Sergio Racanati
l’artista Sergio Racanati presenterà per la prima volta il suo nuovo lavoro, DEBRIS/DETRITI_Puglia. Il film è stato realizzato nell’ambito della più recente Residenza d’artista promossa dall’Apulia Center for Art and Technology di Ruvo di Puglia negli scorsi mesi di luglio e agosto. La proiezione sarà preceduta da una presentazione alla quale – oltre ai componenti del Cen
Comunicato stampa
Apulia Center
Allegati27 ago 2019, 19:55 (8 giorni fa)
a Ccn: me
Con preghiera di massima diffusione.
DEBRIS/DETRITI_PUGLIA di Sergio Racanati – La prima al Cineporto di Bari.
L’artista presenta il suo ultimo lavoro, prodotto in residenza presso l’Apulia Center for Art and Technology.
Il prossimo mercoledì 4 Settembre presso il Cineporto di Bari, alle ore 18,30, l'artista Sergio Racanati presenterà per la prima volta il suo nuovo lavoro, DEBRIS/DETRITI_Puglia. Il film è stato realizzato nell’ambito della più recente Residenza d’artista promossa dall’Apulia Center for Art and Technology di Ruvo di Puglia negli scorsi mesi di luglio e agosto.
La proiezione sarà preceduta da una presentazione alla quale - oltre ai componenti del Centro e all'artista - prenderanno parte Giampaolo Marzi, ideatore del Festival MIX – Milano, Giusy Caroppo, storica dell’arte e curatrice indipendente, e Angelo Amoroso d’Aragona, critico e cineasta.
Il progetto filmico DEBRIS/DETRITI_Puglia, che l’artista ha sviluppato per l’Apulia Center for Art and Technology, riflette sul tema della territorialità, ponendo particolare attenzione alla dimensione etnografica. La direzione del progetto è quella di indagare la storia come possibile modello di produzione/attivazione di processi e dinamiche all’interno degli eco-sistemi locali. In DEBRIS/DETRITI_Puglia l’esperienza è il motore dell'attraversamento dei territori e si realizza con l’incontro di micro-storie, micro-eventi e micro-comunità.
Come sottolinea Racanati, “il film non riflette unicamente sul dato "disastro, memoria e legami affettivi" quanto sull’uomo ed in particolare sul suo nuovo ed improvviso rapporto con la natura alterata, i meccanismi psichici del profondo, le metamorfosi delle tradizioni che creano nuove possibili comunità”.
Frutto delle riflessioni esplicitate nel Manifesto “Perché ho deciso di vivere a Sud”, redatto dall’artista stesso e presentato nel giugno 2018, DEBRIS/DETRITI fa parte di un più ampio lavoro di ricerca che intende questionare la visione del/dei Sud e che sarà implementato attraverso una serie di ulteriori residenze che verranno avviate nei mesi a venire in diverse città europee ed extra europee.
Citando Annalisa Rimmaudo, storica e archivista presso il Centre G. Pompidou di Parigi: “Il linguaggio plastico e quello cinematografico si sono parallelamente intrecciati. La telecamera accompagna l’artista da sempre nelle perlustrazioni e partecipa alla prima azione, testimoniando un dialogo in silenzio e fornendo una dimensione contemplativa agli “attraversamenti”. Si tratta, come sostiene l’artista, di un “cinema viscerale”, che permette di entrare nella sostanza della vita, dalle relazioni più intense alle solitudini più profonde, di analizzare la dimensione politica, nell’occupare lo spazio della polis, lo spazio urbano, o rurale" (1).
La prima tappa del progetto DEBRIS/DETRITI è stata ospitata nel giugno 2018 da Spazio Y a Palermo, durante Manifesta 12, co-prodotta da Puglia. Circuito del Contemporaneo - progetto ideato e diretto da Giusy Caroppo - e Fondazione SoutHeritage. La seconda a Buenos Aires per il Premio Residenza Officina Italiana. BoCs Art a Cosenza ha visto nascere il suo ultimo capitolo e prossimamente il progetto sarà attivato presso la Fondazione SoutHeritage con sede a Matera. Il secondo capitolo filmico realizzato in Argentina sarà presentato alla Biennale di Curitiba 2019 in Brasile. Infine tra ottobre e dicembre 2019 saranno dedicate due mostre personali presso la Galleria Casa de Cultura Josè Fugueres Ferrer a San Josè (Costa Rica) curata da Jose Castillo e la Galleria CRUDO a Rosario (Argentina) a cura di Felipe Farina.
L’evento è ad ingresso gratuito.
SHORT BIO
Sergio Racanati, 1982 Bisceglie (Bat).
La cifra predominante del suo percorso artistico è caratterizzata dall’approfondimento e l’analisi del contesto urbano, sociale, politico ed architettonico, i suoi lavori rifuggono ogni intento narrativo per privilegiare una prospettiva analitica volta a creare un archivio della memoria culturale, al fine di rileggere criticamente il tempo “presente”.
La sua ricerca coinvolge i temi della sfera pubblica, i comportamenti politici delle comunità, i rapporti tra memoria individuale e memoria collettiva, affrontati con differenti linguaggi artistici (performance, installazioni, video, film).
Nei prossimi mesi sarà presente alla Biennale di Curitiba (Brasile) e tra otobre e dicembre 2019 saranno dedicate due mostre personali presso la Galleria (Costa Rica) curata da Jose Castillo e la Galleria CRUDO a Rosario (Argentina) a cura di Felipe Farina. Tra le recenti residenze artistiche a cui l’artista ha partecipato si segnalano quelle presso: BoCS Art/Cosenza a cura di Giacinto Di Pietrantonio (2019); Officina Italiana/Buenos Airesa cura di Massimo Scaringella; (2018): KYTA/Kalga-India (2017); Museo Pino Pascali / Polignano a Mare - BA_I (2014); Harvard University a cura di Marcus Owens (2013); Z33 Contemporary Museum; Hasselt_B (2012), Performance Space / Londra_UK; Edge Zones Foundation / Miami_US a cura di Charo Oquet, promossa da GAI - Associazione Giovani Artisti Italiani e MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (2013). Vincitore del premio per la sezione Performance Art alla Biennale di New York diretta da Pietro Franesi e co-curata da Vjitaly Patsyukov e Lu Hao (2013), partecipa anche alla Biennale del Mediterraneo (2012), alla 7°Berlin Biennal, all’interno del progetto “Preoccupied” presso il KW Institute for Contemporary Art, Berlino_D (2013) e alla Bienal del Fin del Mundo / Mar del Plata _RA.
NOTA
1- La citazione di Annalisa Rimmaudo è tratta dal catalogo della residenza artistica Officina Italiana, settembre/dicembre 2018, pag. 18.