Shay Frisch – Campo 100535 B/N

Informazioni Evento

Luogo
LA GALLERIA NAZIONALE
Viale delle Belle Arti 131 — 00197 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/10/2012

ore 18.30

Artisti
Shay Frisch
Curatori
Achille Bonito Oliva
Generi
arte contemporanea, personale

Il lavoro dell’artista israeliano consiste nella creazione di campi elettrici e nella loro interazione con lo spazio circostante. Il campo è generato dall’assemblaggio di moduli, conduttori di corrente elettrica, attraverso i quali passa l’energia che si fa “forma”.

Comunicato stampa

L’ 8 ottobre alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea si inaugura la mostra di Shay Frisch campo 100535 B/N a cura di Achille Bonito Oliva.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 9 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013.

Il lavoro dell’artista israeliano consiste nella creazione di campi elettrici e nella loro interazione con lo spazio circostante. Il campo è generato dall'assemblaggio di moduli, conduttori di corrente elettrica, attraverso i quali passa l’energia che si fa “forma”. Questi componenti industriali, che si trovano comunemente in commercio, mantengono all'interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose.

Per l'occasione, al primo piano del museo l’artista presenta al pubblico un’installazione che si snoda all’interno di quattro sale.
Come scrive Achille Bonito Oliva: “Il sistema di più campi tesi fa vibrare un unico campo elettromagnetico che permea le sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che accolgono la mostra... si forma così nella prima sala una fascia nera continua, una superficie monocroma sotto cui cova l’elettricità, inizialmente senza lasciare sbocco e progressivamente con tagli, feritoie, squarci di luce in successione ravvicinata... Progressivamente l’idea di campo altera le diverse sale, cresce di misura dopo la prima e la seconda, per produrre nella terza una sorta di supernova, una esplosione di energia luminosa in un cosmo da camera con tagli orizzontali che rimandano alla lontananza dell’infinito. Nella quarta sala il campo si richiude su se stesso e avvolge lo spettatore, spostandolo nell’epicentro di un potente campo elettromagnetico…”.
“…Shay Frisch opera sulla ambivalenza di un furor creativo che gioca tra sapiente svelamento e sublimazione dell’energia, tra il rumore della luce ed il silenzio del modulo, tra compostezza e potenza...
...accende insieme spiritualità della forma e modularità della ragione, sotto i nostri occhi appare un campo silenzioso abitato, una ragione profonda”.