Sergei Anufriev / Igor Gusev – Art Fiction
L’idea principale del progetto consiste nel considerare l’arte come metodo di esplorazione del mondo del subconscio, dove l’immagine diventa esagerata e i concetti vengono trasformati in immagine.
Comunicato stampa
Sergei Anufriev e Igor Gusev - “ART FICTION”
Inaugurazione mercoledì 6 giugno, dalle 18.30 alle 21.00 7 giugno - 14 settembre 2018
Marat Guelman, capo della Dukley European Art Community come ospite di SPAZIO 22
Viale Sabotino, 22 – Milano
Premessa
Venticinque anni fa, nel 1993 a Odessa prese forma un gruppo chiamato “General Status” che per la prima volta ebbe come protagonisti giovani azionisti: Julia Depeshmod, Igor Gusev e Vadim Bondero. I promotori di questa unione furono il direttore del Museo di Arte Moderna di Odessa, Margarita Zharkova, e suo figlio Sergei Anufriev, membro del gruppo “Inspection Medical Hermeneutics”. Due anni dopo, Margarita Zharkova, divenuta direttrice del Centro di Arte Contemporanea di Odessa, curò il progetto in comune di Sergei Anufriev e Igor Gusev, “Fountain Station 16” (1995), che può essere considerato il punto di partenza per la creazione del gruppo MIR, a quel tempo considerato ancora una collaborazione.
Qualche anno più tardi, il lavoro congiunto di Sergei Anufriev e Igor Gusev influenzò il movimento neo-dadaista “BI BI” a Kiev, il quale si è poi evoluto tra il 2007 e il 2010 nel movimento “Art Raiders” a Odessa, concepito come nuovo contributo al concettualismo e alla street art.
Qualche volta gli artisti lavorano insieme, altre volte separatamente, ma la loro interazione è sempre costante. Questo gruppo, inteso come unione creativa fatta e finita, è stato creato soltanto nel 2017, commemorando immediatamente l’apparizione del progetto innovativo “Art-fiction” nel panorama dell’arte moderna.
Art Fiction
L’idea principale del progetto consiste nel considerare l’arte come metodo di esplorazione del mondo del subconscio, dove l’immagine diventa esagerata e i concetti vengono trasformati in immagine. Qui, dove la storia diventa mito e gli eventi rappresentano gli archetipi, l’arte si fa manuale d’istruzioni, l’artista un inseguitore tenace e l’opera rapprsenta una guida, una guida per il Paese delle Meraviglie, dove le infrasturutture del turismo non esistono ancora.
Le connessioni associative liberano il materiale dal mondo informativo, le stratificazioni culturali liberano il messaggio e danno alla coscienza un prodotto semi-finito, da cui l’opera prende forma come un oggetto d’arte e un fatto indipendente. Per esempio, gli azionisti, incuriosendo la coscienza degli spettatori, provoca il desiderio di avanzare verso qualcosa di diverso, qualcosa di così particolare da non poter essere rasposto letteralmente nella realtà. Al contrario, questo può essere realizzato virtualmente in arte, semplicemente dipingendolo su una tela in modo da conseguire lobbiettivo, perché, dopo tutto, le stesse azioni sono accessibili agli spettatori solo tramite i social networks. L’arte è premonitrice della virtualità, concepita come un’idea e un nuovo tipo di espressione artistica, e può far fronte a questo obbiettivo senza l’aiuto della componente elettronica, ma solo “manualmente”, attraverso i tradizionali metodi di coinvolgimento dell’osservatore.
In aggiunta al miglioramento della qualità dell’azionismo, lo scopo di questo progetto è lo sviluppo delle tecniche psicologiche della virtualità dell’arte, ideato come un ramo estensivo dell’Art Fiction. La finalità del progetto è, insomma, quella di creare una meta-posizione relativa all’azionismo, inteso come mezzo espressivo.
Il fine ultimo dell’Art Fiction è quello di rimuovere l’ostentazioe nell’arte attraverso l’umorismo che caratterizza la School of Navigation di Odessa. Di conseguenza, nel nuovo sistema di riferimento, l’arte rivela segreti e questa è esattamente la situazione in cui l’ostentazione risulta irrilevante.