Shadi Harouni – The Owl’s Made a Nest in the Ruins of the Heart

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA TIZIANA DI CARO
Piazzetta Nilo, 7 80134 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da Martedì a Sabato, dalle 14:00 alle19:00 o su appuntamento

Vernissage
27/11/2021

ore 18

Artisti
Shadi Harouni
Generi
arte contemporanea, personale

La galleria Tiziana Di Caro inaugura The Owl’s Made a Nest in the Ruins of the Heart [Il gufo ha fatto il nido sulle rovine del cuore] seconda mostra personale nei suoi spazi di Shadi Harouni (Hamedan, Iran, 1985, vive e lavora in Iran e a New York).

Comunicato stampa

La galleria Tiziana Di Caro inaugura The Owl's Made a Nest in the Ruins of the Heart [Il gufo ha fatto il nido sulle rovine del cuore] seconda mostra personale nei suoi spazi di Shadi Harouni (Hamedan, Iran, 1985, vive e lavora in Iran e a New York), sabato 27 novembre 2021, dalle 18:00 alle 21:00.
La mostra include opere realizzate nel 2021 e il titolo è preso in prestito da un poema popolare curdo, molto poco conosciuto, tra quelli mormorati tra le montagne Hawraman e che attraverso la diaspora si è diffuso in tutto il mondo.
Il percorso si apre con Xani Xani Xani,un tessuto su cui sono ricamati testo e iconografia tratti dal libro di introduzione alla lingua curda Alfabe pubblicato nel 1968 dallo scrittore M. Emîn Bozarslan. Il libro è stato scritto e pubblicato in Turchia, subito bandito, e l'autore arrestato e processato con l'accusa di separatismo. Xanî in curdo (Kurmanji) significa casa, abitazione. La mostra di Harouni inizia con la “casa” in quanto concetto proibito, parola proibita scritta in una lingua fuorilegge.
Il film, intitolato The Owl's Made a Nest in the Ruins of the Heart, è stato prodotto nel Kurdistan iraniano e mostra l'interno di una casa logora, dove una mucca si aggira liberamente, lontana da qualsiasi presenza umana. Questa semplice immagine è accompagnata dalla voce di un dissidente curdo, che un tempo abitava quella casa. Egli riflette sugli spazi in cui ha vissuto nel corso della sua vita: dalla casa del villaggio della sua infanzia – “come un personaggio mitologico, umano sopra e animale sotto”- alle celle della prigione che un tempo erano occupate dai cavalli reali, alla casa oggetto del video, le cui porte furono per un certo periodo aperte agli animali vaganti come atto di velata protesta. Questi resoconti, caratterizzati da un umorismo decisamente sarcastico, sono messi a confronto con le storie complesse e dolorose relative alle crisi sociali e politiche globali, inclusa la crescente crisi abitativa che riflette le promesse politiche infrante e le speranze svanite delle classi lavoratrici di tutto il mondo.
Unnamed Dwelling I: Bread, Housing, Freedom e Unnamed Dwelling II: A for Fire sono i titoli di due sculture di grandi dimensioni realizzate in ottone, le cui forme fanno riferimento a reliquiari, sia antichi che contemporanei, ma anche alle abitazioni. I vari elementi che compongono le facciate delle sculture si assemblano per formare nuovi spazi architettonici. Ognuno di essi è caratterizzato da un'intricata composizione e riflette i desideri, gli ideali, le promesse non mantenute e le possibilità offerte dalle abitazioni contemporanee. Riecheggia nel film e nelle sculture il persistente e rivoluzionario slogan Bread, Housing, Freedom. Queste tre parole appaiono come una piccola targa in caratteri Farsi. Il testo è abbinato a forme architettoniche che ricordano i primi progetti di edilizia sociale moderna, ma anche elementi funerari prelevati direttamente da reliquiari e cimiteri, così come da oggetti e immagini giocosi presi da interni antichi e moderni.
Il lavoro di Shadi Harouni ha spesso radici nella sua regione di origine, riflettendo su temi e suggestioni universali attraverso la scrittura, il video, le stampe, la scultura, la fotografia e l'installazione. Al centro di ogni suo progetto ci sono narrazioni politiche e sociali, unite al folclore personale, collettivo, e ad indagini materiali. L'elemento che contraddistingue il suo lavoro è un'eleganza persistente attraverso la quale cela e lentamente rivela il pesante fardello di storie ereditate e futuri possibili. Questa chiara dicotomia tra la sua precisione estetica e l'incontenibile gravità dei suoi contenuti produce una nuova realtà empirica che nella sua espressione è insieme politica e poetica.

Shadi Harouni (nata nel 1985 ad Hamedan, Iran) è un'artista che vive e lavora tra New York e Teheran. Gli scritti e le opere di Harouni sono stati presentati, tra gli altri, sul New York Times, the Guardian, Art Forum, Shifter Magazine. Il suoi lavoro è stato esposto ne la Galleria Civica di Praga, la Doris McCarthy Gallery University of Toronto, The Queens Museum di New York, Kunstmuseum Bonn, DE, Centro Pecci di Prato, MX, Elizabeth Foundation for the Arts, NY. Tra i riconoscimenti e residenze ricordiamo l'Harpo Foundation Grant, Gattuzo Foundation (CA), Fondazione Ratti (IT), al SOMA (MX), Civitella Ranieri (IT), alla Skowhegan School of Paintin and Sculpture (Maine), dove è stata anche Acting Director durante l'estate del 2019. Harouni ha conseguito un master alla New York University (2011) e la laurea alla University of Southern California (2007). È docente e direttore del Corso di laurea in Arte alla New York University.