Sergio Ragalzi – Fairy Tales and Bedtime Stories

Informazioni Evento

Luogo
RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA
Via Monte di Pietà, 1a, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 15.00/19.00

Vernissage
01/04/2022

ore 15

Artisti
Sergio Ragalzi
Generi
arte contemporanea, personale

Insonnia è il ciclo di lavori che Sergio Ragalzi ha realizzato nei primi anni ʼ90.

Comunicato stampa

Ninna nanna, ninna oh
Questo bimbo a chi lo do?
Insonnia è il ciclo di lavori che Sergio Ragalzi ha realizzato nei primi anni ʼ90
sviluppandone la ricerca attraverso gli strumenti su cui la condizione di insoddisfazione
relativa alla qualità o quantità del sonno si consuma: letti e cuscini. Torna dunque, e
prepotentemente, la dimensione allucinatoria del
sogno lucido del lavoro dellʼartista
torinese, lʼatmosfera della favola lugubre, “dellʼuomo nero” che rapisce i bimbi insonni,
delle tre civette sul comò, del bosco e dei suoi pericoli, di streghe cattive che non
vogliono invecchiare, delle atmosfere gotiche e notturne. Ma anche di sonni che durano
decenni, quella condizione fiabesca di torpore vigile evocativa della depressione, che
nella quotidianità mostra spesso un dormire alterato nei suoi aspetti quantitativi e
qualitativi e deprivato delle sue qualità di recupero e riposo. E generalmente non è il
bacio del principe a svegliarci e a salvarci.
Se in
My Bed di Tracey Emin, lavoro del 1998, scaturito da quattro giorni a letto dopo la
rottura con il fidanzato, le tracce sono quelle di una esplicita reazione al dolore (lenzuola
accartocciate, mozziconi di sigaretta, bottiglie di vodka vuote, preservativi usati), nei letti
di Ragalzi (1993), la testimonianza è la combustione del proprio sentire, un cumulo nero
di scorie di resistenza al
mostro, al mestiere di vivere per dirla alla Pavese. E come
sempre, non vi è meccanismo consolatorio nel risultato ma il tentativo, ancora una volta
salvifico, di estraniarsi da se stessi, quasi di sollevarsi ed osservarsi dallʼalto, il dolore
trasformato in cenere e catrame, che si accumula e stratifica, notte dopo notte.
Quando David Lynch mise a dura prova i suoi fan più affezionati (tra cui la sottoscritta)
con Inland Empire, un giornalista gli chiese: “Ma perché tutti quei conigli?” lui rispose:
“Il film è mio e ci metto tutti i conigli che voglio”.
È dagli anni ʼ80 che gli insetti predatori di Ragalzi popolano la sua quotidianità, su tela,
in ferro, dipinti sui muri. Sono dappertutto e abbiamo imparato a conviverci, così come
con le nostre fobie. Sono presenti anche su uno dei cuscini in mostra (installazione di
vari pezzi, 1993), ed è un altro letto quello a cui penso, cioè quello in Robert Smith, nel
video di quel capolavoro del 1989 che è
Lullaby, accompagnato da un ossessivo e
metaforico ticchettio di un orologio, viene inghiottito da un ragno.
And I feel like I'm being eaten
By a thousand million shivering furry holes
And I know that in the morning I will wake up
In the shivering cold
In mostra a Milano, dal 1 aprile al 6 maggio 2022, una installazione di due letti e alcuni
cuscini entrambi del ciclo
Insonnia e i alcuni insetti che strisceranno a terra e sul muro.
Mi sovviene un pensiero parzialmente
off-topic relativo alla metodologia moderna di
addormentamento e intrattenimento: se per indurre alla sonnolenza i bimbi si recitano
fiabe e ninna-nanna, qual è il metodo usato con lʼadulto odierno che vive in una società
regredita alla pubertà pre-adolescenziale? Con la sostituta della favola, ovvero la serie
tv, che con il meccanismo del
prossimo episodio, da cliccare in basso a destra senza
perdere tempo, ha sostituito la richiesta del “ancora una, ancora una mamma”...
Raffaella De Chirico
Marzo, 2022A Cristina, che ha scelto di lasciare questo mondo la notte del suo compleanno e che
avrebbe adorato questa mostra.