Silvia Inselvini – Nights like lights
La ricerca che Silvia Inselvini non cessa di rilanciare è quella sul tempo, che dall’antichità resta come un cardine nelle riflessioni di filosofi, poeti, scrittori, musicisti e artisti.
Comunicato stampa
La PoliArt Contemporary è lieta di annunciare NIGHTS LIKE LIGHTS, prima personale di Silvia Inselvini negli spazi della galleria milanese. Sono circa venti opere, scelte dal ciclo notturni, in cui l’artista lavora da anni, con ascetico rigore, a penna su carta. La ricerca che Silvia Inselvini non cessa di rilanciare è quella sul tempo, che dall’antichità resta come un cardine nelle riflessioni di filosofi, poeti, scrittori, musicisti e artisti.
I segni d’inchiostro, infinitesimi e indefiniti che, instancabilmente, l’artista dipana sui fogli di carta, s’infittiscono come indelebili notti uniformi o metamorfiche, nere o blu. Talvolta è il blu che filtra nel nero, oppure è il nero che annotta ogni blu. I fogli si posano come foglie, uno appresso all’altro, nella regolarità di una misura costante. A guardarli in risma, col nerbo dell’inchiostro che li incurva, paiono il pullulare di ciò che è stato e di ciò che non è stato nel tempo, di ciò che avrebbe potuto essere e di cui la storia non è che un frammento: versione di un’eternità immaginata da Borges. Poi l’artista li sceglie. Li compone. Affinché un gruppo funzioni. Affinché sia un unico squarcio di tempo, un quadro, in cui al senso, provvisoriamente, sia concesso il sopravvento. Più in là, davanti alle mani di Silvia Inselvini, quasi una Pierrot Lunaire, così cara a Schönberg, il muto orizzonte riposa, come un libro di magia chiuso.
In questa sua inedita ricerca sul tempo, l’ossessione dell’artista non è il cardinale, il numero che nomina il passare, come fu per Roman Opalka; neppure è la data che dà un nome ai giorni e alle cose in cui s’immerge il presente, come fece On Kawara; e neppure è il perpetuo distendersi o agglomerarsi di un corpo di scrittura illeggibile e significante, come in Irma Blank. Per Silvia Inselvini, i fogli popolosi e molteplici, nati dallo svuotarsi d’inchiostro della mano, sono cancellazione e rivelazione. Sono il dimenticarsi per conoscere. Sono i ritmi incessanti, in cui prende corpo l’infinito. Sono lo stile del tempo.
Il gesto femminile di una mano. Che scrive. La leggerezza della penna. Che piano segna. La grazia delle dita chiare sulla ruvida chiarezza di un foglio. E il suo tingersi, a poco a poco. Uno specchio che si travasa in un altro specchio. Notte. Lo specchio s’oscura, diventa visibile. L’altro s’accende, accede all’invisibile.
La mostra è corredata di un catalogo con tutte le opere pubblicate in 120 esemplari numerati, ognuno contenente un’opera unica originale dell’artista.
Al venissage sarà presentato un evento musicale di Paola Samoggia dedicato a Silvia Inselvini, intitolato “Ammasso Stellare”, Fotogramma Musicale Interattivo.
Per partecipare attivamente all’“Ammasso Stellare” scrivere una mail a [email protected], con la scritta “Ammasso Stellare” e vi saranno inviate le istruzioni.
Silvia Inselvini, bresciana, si è diplomata all'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. È considerata una tra le artiste emergenti più importanti nel panorama nazionale. Nel 2019 ha vinto, con il ciclo dei Notturni, la X edizione del Premio Combat. Ha anche vinto con i Notturni, l’Espoarte Prize nell’ambito dell’Art Team Cup 2019. Nel 2015 è stata invitata alla Biennale Giovani Monza con l’opera I giorni. Nel 2014 ha avuto la menzione speciale nell’ambito del Premio San Fedele. Nel 2012 ha vinto il Premio Biennale Roncaglia under 25 e una sua opera è stata selezionata per il Premio San Fedele.
Tra le mostre personali e collettive si segnalano: Rivelazioni, a cura di I. Bignotti, alla Iaga Contemporary Art Gallery di Cluj-Napoca in Romania (nel 2019); Le Forme del Tempo, rassegna Scintille d’Arte, a cura di M. Maccarinelli and K. Manus, Fondazione Leonesia, Puegnago del Garda (2019); Germinantis, a cura di M. Raimondi, allo Spazio contemporanea, Brescia (2019), Generations, a cura di I. Bignotti, alla Martignana Arte di Venezia (2019); Eadem Mutata Resurgo, a cura di W. Bonomi, alla Iaga Contemporary Art Gallery, Cluj-Napoca, Romania (2016).