Sigfrido Oliva – L’eremita di Roma

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA VITTORIA
Via Margutta 103, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì / venerdì 15,00-19,00 - fuori orario su appuntamento

Vernissage
02/02/2012

ore 18

Artisti
Sigfrido Oliva
Curatori
Tiziana Todi, Alessandra Lorenzetti
Generi
arte contemporanea, personale

Sigfrido Oliva dedica la sua nuova personale al poeta romano Giorgio Vigolo.

Comunicato stampa

Roma. Città eterna, ricca di storia, di arte. Oggi città moderna, caotica, avvelenata dal traffico, simbolo del potere politico, eppure ancora così affascinante, ricca di

vedute mozzafiato, di scorci imperdibili, ancora fonte di ispirazione per grandi artisti, forse capace di far innamorare come ci si innamora della persona sbagliata.

Sigfrido Oliva e Giorgio Vigolo, entrambi “poeti”, entrambi “pittori” di questa città.

In questa nuova mostra Oliva vuole onorare la memoria del grande studioso e poeta Vigolo con una raccolta di opere che celebrano l'amore che Roma ha saputo suscitare sia nel suo animo che in quello dell' “Eremita”.

Nelle sue acqueforti sembra di poter scorgere quella poetica stilnovista che arriva a sublimare le caratteristiche dell'amata idealizzandola. Quell'amata che, mondata dalle impurità temporali, diviene portatrice di grazia profonda; nei suoi quadri, Roma appare come l'epifania di una Bellezza senza tempo e senza spazio.

Una poetica altra quella di Vigolo, voluttuosa, quasi barocca, le cui plastiche visioni di paesaggio sembrano stendersi come un velo sulle cupole, sugli edifici, sulle strade e sui vicoli che tanto sapientemente ha saputo descrivere, nel corso della sua lunga carriera, Oliva. Così le parole del poeta sembrano intrecciarsi con le vedute romane del Maestro; la sua pittura tonale, atmosferica, che tanto rimanda ai grandi maestri del passato come Leonardo, inebria, lascia stupiti.

La fusione degli edifici con l'ambiente circostante porta il fruitore ad immergersi nel mondo interiore dell'artista, la sensazione è quella di essere letteralmente rapiti dalle immagini e trasportati in una dimensione di sogno che è propria della poesia.

L'opera di entrambi gli artisti riporta alla mente le parole di Kundera nel suo più celebre romanzo, sembra davvero che questa città si sia “inscritta nella memoria poetica” dei due.

(Alessandra Lorenzetti)