Signore & signori… Alberto Lionello
In mostra foto, locandine, ricordi e documenti originali.
Comunicato stampa
Seguendo il percorso di Signore & signori... Alberto Lionello, alla Casa dei Teatri di Villa Pamphilj dal 3 luglio al 5 ottobre 2014, i visitatori avranno la possibilità di conoscere o di riscoprire oltre quarant’anni di storia dello spettacolo italiano attraverso un sincero omaggio, un ricordo non nostalgico ma vivo e presente di uno dei suoi più grandi protagonisti.
La mostra Signore & signori… Alberto Lionello, che richiama nel titolo il film diretto da Pietro Germi nel 1965, ricostruisce quel meraviglioso, prezioso e complesso mosaico che sono state la vita e la carriera del grande attore milanese, nato nel 1930 e scomparso nel 1994. Di origine veneta e figlio di sarti, decide di diventare attore dopo aver visto recitare Renzo Ricci. Dopo aver frequentato i corsi di Irma Vassia, si iscrive all’Accademia dei Filodrammatici.
Il 1949 è l’anno del suo debutto in palcoscenico, da cui prende il via una folgorante carriera ultraquarantennale che spazierà dal teatro alla televisione, dalla radio al cinema: insuperate le sue interpretazioni di Giacomo Puccini nello sceneggiato televisivo omonimo, Rodolfo Valentino in Ciao Rudy, Leone Gala ne Il giuoco delle parti fino al ruolo di Shylock, in un’edizione memorabile de Il mercante di Venezia.
Il percorso della mostra, che espone foto, locandine, ricordi, documenti originali e video, si sviluppa nelle sezioni “Teatro”, “Cinema” e “Televisione”, ovvero i tre campi dell’Arte in cui Lionello si è prodigato nella sua carriera. Ciascuna sezione rimanda alle altre, creando un quadro quanto più esaustivo e approfondito possibile.
La prima sala vuole suggerire al visitatore i tratti fondamentali della personalità poliedrica dell’attore sia in campo artistico che nel privato. Si potranno ammirare alcuni ritratti di Lionello che lo raccontano in momenti diversi della sua carriera. Verranno esposte, tra l’altro, due opere pittoriche dell’attore, nonché immagini e riviste riguardanti la sua sfera familiare e gli inizi della carriera. In particolar modo, i visitatori potranno ammirare per la prima volta oggetti appartenuti all’artista: libri, riviste, lettere e il frac confezionato dal padre per uno dei suoi debutti.
Il percorso continua nella seconda e nella terza sala, con un’immersione nel Teatro di Alberto Lionello.
Dal 1949 l’attore calca le scene al fianco di artisti quali Andreina Pagnani, Lina Volonghi, Ivo Garrani ed Ernesto Calindri. Indimenticabili sono le sei stagioni consecutive a Genova, dal 1960 al 1967, con spettacoli come Il diavolo e il buon Dio, I due gemelli veneziani, La coscienza di Zeno, Non si sa come. Lionello continua poi la sua carriera formando proprie compagnie e portando in scena spettacoli quali Adriano VII, Ciao Rudy, Joe Egg, L’anatra all’arancia, Il giuoco delle parti. Con Il piacere dell’onestà del 1978 dà inizio al sodalizio artistico, e privato, con Erika Blanc, che gli rimarrà accanto in tutti i suoi spettacoli successivi come Tramonto, Divorziamo!, Monsieur Ornifle. Il 1987 segna il suo ritorno a Genova con L’egoista. Di lì a poco porterà in scena, di nuovo con una propria compagnia, Il prigioniero della seconda strada, Don Giovanni all’Inferno e Non si può mai sapere, spettacolo che vedrà al suo fianco, per l’unica volta a teatro, la figlia Gea. Nel 1992 interpreta Shylock de Il mercante di Venezia e l’anno successivo Mogli, figli e amanti che segna l’epilogo della sua carriera.
Nella quarta sala si racconta il Cinema di Alberto Lionello. Dall’esordio nel 1958 con il film Mia nonna poliziotto di Steno, accanto a Tina Pica, fino a Chi si ferma è perduto, al fianco di Totò, Signore & signori (pellicola premiata con la “Palma d’Oro” a Cannes), Porcile di Pier Paolo Pasolini, e persino en travesti per Sessomatto di Dino Risi e Gran bollito di Mauro Bolognini
Nell’ultima sala si dà spazio alla Televisione con testimonianze tratte da riviste d’epoca e fonti iconografiche. Tra gli oggetti esposti: lo spartito, il 33 giri e la “paglietta” utilizzata durante l’esecuzione del celebre motivetto La La La nell’edizione di Canzonissima 1960.
La mostra è a cura di Chiara Ricci e AG Book Publishing ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Dipartimento Cultura Servizio Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.