Sfide da deserto

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Via Enrico Cialdini 8, Barletta, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato e tutte le mattine su appuntamento. lun - ven. pomeriggio 17.30 - 20.30. domenica chiuso.

Vernissage
11/02/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Fondazione Giuseppe De Nittis

Curatori
Anna Soricaro
Generi
arte contemporanea, collettiva

Con questa esposizione la tecnica si libra tra figurazione e astrazione, con innovazione e grinta, tra tonalità pacate e sobrie: un tripudio di innovazione ed energia.

Comunicato stampa

Senza la luce le piante nel deserto non avrebbero modo di esistere

Artisti
Andrea Boldrini, Daniele Misani, Caterina Spatafora, Ferdinando Todesco

Scarsissime quantità di acqua e temperature estreme sono i motivi per cui la vita nel deserto è una sfida. Le piante e gli animali hanno escogitato strategie per sopravvivere in condizioni di vita estreme, strategie che prendono il nome di adattamento. Le piante nel deserto sono l’escamotage per parlare dell’attuale deserto artistico contemporaneo, vicino a mezzi espressivi sempre alternativi e volto ad espressioni sempre più digitali. Con questa esposizione la tecnica si libra tra figurazione e astrazione, con innovazione e grinta, tra tonalità pacate e sobrie: un tripudio di innovazione ed energia. Ferdinando Todesco predilige una figurazione che ha come filo rosso il ‘viaggio’; la voglia di evadere e cambiare che non riesce ad attuare con facilità spinge l’artista a delineare continuamente personaggi o scene vicino una ferrovia. Il tratteggio, la scelta dei toni e la cardinalità dei protagonisti rendono la sua trattazione elegante e ricercata. Daniele Misani individua un’arte alternativa nata dalla volontà di raccontare, sempre e comunque in forma diversa. Un’arte da stare a guardare a lungo, originale, nuova e geniale, sconosciuta all’osservatore e per questo avvincente ed avvolgente. Caterina Spatafora predilige l’astrazione per esprimere con grinta gestuale i suoi pensieri. Un’esigenza intima e personale avvince l’artista consentendole di dar sfogo alle emozioni con toni e gesti; il colore ha un ruolo fondamentale, unica espressione delle sensazioni che si succedono. Ottimista di natura utilizza colori fervidi ed intensi al punto di dire che l’arte ha una funzione terapeutica. Andrea Boldrini si avvale di dripping e colori intensi per dire con rapidità sensazioni espresse da forti contrasti cromatici. Esprimendosi con una astrazione grintosa ed intensa affida alla resa finale entusiasmo ed energia, sebbene utilizzi più frequentemente coli scuri.