Sergi Barnils – Envers la Ciutat Esplendent
La Galleria Eventinove artecontemporanea di Torino, in contemporanea con la galleria Marcorossi artecontemporanea di Verona, è lieta di presentare Envers la Ciutat Esplendent, la personale dell’artista catalano Sergi Barnils.
Comunicato stampa
La Galleria Eventinove artecontemporanea di Torino, in contemporanea con la galleria Marcorossi artecontemporanea di Verona, è lieta di presentare Envers la Ciutat Esplendent, la personale dell’artista catalano Sergi Barnils.
Il titolo dell’esposizione, Verso la città splendente, risponde alla necessità dell’artista di indagare il suo intimo. È ha partire dagli anni Ottanta che Barnils è affascinato dalla ricchezza del cielo. Una visione che, a poco a poco, sconfina in un’esplorazione che va al di là del cielo atmosferico per entrare nelle regioni dello spirito umano. Tutto ciò coincide con una lettura diretta della Bibbia che sfugge a ogni pregiudizio. Rimane soprattutto affascinato dal Libro delle Rivelazioni o Apocalisse, nel quale gli ultimi capitoli descrivono la nuova Gerusalemme, la città celestiale, immagine figurativa del paradiso. “Nel capitoli 21 e 22 – spiega l’artista -, questa città è descritta da San Giovanni Evangelista come brillante, piena di allegria, immersa nella luce speciale del creatore”.
Questa vitalità cromatica è l’elemento che per primo colpisce nelle opere dell’artista catalano. Lavori nei quali il disegno viene declinato, su tele e tavole, con la tecnica dell’encausto. Una tecnica dove la qualità materica e opaca della cera diventa una lavagna su cui tracciare immagini.
Immagini che nei lavori di Barnils sono stilizzate fino all’astrazione dei graffiti e di visioni misteriose che richiamano i segni delle pitture preistoriche e la spontaneità dei disegni infantili, e che collocano l’artista sulla scia del primitivismo delle avanguardie artistiche del Novecento. Prima tra tutte quella di una triplice matrice tipicamente catalana: l’assimilazione dell’opera visionaria di Antoni Gaudì, la visione austera, bianca, nera e ocra di Tapies, e la giocosità di forme e colori di Joan Mirò.
Il motore della pittura di Barnils è l’emozione. Una sensazione che emerge grazie all'energia dei colori che, derivati dalla luminosità dei cieli mediterranei, segnano il profondo legame dell’artista con la sua terra d’origine e con gli strati più profondi dell’animo umano.
Sergi Barnils è nato in Africa Equatoriale nel 1954, vive e lavora a Barcellona. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in Spagna, Austria, Germania e Italia, dove la sua attività espositiva è iniziata nel 1995. Fra le esposizioni recenti più importanti, si ricordano le mostre personali a Palazzo Racani Arroni di Spoleto nel 2002 (La Morada Inmutable, a cura di Martina Corgnati), Doxologies alla Galleria Maragall di Barcellona. Nel 2006 si conta anche la mostra Nuvia Abillada, inaugurata presso la Direzione Generale Ina Assitalia di Bologna. Nel 2007 gli viene dedicata una mostra pubblica curata da Vladek Cwalinski e Stefano Fugazza che è allestita nella suggestiva cornice di Castell’Arquato (PC). Nel 2008 viene accolto a Clusone per una duplice esposizione alla galleria Franca Pezzoli e del Museo del Complesso dei Disciplini. Nel 2009 Barnils viene poi invitato ad allestire una personale al Museo di Palazzo Principi di Correggio (RE), con testi in catalogo di Vladek Cwalinski e Sandro Parmiggiani. Sue opere sono conservate nei musei di Girona, Barcellona, Praga, Spoleto, Instanbul e Logroño. Da poco sì è chiusa una sua grande retrospettiva nello spazio espositivo di Caixa Terrassa, vicino a Barcellona.