Self (Potrait). Doppio sguardo sulla donna

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CORALS
Via Evangelista Torricelli 21, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
07/06/2023

ore 18,30

Curatori
Greta Zuccali
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

Nasce un nuovo spazio per l’arte emergente, aperto alle discipline creative a 360°.

Comunicato stampa

Inaugura mercoledì 7 giugno Corals, un nuovo spazio per l’arte emergente, aperto alle discipline creative a 360°.

Sorge al civico 21 di Via Torricelli, zona Navigli, e debutta con l’inaugurazione di una mostra d’arte dal titolo Self (Portrait). Doppio sguardo sulla donna, dedicata al lavoro degli artisti Giuseppe Calcagnile e Alissa Marchenko.

Corals, il nome scelto per lo spazio, ha un doppio significato chiaramente ispirato agli affascinanti organismi che popolano il mare.

I coralli, infatti, con i loro colori variopinti e il ruolo fondamentale che ricoprono nel sistema marino garantiscono ai pesci un habitat con la più grande biodiversità al mondo nonché un terreno fertile per la riproduzione.

Prendendo spunto proprio dalla funzione primigenia del corallo, lo spazio apre quindi con la volontà di offrire ai giovani artisti un ambiente in cui crescere e creare nuove connessioni, ponendo le prime basi della loro carriera artistica.

Lo spazio espositivo, inoltre, si ispira ad un’altra caratteristica dei coralli ovvero l’essere una delle specie animali più longeve al mondo e in questo, scaramanticamente, riconosce la sua ambizione di crescere esso stesso nella città di Milano ed espandersi fino a creare una barriera corallina artistica.

Lo spazio sorge accanto al Naviglio Pavese, fermata della linea verde Romolo, in un distretto culturale che vede la presenza di Università e Accademie d’arte e design come IULM, NABA, Domus Academy e Bocconi.

Uno spazio privo di barriere che nasce da un’idea di Lorenzo Negri, designer di prodotto che condividerà l’area espositiva con il proprio laboratorio, in cui si occupa di stampa 3D e fabbricazione manuale di prototipi commerciali.

Per la prima mostra inaugurale, è stato scelto di lavorare su un progetto espositivo particolare, che unisce l’opera di un artista attivo nella seconda metà del ‘900, Giuseppe Calcagnile, al lavoro di una giovane artista ucraina, attualmente residente a Milano, Alissa Marchenko.

L’osservazione della donna è il tema centrale della mostra.

Da una parte abbiamo una selezione di disegni e acquerelli di Calcagnile, realizzati tra gli anni ‘60 e ’70 raffiguranti la figura femminile, a volte a colori altre in bianco e nero. Un lavoro che con estrema semplicità e chiarezza compositiva dona vita al soggetto, lo rende vivo e presente, tanto da poter stabilire un colloquio con l’osservatore.

In dialogo, il lavoro di Alissa Marchenko, artista che suggerisce naturalmente il modo di vedere la femminilità come una complessa struttura emotiva piena di contraddizioni, difficile da comprendere e descrivere, ancor più difficile da affrontare.

I fili come elemento scultoreo nello spazio, corrispondono alla videoinstallazione performativa a tre canali che presenta parti separate del corpo dell'artista. La performance presenta il corpo femminile senza sottolineare l'aspetto erotico, concentrandosi invece su quello emotivo.

La mostra, inaugura il giorno 7 giugno 2023, dalle ore 18:30 alle 21:00 con la presenza dell’artista Alissa Marchenko e di Pierluigi Piscopo, nipote dell’artista Giuseppe Calcagnile, che con questa prima mostra vuole avviare un percorso di riscoperta del lavoro artistico dello zio, deceduto nel 1999.

Le opere dell’artista Alissa Marchenko sono rese disponibili per la mostra grazie alla collaborazione della galleria Bianchi Zardin Contemporary Art.

Gli artisti

Giuseppe Calcagnile è nato nel 1915 a Copertino, in provincia di Lecce. Cresciuto in una famiglia di orologiai, fin dall’infanzia ha espresso la sua inclinazione artistica facendo notare le sue doti, che l’hanno portato a diventare uno dei più apprezzati artisti del ‘900. Comincia a dipingere da autodidatta e già all’età di 16 anni realizza una tela di grandi dimensioni su commissione dell’istituto scolastico da lui frequentato. Sotto le armi gli viene data la possibilità di frequentare l’Accademia di Napoli.

La sua è una pittura di rottura, finalizzata ad oltrepassare la pittura classica puntando alla ricerca dell’essenza della vita. Lo farà coniando il termine Astraconcreismo, concetto attraverso il quale cerca di concretizzare ogni ideale astratto. Lo si ritroverà in maniera ricorrente nella sua opera con la sigla AC.

La sua attività si è svolta prevalentemente a Milano e Parigi, dove ha avuto modo di confrontarsi con i più grandi maestri del suo tempo e di esporre nelle più prestigiose gallerie.

Nel 1964 ha portato a termine la sua opera forse più conosciuta, “Colui che va", un imponente olio su tela di 10 metri quadri, raffigurante la creazione del mondo e il suo divenire.

La sua scheda tecnico biografica è depositata presso i maggiori musei d’arte contemporanea. Molte sue opere figurano in diverse collezioni, pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

I suoi ultimi anni di vita li passa nella sua città natale, Copertino, dove riceve visite presso il proprio studio e dove dopo la morte, nel 1999, lascia una vasta collezione di disegni, opere su tela e sculture.

La sua opera risulta suddivisa in vari momenti, concatenati da un unico filo conduttore sia discorsivo che pittorico. Vi ritroviamo una grande attenzione per la figura femminile e per soggetti sacri oltre che per temi astratti e fantasiosi riconducibili all’astraconcreismo.

Alissa Marchenko è nata nel 1989 a Kiev, in Ucraina. Dal 2023 vive e lavora a Milano.

Dopo aver conseguito un master presso il dipartimento di scultura dell'Accademia Nazionale di Belle Arti e Architettura di Kiev, ha deciso di trasferirsi in Polonia per ampliare le sue conoscenze nel campo della new media art. Nel 2016 ha quindi iniziato a studiare presso l'Accademia polacco-giapponese di tecnologia informatica di Varsavia.

Nel 2020 ha svolto un programma di 4 mesi presso l'Accademia di Belle Arti di Verona, nell’ambito di uno scambio estero. Lì è tornata all’arte analogica e ha iniziato a sviluppare il suo programma artistico nel campo della scultura contemporanea, creando installazioni performative che sono, dal punto di vista visivo, una sorta di simbiosi tra immagini naturali ed estetica digitale. La principale fonte di ispirazione e il campo di ricerca dell'artista sono gli stati interiori, le emozioni, i sentimenti e i ricordi legati a determinate esperienze private, la cui totalità, come lei ritiene, determina la sua identità.