiede nel suo essere “opera aperta” (U. Eco) alle emozioni e al vissuto di ognuno.
Sélène de Condat è nata a Parigi. Inizia fin da giovanissima a lavorare nel mondo dell’arte.
Si consacra alla produzione di teatro, di musica e di balletto classico in Europa e negli Stati Uniti, dove vive qualche anno. La sua collaborazione con alcuni dei più importanti nomi della storia della danza, tra cui spicca la figura enigmatica di Maurice Béjart, arricchisce la sua visione delle Arti.