Shepard Fairey / Sten Lex
Un progetto espositivo esclusivo curato dallo stesso Shepard Fairey, una selezione di opere dei due noti muralisti italiani e un’installazione stencil poster nel chiostro della Galleria.
Comunicato stampa
SHEPARD FAIREY / 3 DECADES OF DISSENT
Galleria d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24
dal 17 settembre al 22 novembre 2020
La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospiterà dal 17 settembre al 22 novembre 2020 SHEPARD FAIREY / 3 DECADES OF DISSENT, un progetto espositivo esclusivo curato dallo stesso Shepard Fairey, urban artist tra i più conosciuti al mondo, insieme a Claudio Crescentini, Federica Pirani e Wunderkammern Gallery.
Si tratta di un concept unico e irripetibile, nato appositamente per la Galleria d’Arte Moderna, che presenta un nucleo unitario di trenta recenti opere grafiche inedite (2019) dell’artista con le quali si ripercorrono molti dei suoi temi di dissenso, tra cui la lotta per la pace e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere, la salvaguardia dell’ambiente. Le opere esposte dialogheranno con importanti opere della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina.
L’artista stesso in proposito afferma: "È un immenso onore per me esporre alla GAM una selezione delle opere più importanti della mia carriera, accanto a un gruppo di capolavori scelti dalla collezione permanente del museo. Attraverso l’arte
racconto la storia delle mie risposte visive ai timori e alle preoccupazioni che hanno attraversato il mondo negli ultimi trent’anni; ma questa mostra scava più in profondità, creando un dialogo tra le mie opere e quelle selezionate dalle raccolte della GAM. Tutte rivelano i timori profondamente umani degli artisti e del loro tempo, dimostrando come la risposta creativa possa assumere forme molteplici. Mi piace cogliere le assonanze estetiche fra molta della mia arte e le opere di Giulio Turcato, o la provocazione concettuale di Pino Pascali. Per me, fare arte significa ispirare e promuovere il dialogo, e credo che le molteplici stratificazioni di questa mostra sapranno far riflettere e avviare discussioni profonde."
La mostra - che fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale - è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e Wunderkammern, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura ed è accompagnata da un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, con testi di Maria Vittoria Marini Clarelli, Claudio Crescentini, Federica Pirani, Arianna Angelelli insieme a Daniela Vasta e Wunderkammern.
STEN LEX. Rinascita
Galleria d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24
17 settembre - 22 novembre 2020
La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospiterà dal 17 settembre al 22 novembre 2020 STEN LEX. Rinascita, una mostra a cura degli stessi artisti, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Wunderkammern Gallery, organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L’iniziativa fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.
In esposizione una selezione di opere formato medio-grande tra cui stencil poster e stampa su carta con sostegni di ferro, legno e vetro, e un’installazione stencil poster nel chiostro della Galleria.
Rinascita, rinnovamento e rigenerazione sono solo alcuni dei cardini ideali dello stile innovativo di Sten Lex, pionieri dello stencil poster, che li ha resi gli urban artists italiani più celebri a livello internazionale. La costante sperimentazione, che costituisce il segno della loro arte, ha condotto i due artisti all’invenzione dello “stencil poster”, una tecnica basata sulla combinazione di mezzi toni e stencil, che si ispira alle incisioni classiche e alle stampe odierne, designandoli come “incisori del nuovo millennio”.
Dalle parole della critica d’arte Marta Silvi: “Il soggetto è subordinato alla tecnica, vera protagonista dei loro lavori. La costruzione dell’immagine parte sempre dalla visione, dall’intuizione ottica che l’occhio umano sperimenta a distanza. C’è Impressionismo, nella ricerca della percezione retinica richiesta allo spettatore a diretto completamento della visione, c’è Pointinismo, nella modalità esecutiva, c’è arte Optical negli obiettivi di ricomposizione degli effetti prodotti dalle linee, c’è Pop, nella scelta dei soggetti originari e nella caratterizzazione dei messaggi, oltre che una riflessione profonda che sviscera il concetto di “schermo” nella evoluta società contemporanea.”