Serena Vestrucci – Notte in bianco

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA FUORICAMPO
Via dei Termini 44 , Siena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
01/04/2016

ore 19

Artisti
Serena Vestrucci
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale

Comunicato stampa

Ci siamo ritrovati in una grotta di mattoni. È accaduto tutto così velocemente, che non ho fatto in tempo a rendermi conto di chi fossero gli altri e del perché ci avessero portati lì. Secondo alcuni si trattava di una caverna in cui saremmo dovuti restare immobili, in silenzio, senza sapere fino a quando, nella speranza che qualcuno si accorgesse di noi. A me pareva più un buco dal quale di tanto in tanto intravedevo dei visi che con aria scettica mi fissavano distrattamente per qualche istante, per poi tornare sui loro passi, con l'espressione perplessa di chi avrebbe voluto sentire appagata chissà quale aspettativa, e appagato non era. Provavo a riconoscermi come nuovo abitante di quell’ambiente artificiale. Sembrava che la natura fosse stata chiusa fuori e che chi veniva a farci visita cercasse con noi un contatto verbale, senza capire invece che non parlavamo la stessa lingua e che per conoscerci servivano gli occhi. Quando sono stato io a provare a rivolgermi ai miei simili, mi sono reso conto che nessuno di noi poteva guardare gli altri, e che proprio il dispositivo che oscurava la nostra capacità di vedere - ed essere visti - ne era in realtà un amplificatore, in quanto concentrava la possibilità di osservare. È stato allora che mi è diventato chiaro come, proprio attraverso un processo di costrizione della vista, poteva essere favorita l’esperienza della mimesi dello sguardo. Nelle settimane seguenti sentivo che la temperatura esterna stava salendo e che le giornate iniziavano ad allungarsi. Poi è arrivato uno strano momento in cui ci hanno spostato dalle nostre posizioni e chiuso dentro alcune casse.Da allora non ho più visto niente.

Serena Vestrucci
Milano, 1986. Vive e lavora a Milano.
Ha esposto il suo lavoro in mostre personali: Notte in bianco, Galleria FuoriCampo, Siena (in corso); 8 ORE, a cura di THEVIEW Studio, Museo Villa Croce, Genova (2015); Love Affairs, a cura di Ilaria Gianni, Hotel Locarno, Roma (2014); I Eat Lunch Between Two Highways, Galleria Ottozoo, Milano (2013); Cose che si muovono ad una lentezza tale da sembrare solo campate in aria, a cura di Caroline Corbetta, Il Crepaccio, Milano (2012). Tra le mostre collettive più recenti: Carrus Navalis, a cura di Andrea Lacarpia, Dimora Artica, Milano; ArtLine Milano - 30 Progetti per il parco d’arte contemporanea, a cura di Roberto Pinto e Sara Dolfi Agostini, Palazzo Reale, Milano; VX30 Chaotic Passion, a cura di Anna Lovecchio e CHAN, Museo Villa Croce, Genova; Miss Susy Culinski and Friends, un progetto di Beatrice Marchi, Fanta Spazio, Milano; Le stanze d’Aragona, a cura di Andrea Bruciati e Helga Marsala, Villino Favaloro, Palermo; Rob Pruitt’s Flea Market, a cura di Tommaso Speretta, AplusA Gallery, Venezia; Un’idea brillante, FRISE Künstlerhaus, Amburgo; The Remains of the Day, a cura di Rita Selvaggio, San Giovanni Valdarno (AR); Così Accadde, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Galleria FuoriCampo, Temporary Space, Bruxelles; Evoluzione, a cura di Marco Tagliafierro, Spazio Monotono, Vicenza; Fuoriclasse. Vent’anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti, a cura di Luca Cerizza, G.A.M. Galleria d’Arte Moderna, Milano; Falansterio, a cura di Guido Molinari, Spazio Morris, Milano; Opera 2011, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. Ha partecipato a residenze a Pieve a Presciano (MadeinFilandia, 2015), Bruxelles (Penthouse Art Space Residency, 2015, Galleria FuoriCampo), Genova (Genova MaXter Program, 2013), Bologna (Accademie Eventuali, 2013), Venezia (Fondazione Bevilacqua La Masa, 2011) e Belgrado (Real Presence, 2010)

NOTTE IN BIANCO
Serena Vestrucci

opening April 1st, 7 pm
April 2nd – June 28th, 2016

We found ourselves inside a cave of bricks. It all happened so quickly that I didn't have time to realize who the others were, and the reason why they had taken us there. Some thought it was a cave where we would have to stay immobile, in silence, without knowing for how long, in the hope that someone noticed us. I thought it looked more like a hole through which I occasionally glipmsed faces, absent-mindedly staring at me for a few moments with a quizzical expression, before then backing away, with a baffled look on their faces as if they had some expectation which they would have liked to have fulfilled, but which was not. I tried to see myself as a new inhabitant of that artificial environment. It seemed that nature had been shut out, and that the people who came to visit us were seeking a verbal contact with us, without realizing that we didn't speak the same language, and that we'd have to use our eyes to get to know each other. When I was the one who was trying to address my counterparts, I realized that none of us could look at the others, and that the same device that obscured our ability to see - and to be seen – was actually an amplifier of that ability, since it concentrated the possibility of observing. It was then that it became clear to me that, via the very process of restricting one's vision, the experience of mimesis of the gaze could actually be enhanced. In the following weeks, I felt that the outside temperature was rising, and that the days were starting to get longer. Then a strange moment came when they moved us from our positions, and shut us up inside some boxes. From that time on, I no longer saw anything.

Serena Vestrucci
Milan, 1986. She lives and works in Milan. She presented her work in solo exhibitions: Notte in bianco, Galleria FuoriCampo, Siena (2016); 8 ORE, curated by THEVIEW Studio, Museo Villa Croce, Genoa (2015); Love Affairs, curated by Ilaria Gianni, Hotel Locarno, Rome (2014); I Eat Lunch Between Two Highways, Galleria Ottozoo, Milan (2013), Cose che si muovono ad una lentezza tale da sembrare solo campate in aria, curated by Caroline Corbetta, Il Crepaccio, Milan (2012). Among the most recent group shows: Carrus Navalis, curated by Andrea Lacarpia, Dimora Artica, Milan; ArtLine Milano - 30 Progetti per il parco d’arte contemporanea, curated by Roberto Pinto and Sara Dolfi Agostini, Palazzo Reale, Milan; VX30 Chaotic Passion, curated by Anna Lovecchio and CHAN, Museo Villa Croce, Genoa; Miss Susy Culinski and Friends, a project by Beatrice Marchi, Fanta Spazio, Milan; Le stanze d’Aragona, curated by Andrea Bruciati and Helga Marsala, Villino Favaloro, Palermo; Rob Pruitt’s Flea Market, curated by Tommaso Speretta, AplusA Gallery, Venice; Un’idea brillante, FRISE Künstlerhaus, Hamburgo; The Remains of the Day, curated by Rita Selvaggio, San Giovanni Valdarno (AR); Così Accadde, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Turin; Galleria FuoriCampo, Temporary Space, Brussells; Evoluzione, curated by Marco Tagliafierro, Spazio Monotono, Vicenza; Fuoriclasse. Vent’anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti, curated by Luca Cerizza, G.A.M. Gallery of Modern Art, Milan; Falansterio, curated by Guido Molinari, Spazio Morris, Milan; Opera 2011, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice. She participated in residencies in Pieve a Presciano (MadeinFilandia, 2015), Brussels (Penthouse Art Space Residency, 2015, Galleria FuoriCampo), Genoa (Genoa MaXter Program, 2013), Bologna (Accademie Eventuali, 2013), Venice (Fondazione Bevilacqua La Masa, 2011) and Belgrade (Real Presence, 2010)