Sergio Favotto – Habeas corpus
Habeas corpus. Devi avere un corpo è un termine giuridico che impone la necessità di un corpo di reato per l’imputazione di un delitto, ma può indicare anche la necessità di avere l’oggetto di riferimento di una ricerca. Ed è proprio questo il tema della mostra di Sergio Favotto.
Comunicato stampa
E’ dedicata allo studio del corpo la nuova mostra di Sergio Favotto in Villa Benzi Zecchini
Habeas corpus. Devi avere un corpo è un termine giuridico che impone la necessità di un corpo di reato per l’imputazione di un delitto, ma può indicare anche la necessità di avere l’oggetto di riferimento di una ricerca. Ed è proprio questo il tema della mostra di Sergio Favotto che si inaugura sabato 17 dicembre (ore 18) a Caerano San Marco.
Il Maestro trevigiano torna in Villa Benzi Zecchini per proporre un percorso dedicato allo studio del corpo, da sempre al centro della storia dell’arte italiana, che ha consegnato al mondo un’eredità di straordinaria bellezza. “Assistendo alla demolizione di questo patrimonio – afferma Favotto - tento nel mio piccolo di dare ossigeno alla memoria di questa ricchezza coltivando lo studio della figura dal vero e la composizione pittorica all’antica, utilizzando però materiali e procedimenti rinnovati”.
Il percorso della mostra parte dalle origini: come nasce un’opera d’arte.
Tra impalcature, bozze, schizzi, disegni preparatori e grandi tele, la simulazione di un cantiere espone i passaggi che portano l’idea fino all'opera compiuta. Piccoli schizzi accanto a tele enormi, con superfici che raggiungono i 15 metri quadri, raccontano il processo creativo di un dipinto, dal bozzetto allo studio del corpo umano dal vero, le mani, i visi, le forme esaltate da luci e supporti materici che sottomettono alla stessa disciplina soggetti laici, storici e religiosi.
Fondazione Villa Benzi Zecchini rafforza una collaborazione che la unisce a Favotto da oltre dieci anni: la prima grande antologica è del 2002, mentre la cappella della villa custodisce una sua opera monumentale, Sant’Agnese.
Realizzata con il contributo del Credito Trevigiano, Habeas Corpus presenta inoltre un gruppo di opere dedicate alla vita di Sant'Andrea Avellino, sulla scia del progetto di decorazione della Basilica romana di Sant'Andrea della Valle, dove proprio il 12 novembre sono state inaugurate quattro tele di dimensioni imponenti, con episodi della vita del Santo, accanto agli affreschi eseguiti dal Domenichino, da Giovanni Lanfranco e da Mattia Preti. In mostra, fino all’8 gennaio 2012, si potranno apprezzare anche diversi studi per la Basilica di Montecassino, dove proseguono i lavori per la decorazione della volta del Monastero benedettino.
La giornata dell’inaugurazione, sabato 17 dicembre, si conclude con lo spettacolo Follia del colore buono, dedicato a Gino Rossi (ore 21), un omaggio a uno dei più importanti innovatori italiani del ‘900 dell’arte figurata. Un percorso letto, interpretato e cantato, liberamente ispirato alla vita del grande artista e pittore veneto. Diretto da Giuseppe Emiliani, lo spettacolo racconta l’umanità artistica e l’arte umanizzata che avvolge l’esistenza di Gino Rossi, a partire dalle sue terre, dai suoi colori, dai suoi ambienti e situazioni. Tra gli interpreti Giancarlo Previati, Carla Stella, Gigi Mardegan, Larissa Demidova, accanto ai contributi in video di Riccardo De Cal.
Alla censura nella Storia dell’Arte sono dedicate le due conferenze di Favotto, in programma martedì 20 e 27 dicembre (ore 20). Due incontri per ricordare anche le tremende vicissitudini che hanno ostacolato la libertà d’espressione di moltissimi artisti e l’esposizione del corpo umano.