Shirin Neshat – The Home of My Eyes

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CORRER
San Marco 52, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal 1 novembre al 31 marzo 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00) dal 1 aprile al 31 ottobre 10.00 – 19.00 (biglietteria 10.00 – 18.00)

Vernissage
10/05/2017

ore 12 press preview

Biglietti

Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato. Biglietto intero: 19,00 euro / dal 1 aprile 20,00 euro Biglietto ridotto: 12,00 euro / dal 1 aprile 13,00 euro Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di almeno 15 ragazzi o studenti; over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche abilitate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); membri ICOM; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari Servizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card, possessori di The Cultivist card (più tre accompagnatori). Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni) Offerta Scuola: 5,50 euro a persona (valida nel periodo 1 settembre – 15 marzo): per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. * è richiesto un documento

Artisti
Shirin Neshat
Curatori
Thomas Kellein
Uffici stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Generi
arte contemporanea, personale

Nella mostra The Home of My Eyes Shirin Neshat presenta un ciclo di 55 fotografie ideate e realizzate dall’artista dal 2014 al 2015 e ancora mai esposte in Europa.

Comunicato stampa

Shirin Neshat, iraniana nata nel 1957, vive e lavora a New York. Ha studiato arte a Los Angeles negli anni della rivoluzione iraniana, intorno al 1978-79, e dall’America ha visto il suo Paese d’origine islamizzarsi negli anni Novanta. Come mezzo espressivo ha scelto la fotografia, ma anche installazioni (concettuali) e il cinema (spazio-tempo dinamico). La sua opera si occupa soprattutto dell’identità, quella femminile in particolare; il suo è un lavoro che lei stessa definisce “personale, politico, emotivo”. Nella mostra The Home of My Eyes Shirin Neshat presenta un ciclo di 55 fotografie ideate e realizzate dall’artista dal 2014 al 2015 e ancora mai esposte in Europa; oltre a Roja (2016) rappresentano il più recente lavoro di Neshat. Si tratta di ritratti fotografici di singole persone residenti in varie regioni dell’Azerbaijan – che ha ricordato all’artista il suo paese natale, l’Iran, ognuna con un diverso credo religioso ma tutte, nell’installazione, presentate come facenti parte della stessa comunità. I personaggi ritratti appaiono frontalmente e in primo piano, variando dai 152 ai 205 cm di altezza. Nel lavoro di Neshat si incontrano persone con i loro gesti, si incrociano culture differenti e diverse generazioni: dalla giovane bambina bionda dall’aspetto europeo al quasi ottantenne con sembianze asiatiche. Shirin Neshat ha definito The Home of my Eyes “un arazzo di volti umani”. Nel corso di tutto il lavoro l’artista si è concentrata sull’aspetto psicologico dei personaggi e sugli stati emotivi, approfondendo con chi ritraeva aspetti personali, riguardanti l’identità culturale e il concetto di casa. Come in molte delle sue fotografie l’artista anche qu inserisce un testo calligrafico sulle stampe ai sali d’argento. Accanto a queste immagini verrà proiettato il video intitolato Roja, di cui l’artista è autrice, basato su un sogno personale. Il video si concentra sul sentimento di “spostamento” delle popolazioni, sulla paura dello “straniero” e della “terra straniera”. Come in altri lavori di Shirin Neshat, Roja mostra il desiderio di riunirsi con la propria “casa”, e con la “madrepatria”, che può sembrare in un primo momento empatico ma che si rivela nel corso del video e alla fine terrificante e infernale. Con il supporto di The Written Art Foundation, Frankfurt am Main