Sergio Scatizzi – L’ipotesi della pittura

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE RAGGHIANTI
Via San Micheletto 3, Lucca, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal 30 giugno al 30 settembre, compresi, ore 16.00/20.00;
dal 1° settembre al 4 novembre: ore 10.00/13.00 e 15.00 – 19.00
Giorno di chiusura: lunedì

Vernissage
29/06/2012

ore 18

Contatti
Email: info@fondazioneragghianti.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Sergio Scatizzi
Curatori
Giovanna Uzzani
Generi
arte contemporanea, personale

Le oltre 70 opere proposte dalla mostra accompagnano l’intera vicenda artistica di Sergio Scatizzi pittore e appartengono a due collezioni distinte per storia e per scelte. La prima delle due, esposta nella sua interezza per la prima volta, fa parte delle collezioni d’arte della Fondazione Ragghianti.

Comunicato stampa

Sergio Scatizzi, pittore di dichiarata vocazione informale, eppure risolutamente appassionato agli antichi generi della figura, della natura morta, del paesaggio, sarà il protagonista dal 30 giugno al 4 novembre 2012 della mostra Scatizzi. L’ipotesi della pittura organizzata dalla Fondazione Centro Studi sull’Arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti” e curata da Giovanna Uzzani, docente e storica dell'arte contemporanea.

La mostra dedicata a Scatizzi sarà la prima di una serie di esposizioni che la Fondazione dedicherà alla propria collezione di opere d’arte - oltre 600 tra dipinti, sculture, incisioni, disegni, fotografie -, donate dai tanti artisti che, nel corso degli anni, hanno voluto manifestare la loro stima e amicizia alla straordinaria figura di Carlo Ludovico Ragghianti, successivamente a quella di Pier Carlo Santini, primo direttore dell'istituzione; si arriva così alle ultime e più recenti donazioni (come i nuclei Prencipe e Bergonzoni) cedute al Centro Studi a testimonianza di un riconoscimento per il ruolo sempre più importante svolto nell’ambito della promozione culturale ed artistica dall’ istituzione intitolata ai coniugi Ragghianti.

Le oltre 70 opere proposte dalla mostra accompagnano l'intera vicenda artistica di Sergio Scatizzi pittore e appartengono a due collezioni distinte per storia e per scelte.
La prima delle due, esposta nella sua interezza per la prima volta, fa parte delle collezioni d’arte della Fondazione Ragghianti.
La seconda, diversamente, documenta la vicenda di stima e di amicizia che, per oltre un trentennio, ha accompagnato il pittore e un suo affezionatissimo collezionista di Montecatini, Giuliano Innocenti, che nel corso del tempo è riuscito a raccogliere centinaia fra dipinti e disegni del maestro.

Il nucleo scatizziano della collezione Fondazione Ragghianti, sedimentato nel corso degli anni e composto da olii, tempere e disegni, è stata cronologicamente una delle prime donazioni acquisite, oltre ad essere una delle maggiori per numero e qualità; essa testimonia, con opere che vanno dagli anni ‘40 al 1982, oltre quaranta anni di ricerca dell’artista.
Vi appaiono documentate le diverse stagioni e maniere dell’arte di Scatizzi, così come figura un esteso campionario dei temi a lui cari; dalla veduta urbana al nudo in studio, dal paesaggio alla natura morta, in una varietà che ben si addice al temperamento curioso ed apertissimo del critico lucchese.
Il percorso di acquisizioni del nucleo ragghiantiano si chiude con l'anno 1982, quando a Firenze, in Palazzo Strozzi, il critico lucchese realizza la grande mostra antologica e il testo più ricco ed esauriente che egli abbia dedicato al pittore: “Sergio Scatizzi. Opere 1936-1982” ( Edizioni di “Critica d'Arte”).

L’esposizione, permetterà di ammirare la pittura materica di Scatizzi caratterizzata da forti esplosioni cromatiche e, come ebbe a scrivere Carlo Ludovico Ragghianti, “da una natura appassionata e animata da trasporti vitali e fantastici e da irresistibili slanci dionisiaci”.

La mostra segue un filo rosso cronologico scandito in alcune fasi salienti della ricerca pittorica di Scatizzi.
In tal senso l’esposizione è articolata in fasi distinte: dopo una sezione dedicata al primo decennio di attività, segue la prima stagione informale degli anni '60, la più pura e astratta; dai gorghi materici degli anni '70 poi si arriva infine alla stagione delle ricapitolazioni esemplificata dai dipinti che arrivano ai primissimi anni '80.
Le opere delle due collezioni si integrano reciprocamente per ricostruire il percorso dell'artista ma l'allestimento cercherà di mettere comunque in evidenza l' appartenenza all'uno ed all'altro nucleo. Entrambe le raccolte si concludono infatti nel 1982, anno della precoce scomparsa del collezionista Giuliano Innocenti e dell’ultima donazione del pittore alla Fondazione Ragghianti.
Oltre ai dipinti sarà possibile ammirare anche esempi di grafica, alcuni totalmente inediti, legati all' occasionalità del rapporto di amicizia tra il pittore e il suo collezionista e non mancherà la testimonianza di due preziose cartelle di opere caratterizzate da una grafica intensa e purissima.
Per l'occasione espositiva è stato realizzato un video, curato con sensibilità da Chiara Ronconi, visibile durante tutto il periodo di apertura della mostra: una sorta di viatico per immagini e contemporaneamente un commento critico diretto e suggestivo alla tecnica pittorica e all'enfasi del colore scatizziano.
Il video ha come sottofondo una pièce musicale originale di 15 minuti composta specificamente dal Maestro Paolo Zampini, compositore e flautista dell'orchestra di Ennio Morricone e docente di flauto traverso del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, da sempre frequentatore del genere della trascrizione musicale delle immagini visive con potenza e suggestione evocativa. Il brano musicale è eseguito dai giovani musicisti Guido Pratesi (flauto traverso), Francesco Zampini (chitarra elettrica) e John Russo (percussioni).