Shimon Edenburg – Visioni urbane
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La mostra presenta una selezione di opere fotografiche che offrono un interessante spaccato sull’universo poetico e visionario dell’artista argentino, dominato dalle sue architetture urbane, composizioni dinamiche che disegnano scenari sospesi tra realtà e immaginazione.
Comunicato stampa
Dal 12 febbraio al 3 marzo 2025, Shimon Edenburg, artista argentino dalla carriera poliedrica e cosmopolita, è protagonista di una suggestiva mostra fotografica presso lo Spazio HUS di Milano dal titolo “Visioni urbane”.
Urbanista, architetto, scrittore, scultore, fotografo e sociologo, Edenburg ha vissuto tra Argentina, Israele e Spagna, stabilendosi attualmente a Barcellona. La mostra presenta una selezione di opere fotografiche che offrono un interessante spaccato sull’universo poetico e visionario dell’artista argentino, dominato dalle sue architetture urbane, composizioni dinamiche che disegnano scenari sospesi tra realtà e immaginazione.
Le opere di Edenburg sono il frutto di una pluriennale ricerca artistica che coniuga la passione per la fotografia, l’interesse per la geometria frattale e la complessità dei processi matematici ad essa connessi. Con la pubblicazione del libro The fractal geometry of nature di Benoit Mandelbrot nel 1977, i frattali diventano uno strumento matematico fondamentale per studiare il comportamento dei fenomeni naturali complessi. La geometria frattale offre anche infinite possibilità espressive diventando un importante strumento d’arte. Affascinato da queste potenzialità, Shimon Edenburg combina il linguaggio fotografico all’utilizzo del frattale, dando vita a opere in cui le architetture urbane diventano composizioni sospese tra figurazione e astrazione, visioni oniriche caratterizzate da un dinamismo vorticoso, che si ripetono e mutano, amplificandosi in un gioco sapientemente orchestrato tra ordine e caos.
La complessità dell’opera di Edenburg risiede nella sua capacità di fondere elementi provenienti dalle molteplici esperienze che ha maturato in ambiti differenti. L’amalgama di queste diverse forme espressive si materializza in opere che bilanciano armoniosamente rigore formale e libertà creativa, realtà e immaginazione, forma e colore.
Un soggetto ricorrente nel lavoro di Shimon Edenburg è rappresentato dalle mansarde, architetture uniche e cariche di poesia che, collocate alla sommità degli edifici, sembrano protendersi verso il cielo. L’artista ritrae principalmente le mansarde degli edifici del XVIII e XIX secolo di Parigi e Barcellona, che raccontano i cambiamenti socio-economici di queste due città: luoghi che in passato furono abitati dagli artisti e dalle classi povere francesi e catalane e che, dopo l’introduzione dell’ascensore, sono diventati spazi sempre più ambiti dalla ricca borghesia cittadina. Edenburg esplora queste architetture non solo con l’occhio dell’urbanista e del sociologo, ma anche con la sensibilità del poeta e dell’artista. Questi spazi sospesi affascinano l’artista per la loro dualità intrinseca: incarnano il confine sottile tra terra e cielo, la concretezza del vivere e la leggerezza del sognare. In queste opere, le mansarde si rivelano in tutta la loro bellezza frammentaria e dinamica: destrutturate, ricomposte e arricchite da prospettive nuove, ci restituiscono la loro essenza onirica. Sono spazi abitativi intimi e sognanti, capaci di evocare una sensazione di rifugio ma anche di libertà, dove il quotidiano si intreccia con l'aspirazione verso l’infinito, diventando metafore dell’esperienza umana, perennemente in bilico tra ciò che è e ciò che potrebbe essere.
La mostra non è solo un’affascinate esplorazione estetica della realtà urbana ma anche un invito a riflettere sulla sua natura mutevole e molteplice. Edenburg riesce a catturare lo spirito segreto delle città e a rappresentarne le stratificazioni architettoniche e umane, offrendo prospettive inedite, in cui ogni dettaglio sembra vibrare di nuove possibilità.
"... Perdersi è stato il modo migliore per conoscere la città - afferma Shimon Edenburg - Quando ci si smarrisce, si scoprono storie, luoghi segreti e passaggi insospettabili come a Parigi nella prima metà del secolo scorso accadde a Walter Benjamin. Sappiamo poco delle città che abitiamo. Conosciamo le strade ma non approfondiamo i significati che ci offrono; conoscere le viscere e le vene delle nostre città richiede molto allenamento e camminate molto lunghe... "
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Shimon Edenburg è nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1944. È un urbanista, architetto, scrittore, scultore e sociologo urbanista. Ha vissuto in Argentina, Israele e Spagna. Attualmente risiede a Barcellona.
1986 - Ha realizzato la scultura urbana "5 cubi rossi" di fronte a un edificio di sua proprietà nella città di Ra'anana, in Israele.
1987 - Ha realizzato la scultura urbana "fluxus" di fronte all'edificio israeliano CGT nella città di Hertzlia, in Israele.
1987 - Ha costruito una scultura sulle rive del fiume Guadalquivir, a Cordoba, Spagna, durante il congresso abramitico.
1990 e 2000 - Ha scritto diversi articoli sulla partecipazione dei cittadini al processo urbanistico, sulla massimizzazione dei contatti in città e sul concetto di limite nell'arte.
1990 - Ha esposto alla Crocodile Gallery di Varsavia, dove altre sue sculture sono visibili.
1992 - Ha esposto a Malaga e Marbella presso la Galería Contemporánea. Ha ricevuto riconoscimenti alla Biennale di Marbella ‘92 e un secondo premio per la scultura alla Biennale Bacardi.
1993 - Ha realizzato la scultura urbana "genesi" sulla strada principale che entra nella città di Ramat Hasharon, in Israele.
2011 - Ha pubblicato la prima edizione del libro Lugar de Lugares, a Barcellona, con la casa editrice Círculo Rojo.
2023 - Ha esposto la mostra Via Fractalis nello spazio By Safe House Barcelona, dedicata a mansarde e frattali
Prossimamente esporrà a Tel Aviv presso la galleria Bauhaus e al MARC, il museo di architettura di Buenos Aires.
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Spazio HUS
Spazio HUS si propone come un luogo di incontro e di contaminazione tra esperienze e percorsi artistici differenti, attraverso un ricco programma di esposizioni di designer, artisti, fotografi e artigiani del panorama italiano e internazionale. Spazio HUS, il cui nome nasce dal termine danese “HUS” che significa “casa”, si trova in un luogo suggestivo con interni originali d’epoca che è anche sede di HUS Milano, laboratorio creativo e di ispirazione per architetti, arredatori, designer e artisti in generale.
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