Silvia Argiolas / Giovanni Robustelli – (In) apparente stato di beatitudine
A poco più di 3 anni dalla prima apertura a Pozzallo (RG), la galleria d’arte contemporanea SACCA apre a Modica la sua nuova sede presentando una bipersonale di Silvia Argiolas (1977) e Giovanni Robustelli (1980).
Comunicato stampa
Siamo immersi in una società incentrata sull’apparenza, in cui tutto viene edulcorato per risultare più bello, desiderabile e invidiabile. Ma siamo sicuri che in realtà sia tutto così idilliaco? Che dietro questo apparente stato di benessere e beatitudine, in verità, non si possa celare altro? Problemi, insoddisfazione, più semplicemente storie, alleviati da un’apparenza confortante che aiuti a mitigare gli scossoni che la vita ci riserva.
A poco più di 3 anni dalla prima apertura a Pozzallo (RG), la galleria d’arte contemporanea SACCA apre a Modica la sua nuova sede presentando una bipersonale di Silvia Argiolas (1977) e Giovanni Robustelli (1980). La prima è un’artista di origini sarde ma milanese d’adozione, mentre il secondo è siciliano, figlio di questo lembo di sudest. Con questa mostra la galleria continua la promozione di artisti legati al territorio in cui ha sede e allo stesso tempo amplia gli orizzonti proponendo un dialogo con un’artista non siciliana dal background nazionale e internazionale.
Tra le mostre personali dell’Argiolas ricordiamo: nel 2022 “Ragazze” alla ÖGGK di Vienna e “Song of myself” alla Galleria Richter Fine Art di Roma; nel 2021 “Promiscuità e Compassione” ad Adiacenze, Bologna; nel 2019 “Tragödie” a Casa Testori, Novate Milanese (MI); “Ti amo dal profondo del mio odio” presso la Galleria Richter Fine Art a Roma; “Als ich begriff, dass sterblich bin” alla Galerie Rompone a Köln, Germania; nel 2015 “Last Moments” alla Robert Kananaj gallery, Toronto; nel 2014 “A Day In The Life” alla L.E.M e “Walk on the wild side (Conversion Of Evil”) presso la Galleria Antonio Colombo, Milano; in 2012 “You are not really so bad” alla Galleria D406, Modena e nel 2011 “The Season of the Witch” alla Galleria Antonio Colombo, Milano.
Tra le mostre collettive più recenti possiamo citare: nel 2021 Marginalia – Le forme della libertà al Castello Visconteo di Pavia; nel 2020 “PHOENIX – the resurrection show alla Galerie Rompone” a Köln, Germania; nel 2015 “PanoRama” a Torino e “La famosa invasione degli artisti a Milano” presso la Galleria Antonio Colombo, Milano; nel 2014 “Selvatico tre, una testa che guarda” al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnocavallo (RA).
Le sue opere sono state esposte in diverse fiere di arte contemporanea (Artissima Torino, Scope Art Fair New York, Arte Fiera Bologna, ArtVerona, Affordable Art Fair Milano) ed è stata finalista in diversi premi (Fabbri, Terna, Parati, Italian Factory, Celeste).
Di Robustelli si segnalano le personali: L'Ésotérisme de Dante, Istituto italiano di Cultura, Parigi 2021; BASSI - Giovanni Robustelli disegna Domenico Rea, Convento di San Domenico Maggiore, Napoli 2019; Auto da fè, Ex Convento del Carmine, Modica 2019; Meraviglie nel Paese di Alice, Spazio Papel, Milano 2018; Medea da Pasolini, Castel dell'Ovo, Napoli 2015; Anime Sante, Museo della Cattedrale - Palazzo Garofalo, Ragusa 2014.
Tra le collettive: Ex Voto - artisti per Rosalia, Palazzo Costantino, Palermo 2022; Summertime, Galleria Forni, Bologna 2019; Mondi Fantastici, Palazzo Zacco, Ragusa 2017; Il Corvo di Pietra, Galleria Nuages, Milano 2014.
Inoltre, nel 2017 è andato in giro per l’Italia con “S'ignora - dialogo tra musica e pittura, Giovanni Caccamo & Giovanni Robustelli, tour in 10 siti Unesco d'Italia”.
I lavori dei due artisti, entrambi presenti per il vernissage, sono spesso accomunati da ricchezza e varietà di colori, con raffigurazioni tuttavia molto differenti per tecniche e tematiche trattate.
Argiolas, con una pittura cruda e sinuosa, dipinge un mondo popolato da donne attraenti e voluttuose. Una condizione esistenziale, specchio del nostro tempo, che potrebbe sembrare desiderabile, ma che in realtà non possiamo sapere. Al di sotto, infatti, potrebbero celarsi debolezze, frustrazioni. Invece, vediamo donne ritratte come fantocci erotici, figlie di una concezione maschilista della società.
In Robustelli, invece, il mito e la favola sono delle presenze forti, spesso evidenti, talvolta latenti. Nel caso di questa mostra, pur nella diversità delle tecniche adoperate e dei soggetti raffigurati, è possibile ravvisare una condizione di quiete, nonché delle scene ammalianti, ma non necessariamente rassicuranti. Donne come veneri ammirate per la loro avvenenza, altre poste dinnanzi alla caducità della loro bellezza. Uomini eroi che si battono per amore o che si ergono a paladini dei propri ideali. Alla ricerca di un proprio stato di beatitudine, a volte autentico, altre volte solo apparente...
Sia nell’uno che nell’altro caso, i due artisti presentano lavori che, per mezzo di colori vividi e sgargianti, attraggono a primo acchito l’occhio dello spettatore, lo richiamano a scrutare meglio la scena, provando a creare un cortocircuito fra la prima impressione e ciò che effettivamente può nascondersi dietro questo “apparente stato di beatitudine”.
La mostra potrà essere visitata fino al 28 gennaio 2023. Tutti i giorni, dal 9 al 24 dicembre, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20. Successivamente verranno comunicati i normali orari di apertura, quindi si consiglia di consultare il sito web della galleria (www.sacca.online).