Silvia Cini – Avant que nature meure

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ORTO BOTANICO
Largo Cristina Di Svezia 24, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì alla domenica 9.00 - 18.30 (ultimo ingresso 17.30) - non è necessaria la prenotazione


Vernissage
06/06/2024

ore 18

Biglietti

intero 5,00 € (non è necessaria la prenotazione) – ridotto 4,00 € 6-18 anni; over 65; studenti universitari e scuole; soci enti convenzionati – gratuito 0-5 anni; studenti e personale Sapienza Università di Roma; diversamente abili e relativi accompagnatori; docenti accompagnatori di gruppi scolastici

Artisti
Silvia Cini
Generi
arte contemporanea, personale

Il Museo Orto Botanico di Roma ospita la mostra di Silvia Cini Avant que nature meure, progetto tra i vincitori dell’Italian Council (11 edizione, 2022).

Comunicato stampa

Dal 6 giugno e fino all’8 settembre, il Museo Orto Botanico di Roma ospita la mostra di Silvia Cini Avant que nature meure, progetto tra i vincitori dell’Italian Council (11 edizione, 2022), il

programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto - presentato dal Museo Orto Botanico, Polo Museale Sapienza, Sapienza Università di Roma in partenariato con ELTE University Botanical Garden Budapest - ha permesso la realizzazione di un'opera destinata all’Istituto Centrale per la Grafica.

Avant que nature meure nasce dall’incontro tra due artisti, in un’affinità che oltrepassa la distanza di oltre un secolo: Silvia Cini - che dagli anni Novanta attraverso pratiche di arte partecipata ha focalizzato la sua ricerca sul paesaggio come metafora sociale - ed Enrico Coleman, considerato tra i più significativi pittori paesaggisti nella Roma di fine Ottocento.

Il titolo Avant que nature meure cita un testo del 1965 dello scienziato Jean Dorst, tra i padri dell’ambientalismo, condividendone l’appello alla riconciliazione dell’essere umano con l’ecosistema: “Il fascino di queste minuscole piante capaci di riprodurre la forma, il colore e l'odore di un animale a loro legato per l'impollinazione, mi ha distratto dal rumore del mondo.” spiega Silvia Cini !Perché in loro, il messaggio silenzioso della natura, direi l'urlo silenzioso della natura si cristallizza in forma e questa che io percepisco talvolta zoomorfa altre antropomorfa, mi lascia inerme a cercare risposte sul dialogo interrotto tra regni.”

Articolato in differenti fasi e modalità - esposizioni, conversazioni, talk, workshop, performance, azioni - Avant que nature meure ha collaborato con istituzioni culturali e museali come l’Hungarian Garden Heritage Foundation e l’ELTE Botanical Garden a Budapest, Careof a Milano, MAMbo a Bologna, PAV Parco Arte Vivente a Torino, Kunstraum München - En Plein Air a Monaco, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente ed antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities. I temi della resilienza dell’ecosistema, del mondo vegetale sinantropico come parte della storia interspecie della città, sono andati a tessersi agli immaginari che germinano attorno alla flora selvatica negli intrecci tra arte contemporanea e rappresentazioni scientifiche.

Allestita nella Serra espositiva del Museo Orto Botanico, la mostra è concepita come un percorso che attraversa Avant que nature meure nella sua durata pluriennale e nelle sue diverse tappe e declinazioni mediali, riunendo ai dati della progressiva mappatura partecipata, scultura, installazione ambientale e sonora, fotografia, video, nello spazio protetto di uno dei giardini botanici dalle origini più antiche in Europa, allineando esiti e poetiche del progetto dedicato al mondo nascosto delle fioriture negli spazi interstiziali del super organismo della metropoli.