Shhh – Nemo Arte

  • FURBA

Informazioni Evento

Luogo
FURBA
Via Tripio 145, Guardiagrele, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/09/2023

ore 18,30

Curatori
Simone Marsibilio
Generi
arte contemporanea, personale

/f urbä/ presenta il progetto Shhh insieme a Emanuele Dragone e Manuela Toto nelle vesti di NEMO ARTE.

Comunicato stampa

Shhh | NEMO ARTE

EMANUELE DRAGONE. MANUELA TOTO.

a cura di Simone Marsibilio

 

"Impara quel che è più semplice!"

B.Brecht

 

/f urbä/ presenta il progetto Shhh insieme a Emanuele Dragone e Manuela Toto nelle vesti di NEMO ARTE.

NEMO ARTE è una commistione di linguaggi artistici nel quale parole e immagini hanno l'obiettivo di ricordare all'uomo la sua dimensione verticale attraverso l'esplorazione della sua dimensione terrena. Tramite diversi linguaggi, NEMO ARTE accompagna il fruitore alla ricerca di sé stesso, conducendo ogni utente a raccogliere la possibilità di reperire e interpretare il proprio vissuto.

 

/f urbä/ è uno spazio espositivo di arte contemporanea nato a settembre del 2022, in cui artiste e artisti si mettono a confronto, dialogano, si espongono e lo fanno con le persone, con il territorio parlando ognuno con il proprio alfabeto. Come spazio espositivo si prefigge di essere urbana, condivisibile e cittadina portando avanti il concetto di orizzontalità del processo di creazione di progetti e creando una rete che permetta di crescere in maniera solida e coerente.

 

Il dialogo tra Simone Marsibilio, curatore di /f urbä/, e i due Artisti ha dato vita al progetto Shhh.  

Si tratta della reinterpretazione di un'installazione presentata in occasione della mostra Monere (2019) costruita ex novo nelle illustrazioni a china di Emanuele Dragone, nell'installazione site specific e nelle parole tratte dalla poesia "Devi Imparare" scritta e interpretata da Manuela Toto.

 

Il progetto intende portare il fruitore a immergersi in un ambiente scolastico vero e proprio, con la volontà di portare a galla ricordi, sensazioni ed emozioni, passate e presenti. È una metafora e/o un veicolo di investimento per noi tutti. Lo si intende fare con le parole e con le immagini, dando un senso compiuto alle azioni quotidiane che accadono nelle esperienze di vita e al loro significato.

 

Shhh è un mezzo per portare consapevolezza in un periodo nel quale la comunicazione perde la sua consistenza, dove le parole sono importanti, fare rete è essenziale, non fermarsi è necessario. Il silenzio con il suo suono onomatopeico prende la strada di diverse sfaccettature tutte da interpretare, diventando un tacito grido di attenzione a chi del parlare e del tacere ne fa forza per abbattere muri e corazze create inconsciamente o volontariamente. Ci fa capire che a volte basta emettere un suono, basta parlare, per risolvere le cose.

In occasione dell'inaugurazione della mostra Shhh, sarà presentata la nuova edizione del libro "MONERE" con le illustrazioni di Emanuele Dragone, scritto da Manuela Toto e presentato da Roberto Sala.

La presentazione avverrà nel Cortile di Palazzo Elisii, davanti lo spazio espositivo /f urbä/ alle 18.30, e a seguire il vernissage.

 

/f urbä/

Via Tripio 145,  Guardiagrele (Ch)

Dal 16.09 al 08.10.2023

Opening 16 Settembre 2023

Ore 18.30 Presentazione del libro, a seguire apertura al pubblico

INGRESSO LIBERO

Orari Sabato e Domenica 11-13 17-20

Fuori orario su appuntamento

Contatti: Cell. 3286959165

[email protected]

 

 

Shhh | NEMO ARTE

EMANUELE DRAGONE. MANUELA TOTO.

a cura di Simone Marsibilio

È paradossale il suono del silenzio.

Perché il silenzio è la mancanza di suono, ma quando siamo immersi in un ambiente silenzioso riusciamo a percepire suoni che ci appaiono come impercettibili in ambienti rumorosi. Ciò che sentiamo nel silenzio dipende da noi, dalle nostre esperienze, dal nostro stato emotivo e da quello che facciamo. Possiamo sentire il suono del respiro, il battito del cuore, il rumore dei vestiti, il suono delle foglie, lo scricchiolio di un tavolo e di una sedia. Ma se ci concentriamo nel silenzio, ovunque sia, quel momento sarà un’esperienza soggettiva e individuale. Ci rende sottili e ci connette con gli altri, con il nostro tempo interiore.

Il silenzio è contraddizione, un’esperienza vissuta come assenza. Non è cosa viva, ma elemento fondamentale della vita stessa. È viva essendo il risultato della mancanza di elementi che portiamo continuamente e abitualmente nel nostro vissuto quotidiano.

Banchi di scuola e una cattedra. Questa è la proposta installativa di Nemo Arte per /f urbä/.

Simbolo di un processo di apprendimento come l’aula scolastica, qui come metafora per rappresentare il valore del silenzio. Un invito a sedersi per riflettere e celarsi dietro un’esperienza multisensoriale, scoprendo cosa si nasconde dietro e dentro di noi. Disegni a china proiettano immagini, come se ci fosse una lavagna a dettare le nozioni del giorno o la lezione della vita quotidiana, appaiono indisturbati e ci riportano in un passato non lontano dal presente e futuro di chi circonda.

Shhh è un suono utilizzato per chiedere di fare silenzio.

Shhh in sé non è silenzio, ma un suono che viene emesso per richiamare l’attenzione su un bisogno.

Shhh e silenzio non sono la stessa cosa, ma possono essere collegati nella misura in cui il primo può essere utilizzato per creare l’esperienza dell’altro.

Shhh è un grido leggero e deciso con un tacito obiettivo.

 

Emanuele Dragone e Manuela Toto dialogano in un suono e in un gesto scambiandosi i ruoli in ogni pausa, che sia tra le parole o che sia tra le immagini, prendendo quei silenzi visivi e uditivi e riempiendoli delle sensazioni di chi ascolta e vede. Un metronomo scandisce il tempo da fermo. Basta solo guardarlo per ricordare l’orologio dell’aula di scuola e la campanella che si aspetta come si aspetta l’inizio dei giochi.

È una metafora bella e buona quella che si porta in atto, proprio perché in atto c’è qualcosa di molto più profondo e l’attenzione che si vuole far risalire a galla non è una cura, ma un allenarsi a capirsi per capire gli altri. Tutto quello che si sente in sottofondo, nelle cuffie, in piedi o seduti tra i banchi di scuola, in questo spazio ha il diritto di essere ascoltato ma non recepito, ha il senso di essere applicato.

 

Infine emerge un'atmosfera di concentrazione, in cui la figura di Pinocchio calca i muri di un luogo. Dove un naso non può crescere se non solo immaginandolo. Dove cade il silenzio e sale l'attenzione, si disobbedisce ad ogni forma di ordine affinché tutto sia libero da ogni preconcetto, pregiudizio e intolleranza. Dove i mostri chiedono attenzione e ricevono solo il riconoscimento di essere inquadrati per quello che sono, diventano una parte non più preponderante. Pinocchio non parla ma agisce raccontando corporalmente un modo di fare che ci rispecchia, che ci ha appartenuti e che ci ha fatto crescere.

C’è una parola che non verrà citata qui per dargli quel senso applicativo, quella parola che risuona e che a volte non accettiamo per tutte le sue congiunzioni correlate e altre volte capiamo perché ci rappresentano.

Basta fare silenzio. Porre l’attenzione e ascoltare quello che ci circonda e renderci conto che noi siamo gli artefici di tutto quello che sta accadendo qui e ora. Basta parlare.