Sguardi di intesa. La moda fotografata dalle donne
Il Centro Saint-Bénin ospita la prima mostra istituzionale nel nostro Paese in cui viene proposta una ricognizione sulla fotografia di moda realizzata dalle donne.
Comunicato stampa
L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 22 marzo 2024, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Sguardi di intesa. La moda fotografata dalle donne, a cura di Angela Madesani.
Il Centro Saint-Bénin ospita la prima mostra istituzionale nel nostro Paese in cui viene proposta una ricognizione sulla fotografia di moda realizzata dalle donne. Nel corso del tempo la donna è stata soggetto delle immagini di moda, raramente artefice: qui ci si pone dall’altro punto di vista. Il titolo Sguardi di intesa è un richiamo a questa prospettiva e all’intesa che si crea tra chi fotografa e chi è fotografato. La rassegna si propone di evidenziare l’evoluzione della fotografia di moda realizzata dalle donne, che ha sviluppato una propria estetica e che rivela una commistione tra i linguaggi della fotografia e dell’arte.
L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz dichiara: “Questa esposizione è interessante in quanto presenta le opere di alcune fra le più importanti fotografe di moda italiane e straniere dagli anni Trenta del Novecento a oggi, e si inserisce nella programmazione curata dalla Struttura Attività espositive e promozione culturale al Centro Saint-Bénin di Aosta, sede che si è distinta negli ultimi decenni per le mostre fotografiche di rilievo internazionale. Il pubblico potrà osservare quanto le donne sono state e sono presenti nel settore della moda non solo come modelle ma come fotografe. La rassegna ci conduce fino alla fotografia di moda contemporanea, dove sono lieto di ricordare che abbiamo anche autrici giovanissime, tra cui l’aostana Veronique Mazzoli. Dopo la mostra di Robert Capa del 2023, che ha riscosso un grande successo, questa nuova iniziativa arricchisce l’offerta culturale della nostra regione.”
La mostra è introdotta da una sezione di ambito sociale in cui si analizza, partendo da un’immagine vintage di Tina Modotti, il lavoro che sta dietro la moda, fatto molto spesso dalle donne: le tessitrici, le sarte, le operaie. Sono soprattutto immagini degli anni Sessanta e Settanta in cui le fotografe hanno letto con un intento di ricerca e di denuncia il mondo del lavoro femminile. Si tratta di immagini realizzate per essere pubblicate su riviste di impegno politico: così quelle di Liliana Barchiesi, Gabriella Mercadini, Livia Sismondi, Elsa Robiola. Una seconda sezione della mostra è dedicata alle autrici che per prime si sono occupate della fotografia di moda in Italia, come Lori Sammartino, che ha raccontato il mondo fiorentino di Palazzo Pitti.
Scrive Daria Jorioz in catalogo: “La fotografia di moda costituisce non solo un documento prezioso per conoscere e comprendere questo universo, dalla haute couture al prêt-à-porter, ma rappresenta anche una formidabile testimonianza sulla società intera, portatrice di valenze che da estetiche e formali diventano anche antropologiche, sociologiche, storiche, filosofiche, psicologiche.”
Il percorso espositivo prosegue con ricerche di ambito artistico, come quelle di Florence Henri, protagonista delle avanguardie degli anni Trenta. Alcune delle fotografe in mostra, inoltre, nascono come modelle per poi passare dall’altra parte dell’obbiettivo, così Alice Springs, consorte del celeberrimo Helmut Newton, altre sono tra le più importanti protagoniste di questo settore e la loro provenienza è ascrivibile al mondo della fotografia autoriale, così Louise Dahl-Wolfe, autrice di molte copertine di “Harper’s Bazaar”, Vittoria Backhaus, Elisabetta Catalano, Lillian Bassman, il cui importante lavoro ha attraversato tutto il Novecento.
La rassegna propone quasi tutti materiali vintage (circa l’80% delle opere in mostra sono originali) e ospita le opere di Brigitte Niedermair (che ha recentemente realizzato campagne fotografiche per Dior), Maripol, Ellen von Unwerth, Julia Hetta. L’artista Vanessa Beecroft ha invece utilizzato la moda per la sua ricerca, così come Viviane Sassen, il cui lavoro è stato di recente oggetto di un’antologica a Parigi, ma anche l’italiana Ilaria Orsini. Un’antesignana di questo tipo di immagini è stata la francese Irina Ionesco, il cui lavoro è velato da un alone di mistero. Una sezione finale è dedicata ad alcune artiste emergenti: Lucia Giacani, Angelica Cantù Rajnoldi e la giovanissima valdostana Veronique Mazzoli.
L’esposizione Sguardi di intesa offre una lettura delle immagini delle fotografe di moda, per collocarle all’interno di una visione più ampia in una relazione ideale con i colleghi uomini, ai quali fino ad ora è stato dedicato lo spazio principale di questa straordinaria storia. È oggi più che mai interessante vedere come le fotografe si siano affacciate al mondo della moda, trasformandosi da oggetto di interesse a soggetto privilegiato e che attraverso questa mostra riconosciamo da un punto di vista progettuale, poetico, ma anche prettamente fotografico.
L’esposizione, prodotta da Nomos Edizioni, è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-francese), con le riproduzioni delle opere e con i testi critici di Angela Madesani e Daria Jorioz, in vendita in mostra al prezzo di 32 euro.
Opere in mostra di:
Maria Vittoria Backhaus
Liliana Barchiesi
Lillian Bassman
Vanessa Beecroft
Angelica Cantù Rajnoldi
Elisabetta Catalano
Louise Dahl-Wolfe
Lucia Giacani
Florence Henri
Julia Hetta
Irina Ionesco
Maripol
Veronique Mazzoli
Gabriella Mercadini
Lee Miller
Tina Modotti
Brigitte Niedermair
Ilaria Orsini
Elsa Robiola
Lori Sammartino
Viviane Sassen
Livia Sismondi
Alice Springs
Ellen von Unwerth