Serena Giordano – Saints and the city
La religione e il sacro uniscono la mostra e il luogo che la ospita diventando punto di partenza privilegiato per analizzare, attraverso le immagini di un mondo globalizzato, quanto la religione possa mostrarci panorami significativi della creatività degli individui e delle comunità.
Comunicato stampa
Saints and the city o il brusio degli angeli
Serena Giordano
Giovedì 6 ottobre inaugura a Milano presso lo studio legale Bauccio la mostra personale di Serena Giordano Saints and the city o il brusio degli angeli.
La religione e il sacro uniscono la mostra e il luogo che la ospita diventando punto di partenza privilegiato per analizzare, attraverso le immagini di un mondo globalizzato, quanto la religione possa mostrarci panorami significativi della creatività degli individui e delle comunità.
Serena Giordano propone una raccolta di immagini sul sacro declinato nelle sue molteplici formule, immagini del tutto prive di spirito evangelizzante in grado però di catalizzare esigenze profonde e desideri superficiali con lo stesso registro. Nel corso di numerosi viaggi la Giordano ha notato nel paesaggio urbano delle grandi metropoli (Los Angeles, Montreal, Parigi, San Pietroburgo, Napoli, Palermo e così via) un sacro che non vuole convincere nessuno ma che, anzi, si nasconde fra le pieghe delle città globalizzate, là dove lo sguardo del passante distratto scivola via senza fermarsi. Questo genere di sacro si manifesta dappertutto e in nessun luogo in particolare: nelle vetrine dei negozi, nei manifesti pubblicitari, nei quartieri di lusso e anche nelle periferie. In alcuni casi, si tratta di icone religiose in senso stretto, immagini per esempio di santi cattolici che, però, fuori dalle loro sedi naturali (le chiese) e a contatto con la città, si sono trasformate in qualcos’altro. In altri, icone non religiose, pagane, moderne e post-moderne, feticci della società dei consumi capaci però di raccontare un’idea di sacro molto umana. Senza chiesa e senza religione. Dalla Madonna che guarda con tenerezza il registratore di cassa di un piccolo bar di Napoli alla spiaggia di Santa Monica, in California, insolitamente coperta di croci, a ricordo di tutti i morti della guerra in Iraq (americani e iracheni, militari e civili). In una rôtisserie parigina, compare Saint Pâté appoggiato su un cuscino di velluto, protetto da una teca di vetro e circondato da un’aureola di raggi dorati: warholiano simbolo dell’opulenza e dell’orgoglio francese. Nella bella Piazza Magione di Palermo si può assistere a un incontro/scontro molto particolare: Dio in persona, dipinto sulla facciata di un edificio, sorge gigantesco e vivissimo dal prato. Poco più in là, vero simbolo della Chiesa, un cardinale dorme il suo sonno decisamente dogmatico.
E se non è una novità che un artista esponga in uno studio di professionisti (architetti, avvocati, medici) gli spazi dello Studio Bauccio sono tutt’altro che un contenitore qualunque per mostrare e ospitare il lavoro di un’artista. Si tratta piuttosto di un progetto comune, perchè comune è ciò che guida e accompagna la performance e gli intenti. La presenza del lavoro della Giordano in questo contesto non è altro che una riflessione comune su un argomento che, in Italia come altrove, è spesso un eccellente pretesto per dividere, discriminare, creare odio e scatenare guerre: la religione. Da anni infatti lo Studio Bauccio combatte in difesa della dignità degli individui: diffamati, discriminati, vittime del razzismo o dell’intolleranza, bersagli del pregiudizio, conseguenza inevitabile dell’ignoranza. In questo spirito lo Studio ha condotto battaglie avanti al Giurì della Pubblicità contro pubblicità che ridicolizzavano il sentimento e l’identità religiosa delle minoranze così come avanti ai Tribunali contro manifestazioni di intolleranza religiosa e culturale. Il punto di vista laico di Serena Giordano è un ottimo spunto per analizzare, attraverso le immagini di un mondo globalizzato, quanto la religione (sia che si tratti di religioni codificate sia di religiosità spontanea) possa essere capace di mostrarci panorami significativi della creatività degli individui e delle comunità.
« (...)Spero che la mia ipotesi di sacro sia neutrale: le mie immagini non chiedono a nessuno di dichiarare la propria fede e nemmeno di aderire a ecumenismi troppo facili. Chiedono solamente un po’ di attenzione nei confronti di ciò che sembra invisibile pur essendo davanti a tutti, insomma la disponibilità a prestare ascolto al “brusio degli angeli” ».
Serena Giordano
Serena Giordano è nata nel 1961 a Milano ma è di origine siciliana. Nel 1980 comincia la sua carriera artistica lavorando nel settore delle arti applicate (illustrazione, grafica, pubblicità, scenografia e allestimenti). Espone in numerose gallerie in Italia e all’estero. L’interesse di Serena Giordano per i santi è nato nel 2006 quando, dopo una visita al Santuario di Santa Rosalia sul monte Pellegrino a Palermo, ha cominciato a riflettere non tanto sulla religione ma sulla devozione. Da alcune considerazioni sull’argomento è nata una prima installazione, People have the power! (2007) realizzata a molta distanza dal santuario siciliano, in occasione del Social Forum di Helsinki. In questo primo lavoro, Serena Giordano sottolinea la potenza della fede (religiosa, ma anche legata a ideali laici) capace di compiere miracoli. Nel 2008, con Alessandro Dal Lago, l’artista pubblica Fuori cornice, l’arte oltre l’arte (Einaudi, Torino), un saggio in cui un intero capitolo è dedicato all’arte votiva, compresa quella contemporanea, decisamente poco nota. Nella primavera del 2009, Santa Rosalia appare ancora in Finlandia alla Visu Gallery di Kokkola: The contemporary Miracles of Saint Rosalia (fotografie, video e installazioni) racconta di una santa anarcoide e trasversale che si allea con marginali e antieroi. La mostra si sposta poi, nell’autunno dello stesso anno, a Palermo al Centro d’arte Piana dei Colli, a cura di Giulia Ingarao.
Dal 2000 Serena Giordano insegna Immagine e comunicazione all’Università di Genova. Ha appena finito di scrivere Disimparare l’arte, manuale di antididattica, (Il Mulino, Bologna, in corso di pubblicazione, gennaio 2012). Sempre con Alessandro Dal Lago, ha scritto Mercanti d’aura, logiche dell’arte contemporanea (Il Mulino, Bologna 2006). Una prima ipotesi del progetto Saints and the city o il brusio degli angeli, è stata presentata in occasione di una lecture dell’artista all’Università di Santa Barbara (California) nell’ottobre del 2010 (French and Italian Department, Italian Program, Religious Studies, Department of Art, Art Research Initiative).
www.serenagiordano.com
Luca Bauccio è nato a Enna nel 1968. Subito dopo la laurea, ha fondato lo studio Legale Bauccio & Associati, occupandosi di diritti civili e diritti umani e difendendo, come penalista, in molti processi per terrorismo. Esperto di diritto dell’informazione, si è sempre dedicato alla difesa dei diritti delle minoranze conducendo una battaglia nazionale per il riconoscimento del diritto al culto dei musulmani.
Lo studio rappresenta avanti la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e ha stabilito collegamenti professionali in Europa, Nord Africa e Stati Uniti. Luca Bauccio è cofondatore di YouReporter.it il primo e più diffuso sito di citizen journalism in Italia. Fra le pubblicazioni recenti: Primo non diffamare (ilmiolibro.it, 2011) e Io presunto terrorista, (Aliberti, Reggio Emilia 2006). Lo studio Legale Bauccio è un luogo fisicamente e mentalmente aperto a contaminazioni culturali, dibattiti, proposte e progetti che abbiano come fine quello di ricollocare l’Uomo al centro della cultura e delle professioni, prima di tutto quella forense. In questo senso la mostra di Serena Giordano si inserisce nel filone dei temi trattati dallo Studio sia a livello nazionale che internazionale, ossia il rapporto tra l’uomo e il religioso, quale dimensione individuale e sociale che determina l’identità e la faccia pubblica di singoli e gruppi sociali, affrontati attraverso l’impegno per il rispetto dei diritti civili.